Quali sono le serie coreane migliori? La classifica (con le recensioni brevi) dei kdrama più belli
Quali sono le serie coreane migliori? La classifica (con le recensioni brevi) dei kdrama più belli
18 Ottobre 2024
Quali sono le serie coreane migliori? Ecco la classifica dei kdrama Netflix, Disney Plus, Rakuten Viki, Prime Video e Apple Tv recensiti finora su questo blog. È corredata da recensioni brevi no spoiler, dal voto più basso a quello più alto.
Recensione breve: In attesa che arrivi il finale (facilmente immaginabile sin dall’inizio), succedono cose poco credibili e noiose una dietro l’altra. In compenso, l’evidente mancanza di fantasia degli autori si riverbera sulla durata: è breve, si guarda in un weekend.
Recensione breve: È una delle storie d’amore più estenuanti che si siano mai viste. La trama è un susseguirsi di indecisioni e scelte assai poco comprensibili da parte dei personaggi. La regia lascia in sospeso all’infinito l’esito delle scene. E la protagonista passa gran parte del tempo a fissare gli altri con aria attonita.
Recensione breve: Nessuna intuizione, nessuno sguardo originale da regalare allo spettatore. Peccato perché il cast è di prim’ordine. Lui è il chirurgo protagonista di Chocolate, lei una delle stelle di CRASH LANDING ON YOU.
Trama: Una pubblicitaria è lanciata nella carriera ma frenata nella vita personale, causa piccolo inconveniente legato ai suoi baci…
Recensione breve: Messo a confronto con le serie contemporanee, sembra girato in un’altra era. È ridondante, a tratti surreale, e la pettinatura del protagonista è improbabile. Nell’insieme ricorda le telenovela arrivate qui da noi negli anni Ottanta. Forse solo gli appassionati del manga originale dal quale è tratto (Hana Yori Dango) possono seguirlo fino alla fine. Ma lo spunto, la storia in sé, resta bello.
Trama: Un’adolescente di umili origini, dotata di buon senso e forza d’animo, salva dal suicidio lo studente di una scuola superiore prestigiosa. Come ricompensa, le viene concesso…
Recensione breve: Combina insieme un po’ di temi ricorrenti dei kdrama romantici: ad esempio, la piccola comunità che si aiuta, o il mistero che aleggia sul protagonista. Fa compagnia. Ma il finale è pessimo.
Recensione breve: Il regista è Lee Jung-Hyo, lo stesso di CRASH LANDING ON YOU. Forse sognava di girare un’altra grande storia d’amore tra persone che appartengono a mondi diversi. Ma la magia di CRASH non scaturisce solo dalle circostanze (delle vite, degli incontri). C’è ben altro. Qui, no.
Recensione breve: L’inizio è divertente e la denuncia dei metodi brutali in uso nell’addestramento delle reclute suona molto realistica. Sembra emozionante. Peccato che a metà strada ROOKIE COPS inizi a perdersi. Al finale si arriva con fatica. E, considerati certi colpi di scena, forse sarebbe meglio non arrivarci affatto.
Trama: Una giovane diplomata sogna più di ogni altra cosa di essere ammessa all’accademia di Polizia: è innamorata di…
Recensione breve: Si guardano volentieri le scene ambientate in questa agenzia matrimoniale riservata ai super ricchi, perché l’ambiente patinato e le dinamiche tra i personaggi incuriosiscono. Per il resto, lascia indifferenti.
Recensione breve: Immerso in una bellissima ambientazione sospesa tra Seul e le foreste innevate norvegesi, e permeato da un’atmosfera molto romantica, cerca di esplorare il tema delle intelligenza artificiali. Purtroppo però, a causa dei bassi ascolti, il kdrama è stato ridotto in corsa da 16 a 12 episodi: ragionamento e storia d’amore restano involuti.
Trama: È ambientato a fine anni Novanta, durante la crisi finanziaria asiatica. Si incrociano le strade di una liceale appassionata di scherma e di un ventenne che…
Recensione breve: È una serie piena di buoni sentimenti. E l’ambientazioni tra studi legali e tribunali ha sempre il suo fascino. Solo che il modo di guardare le difficoltà legate all’autismo è all’acqua di rose.
Trama: Un’aspirante scultrice trascorre un’incantevole serata in un bar con un ragazzo sconosciuto. Presto scopre che si tratta di un suo collega della scuola…
Recensione breve: Si fa guardare fino alla fine, perché non è una brutta storia. Ma non arriva mai un momento di vera emozione, di batticuore. Forse, la parte di un aspirante attore tanto determinato avrebbe meritato una grinta, una incisività, che all’interprete protagonista mancano.
Recensione breve: Come horror, SQUID GAME è fatto davvero bene. Ad esempio, l’idea che “Un, due, tre: stella!” possa finire in una carneficina è fortissima. Peccato che non gli riesca il salto. Ha ambizioni di critica sociale e di riflessione. Ma, in realtà, non offre spunti: resta solo una possibile fotografia della disperazione umana. Restiamo in attesa della seconda stagione, il 26 dicembre.
Recensione breve: Il poliziotto protagonista è originale: gli autori sono riusciti a tratteggiare un puro. E c’è un dialogo sulla sofferenza e la solitudine che viene voglia di appuntarsi. Ma la visione della vita che dà questo kdrama è un po’ rassegnata.
Trama: Una donna bella, dolce e generosa, con un figlio piccolo e una storia dura alle spalle, apre un bar in un paesino. Ma si ritrova a dover resistere agli…
Recensione breve: C’è un cast di attoroni e le case di produzione e l’autrice sono le stesse di di Crash Landing On you. Ma il paragone tra le due serie non regge.
Recensione breve: La prima stagione funziona. Fa intuire che cosa potrebbe succedere se esistesse davvero un aggeggio del genere nella quotidianità. Un po’ come quando guardi Matrix e ti chiedi come sarebbe la tua vita se il mondo fosse davvero così. La seconda stagione si perde.
Recensione breve: La trama non è imperdibile. Ma il programmatore protagonista merita, sembra quasi un artista: è raro che si parli di esperti hi-tech senza ridurli a nerd monomaniacali.
Recensione breve (1a stagione): Questo kdrama è stato realizzato in quattro anni, è costato tantissimo e reclamizzato come un kolossal. Ma è come una collana di sole perle, senza il filo.
Recensione breve: Il vero valore aggiunto è la protagonista Yoo In-Na: con gli occhi riesce a comunicare le sfumature più profonde di ogni parola che pronuncia. Se all’inizio questo kdrama può dare l’impressione di essere una sciocchezza, la capacità espressiva di questa attrice dà tanto corpo agli eventi e alle parole da farne una storia che resta impressa.
Recensione breve: Capita che una serie coreana all’inizio ti lasci un po’ interdetto, ma poi riesca a sorprenderti. Succede anche con HELLBOUND. La prima stagione non sembra all’altezza di serie come Kingdom o Squid Game. Unica nota un po’ intrigante: le persone pronte a tutto pur di non pensare sono più inquietanti dei mostri. Nella seconda stagione, non solo arrivano delle risposte nient’affatto scontate, ma il messaggio finale è molto bello.
Recensione breve: Uno scorcio di tardo Medioevo, zombie affamati di carne umana, una corte reale corrotta, lotte di potere, grandi battaglie e una domanda che aleggia su tutto: perché sta succedendo questo? Gli smembramenti non si fermano fino alla fine. Ma a brillare più di tutto è il desiderio di risolvere il mistero.
Trama: È ambientato nella Corea del 1600, epoca Joseon. La corte reale cerca di nascondere un fatto inquietante. Dopo essere morto, il re è risorto come uno zombie e…
Recensione breve: È un kdrama carino, ma non aspettatevi più di questo (se avete standard da serie tv coreana, s’intende; resta una fattura pregiata in confronto a tante serie internazionali).
Trama: È una storia d’amore ambientata durante la dinastia Joseon. Non appena il gran principe ereditario sale al trono succedendo al fratello morto, dimentica il suo animo nobile e…
Recensione breve:Secret Garden è il kdrama che nel 2010 fece fare il salto, in termini di popolarità, all’amatissimo Hyun Bin, protagonista di CRASH LANDING ON YOU. È piacevole e per nulla banale. Quanto a Hyun Bin, il suo fascino è ancora un po’ acerbo. Ma c’è.
Recensione breve (1a stagione): Divertente l’idea dei gestori di un ristorantino, cupi mietitori part-time. Ed è catartica la riscossa di Mun, lo studente con una disabilità preso di mira da tutti, che all’improvviso riceve i super poteri e inizia a saltare da un tetto all’altro.
Recensione breve: A tratti cede un po’ alla telenovela, ma l’idea è bella. E alla fine diventa evidente anche come mai mezza Corea si sia innamorata di Kim Woo-bin.
Protagonisti:
Trama: Le strade di due ragazzi che si erano avvicinati ai tempi della scuola, tornano a incrociarsi. Lui è diventato…
Recensione breve: La serie è un po’ lenta e a tratti inutilmente cupa. Ma c’è del buono. Ci sono personaggi che per un motivo o per l’altro hanno sofferto molto durante l’infanzia e che, nel corso della vicenda, riescono a risultare sorprendenti.
Recensione breve: Che a questo mondo esistano cose che gli occhi umani non riescono a vedere, è uno dei temi ricorrenti dei kdrama. A KOREAN ODYSSEY parte da qui: oltre agli umani, ci sono spiriti, fantasmi, demoni, semidei, persino di zombie. Alcuni sono personaggi bellissimi. Purtroppo, nonostante lo spunto sia così ricco e nonostante il kdrama sia stato realizzato con un budget esagerato, ha diversi punti deboli.
Trama: Due creature leggendarie, il Re Scimmia e il re Demone, si contendono il sangue dai poteri miracolosi della proprietaria di un’agenzia immobiliare…
Recensione breve: Forse qualche svolta della storia è prevedibile, ma BIG MOUTH è un perfetto kdrama “succhia-neuroni”, ti stordisce con adrenalina e giallo.
Recensione breve: L’effetto è simile a quello del Diavolo veste Prada: bei vestiti, feste e glamour che ti attraggono e ti rapiscono per un po’. E poi ci sono la storia d’amore, il mistero della diretta web. Si guarda volentieri. Ma chi sperava che questa produzione Studio Dragon offrisse un punto di vista originale sul mondo degli influencer resterà deluso. Si limita a criticarlo puntando sui cliché.
Recensione breve: All’inizio appassiona molto. Ed è sorprendentemente romantico. La tensione cresce, non si riesce a immaginare l’epilogo… L’ultima parte perde un po’ d’efficacia.
Recensione breve: Una di quelle situazioni dove la tua vera famiglia sono gli amici. Di più: dove gli amici sono essenziali per sopravvivere alle follie della famiglia. Se possibile, evitate di vederlo doppiato. Perde molto.
Trama: Come regalo di compleanno, un ventenne di buona famiglia ottiene il permesso di andare a vivere da solo nella vecchia casa dei nonni ormai vuota. Presto…
Recensione breve: Il personaggio interpretato da Choi Woo-Shik fa grande tenerezza. E quello di Kim Da-Mi trabocca di carattere, quasi fosse una persona vera. Non è una storia d’amore travolgente, ma fa tanta compagnia.
Trama: Un vecchio documentario su due liceali torna all’improvviso di moda sui social. La rete tv decide di girare un sequel, ma i due protagonisti fanno…
Recensione breve: Mette in scena una sorta di riscatto nazionale. È come se nell’immaginario regno di Corea diTHE KING: ETERNAL MONARCH si concretizzassero i sogni proibiti del tormentato popolo coreano.
Trama: C’è un mondo parallelo dove la Corea non si è mai divisa, ed è un impero potente e florido. Inavvertitamente, l’imperatore oltrepassa il confine…
Recensione breve: Mettiamola così: se state combattendo una battaglia con i vostri pensieri e non sapete come uscirne, guardate VAGABOND. Adrenalina, colpi di scena, combattimenti, inseguimenti. Assolutamente perfetto per non pensare a niente (almeno per un po’).
Recensione breve: È una storia che allieta l’animo al solo pensarci. Al centro c’è un ex lottatore quarantenne che all’apparenza non ha doti sorprendenti, ma trabocca di tanta buona fede e buona volontà che vederlo all’opera è uno spettacolo.
Recensione breve:I protagonisti sono due medici, ma non è ambientato in un ospedale, non è quel tipo di kdrama. Il cuore della storia è il semplice racconto della vita di due persone alle prese con casi molti sfortunati. E lascia un senso di dolcezza.
Recensione breve: All’inizio sembra demenziale, viene voglia di lasciar perdere. Ma poi inizi a ripensare al tuo passato, a te stesso da ragazzino, a com’eri… In realtà è una bella storia, che può arrivare a toccare corde molto intime e profonde.
Trama: Una dentista licenziata da una clinica di Seul apre uno studio in un paesino in riva al mare. Gli abitanti fanno affidamento su uno strano giovane…
Recensione breve: Una storia d’amore (vera) molto intensa. Vista la durata delle tre puntate, nell’insieme è più o meno come un film. Forse le manca un po’ di respiro.
Recensione breve: In mezzo a una feroce lotta per il trono, con spargimenti di sangue a più non posso, l’espressione buona del protagonista e il rapporto che lo lega ai suoi tre alleati-amici fanno affezionare alla storia.
Trama: È ambientato alla fine del 1300, era Goryeo. Due amici che sognano la carriera militare. Uno è molto povero; l’altro è figlio di un funzionario ricco e potente.
Recensione breve:La storia d’amore non è particolarmente incisiva, ma è gradevole. Inoltre RUN ON, più di altri kdrama, offre un assaggio di quanto sia complessa la società coreana.
Recensione breve: Tocca argomenti che richiamano Goblin (reincarnazione, immortalità, amore), e anche se non ha la stessa poesia, appassiona. È venato di mistero. Ed è difficile immaginare il (commovente) scioglimento.
Recensione breve: Tenete duro per i primi due episodi (quelli delle disgrazie): poi, Sae-Ro-Yi, il protagonista diITAEWON CLASS, diventerà qualcuno al quale pensare quando vi troverete in difficoltà nella vita.
Trama: Un ragazzo difende un compagno di classe dalle angherie di un altro alunno. Da allora, finisce vittima di ogni tipo di ingiustizia. Ma non solo riesce a…
Recensione breve: One Spring Night rende bene quella sensazione. Una felicità improvvisa troppo intensa da spiegare. Allargarsi in un sorriso anche solo per un messaggio ricevuto, o alla sola idea di stare per incontrarsi…
Recensione breve: Ambientazione interessante: la realtà di una piccola casa editrice. Colpisce soprattutto lo spirito intraprendente della protagonista, quanto si sforzi di non perdersi d’animo. Meno incisivo il giovane scrittore, ma custodisce un segreto così toccante da dargli spessore.
Trama: Una ex pubblicitaria viene mollata dal marito sul lastrico, senza casa e con una figlia a carico. Ma tornare nel mondo del lavoro sembra impossibile…
Recensione breve: L’atmosfera è da western. Ma qui gli eroi non sono i cowboy americani (che eroi non erano, visto che rubavano la terra agli indiani). Sono i coreani che cercano di ribellarsi ai soprusi dell’invasore giapponese. Il kdrama punta l’obiettivo su una banda di fuorilegge da leggenda che ne combina di tutti i colori per difendere la propria casa. Impossibile non fare il tifo.
Recensione breve: Gioca sull’effetto Cyrano de Bergerac: il romantico e appassionato Cyrano, nell’ombra, faceva di tutto pur di far felice la sua Rossana; ma era l’insipido Cristiano a prendersi ogni merito. In realtà, in START-UP finisci con l’affezionarti a entrambi i pretendenti della protagonista. Devi solo decidere per quale dei due fare il tifo.
Recensione breve: Parla del desiderio di amare. Non solo un’altra persona. Ma la vita e quello che si fa. E poi i brani musicali che si ascoltano sono tanto belli; così come le storie sulla musica, soprattutto quella sui sentimenti che legarono Robert Schumann, la moglie Clara e Johannes Brahms.
Recensione breve: In tanta retorica che ci inonda quotidianamente, questo kdrama mostra cose del giornalismo che non sottolinea mai nessuno. Che sia stata ideata da qualcuno che ha a cuore il mestiere si capisce quando dice che «il buon reporter tiene al bene delle persone».
Recensione breve: Questa serie è come una carezza. Forse perché sullo sfondo c’è il mare brillante dell’isola di Jeju. O perché racconta la storia di un amore tanto fedele. O forse è la bravura degli attori a darle personalità. Fa anche sorridere. Perfetta da vedere la sera.
Recensione breve: Si parla di giovani sportivi che vivono assieme e si impegnano e magari riescono a brillare. E si parla di sbagli, colpa, rabbia, amore. Soprattutto, di perdono. Ad esempio, c’è un personaggio che continua a perdonare, nonostante gli altri nemmeno si accorgano di infliggergli delle ferite. Ha un sorriso che allarga il cuore.
Recensione breve: Ci sono pochi dialoghi e ancor meno azione. Ma è più avvincente di un thriller. Quelle dei protagonisti sembrano esistenze in bilico sul burrone della quieta disperazione: ma quando la febbre di vita inizia a bruciare, si aprono possibilità inaspettate.
Recensione breve: Ci sono persone che riescono a non farsi frenare dal prezzo: se sentono che è giusto fare qualcosa, se l’hanno a cuore, la fanno, anche se devono rinunciare ai propri talenti, al proprio progetto di vita. Vanno fino in fondo. L’avvocato protagonista di Il divorzista è fatto di questa pasta. E non tratta così solo i suoi affari personali, ma anche quelli di lavoro. Affascinante, anche grazie all’interpretazione di Cho Seung-Woo.
Recensione breve: A parte che l’idea degli studenti detective è vincente dai tempi di Scooby-Doo, è un kdrama che si segue mordicchiandosi le unghie, davvero ben fatto. Gli studenti hanno tutto lo slancio della passione e dell’etica, e l’ex procuratore imputato è geniale. P.S. Se non avete mai capito bene come funzioni il “ragionevole dubbio”, qui lo chiariscono come in nessun’altra serie legale.
Recensione breve: Ha il pregio di illuminare uno scorcio importante della storia coreana, e di alternare con sapienza toni lievi, comici, con altri più seri. La storia d’amore si segue con gusto, dà soddisfazione.
Trama: La serie è ambientata nel 1800 (epoca Joseon). Per la prima volta in 400 anni, quattro donne vengono autorizzate a diventare storiche di corte. E ogni cosa…
Recensione breve: La vera rivelazione è l’ambientazione storica, la Corea del Sud del 1987, tra regime e primi singulti di democrazia. Ma riesce anche a far emergere molto degli stati d’animo dei protagonisti. Davvero coinvolgente.
Recensione breve: La storia è drammatica e incalzante; ma i toni riescono a restare delicati, aperti alla speranza. ATTENZIONE: non tutti potrebbero trovare opportuno, o gradire lo spunto di questo kdrama. Prima di vederlo, il consiglio è di leggere la trama e la recensione integrale.
Trama: Un ragazzo disoccupato finisce in coma tentando di salvare una persona decisa a togliersi la vita. Mentre è sospeso in questo limbo gli arriva una proposta dall’Aldilà…
Recensione breve: L’altra! Oh Hae-young è stato uno dei kdrama più apprezzati della tv via cavo coreana: durante la messa in onda il gradimento fu tale che venne allungato di due episodi. È una storia d’amore dolcissima e intensa. L’idea di fondo è che, anche se sembra impossibile, una seconda chance nella vita può sempre presentarsi. Il problema è coglierla e, questa volta, andare fino in fondo.
Recensione breve: È davvero dura interrompere la visione e rimandare a domani l’episodio successivo. Il valore aggiunto è senz’altro Hyun Bin nei panni del CEO appassionato e pronto a tutto (è ispirato all’Elon Musk degli inizi).
Trama: Il CEO di un’azienda di investimento resta stregato dal videogioco inventato da un ragazzino. Basta indossare delle lenti a contatto e la città…
Recensione breve: La tentazione è di fermarsi alla prima puntata perché sembra cupo, triste. Non fatelo: andate avanti. All’improvviso la storia cambia volto, si rivela singolarmente toccante e ricca. L’atmosfera fa venire nostalgia.
Recensione breve: Tra passato e futuro, catastrofi e possibilità, adrenalina e sentimenti, SISYPHUS lascia come un senso di bene. Viene voglia di rivederlo.
Recensione breve: A questo mondo esistono persone che guardano in faccia la realtà nonostante costi un prezzo altissimo: STRANGER riesce a evocarne tutta la bellezza.
Recensione breve: Caso rarissimo di serie tv sugli adolescenti privilegiati che non scade in un patinato frullato di alcol e vestiti da un milione di dollari. Da vedere.
Trama:Il secondogenito di un magnate sudcoreano vive da anni negli Stati Uniti, assecondando il volere della famiglia. Ma per quanto la sua sia una vita da sogno, non riesce..
Recensione breve: Prende spunto da una storia vera. E, come a volte succede in questi casi, alla fine si fa fatica a credere che in alcune vite possano essersi aperti scenari del genere. Ideale per una maratona pomeridiana.
Recensione breve: A ben guardare, le protagoniste sono proprio le sorelle March di Piccole donne(anche se qui si chiamano Oh), con le loro ambizioni, il loro carattere, l’affetto reciproco, lo stile, l’impronta che lasciano. Ma non vivono nella tranquilla cittadina di Concorde nell’Ottocento; sono giovani donne di oggi, coinvolte in un noir metropolitano da fiato sospeso con scene violente. Notevole.
Recensione breve: Siamo abituati ad associare le previsioni meteo ad azioni semplici e banali come aprire un’app. Questo kdrama svela che dietro c’è un mondo.
Recensione breve:Healer è una certezza, divertente e romanticissimo. E poi, ogni dettaglio di storia è curato, con poche pennellate riesce a trattare cose belle e importanti senza svilirle.
Trama: Il kdrama Healer prende il nome dal suo protagonista. Healer è un cosiddetto “fattorino notturno” dall’identità segreta: con l’aiuto di un hacker, porta a […]
Recensione breve: È un grande kdrama. Ambientazione magistrale, storia d’amore struggente. E sa dare valore al sacrificio dei combattenti della Resistenza. Attenzione, però, al finale. Dopo 24 episodi grondanti emozioni, ci sono aspetti che non sono all’altezza.
Recensione breve: Ci sono sequenze sensazionali in Descendants of the Sun, eccezionalmente accurate e coinvolgenti. E non ci si stanca mai di seguire le gesta del mitico capitano Yoo.
Trama: Un capitano delle Forze speciali e una chirurga di Seul si conoscono per caso e restano molto colpiti l’uno dall’altra. Ma le loro scelte di vita…
Recensione breve: La cura dell’ambientazione storica è nulla confrontata con kdrama come Mr. Sunshine. Ma Moon Lovers: Scarlet Heart Ryeo compensa in slancio, romanticismo e freschezza quel che gli manca in precisione. Resta incredibilmente impresso.
Recensione breve: Forse la soluzione finale non è tra le più raffinate; ma il voto resta alto perché questo breve kdrama lungimirante (oggi l’umanità sta andando davvero a cercare l’acqua sulla Luna…) è capace di dare valore a una giornata trascorsa davanti alla tv.
Recensione breve: Stravolge il significato che parole come “hospice” ed espressioni come “malato terminale” assumono di solito nella mentalità comune. Perché mostra un modo inaudito di concepire e gestire questi luoghi, e di stare vicino a chi combatte fino all’ultimo respiro. Una visione che lascia dentro tanta umanità e poesia.
Trama: Due cugini si contendono la direzione dell’ospedale di famiglia. Le cose cambiano quando uno dei due si ritrova a lavorare in un hospice per malati…
Recensione breve: Fa sembrare plausibile che divinità dal cuore tenero camminino per la città, che esistano fantasmi, Cupi Mietitori e vite passate. E che sia possibile provare un amore capace di far dimenticare 900 anni di infelicità.
Trama: Per le strade della città, da quasi mille anni, cammina un essere leggendario che può fare miracoli. Il Goblin. Ma non è destinato a vivere per…
Recensione breve: Tra i suoi tanti pregi, questo kdrama sa mostrare come accada che una persona inizi a mettere in gioco tutto quello che ha, quando si risveglia una passione.
Trama: Scorrono in parallelo le vicende di due ragazzi che fanno di tutto per trovare lavoro, e alla fine ripiegano sul concorso per entrare in polizia…
Recensione breve: È strano sentire nostalgia per una serie horror. Ma quando finisce, La creatura di GyeongSeong fa questo effetto. A parte i mostri e il sangue, la prima stagione ha un’atmosfera di grande dolcezza, e la seconda dice qualcosa di bellissimo sull’amore.
Recensione breve: È come se, invece di calcare sulle divergenze inconciliabili tra Corea del Nord e Corea del Sud, e sul male, CRASH cercasse di aiutare la comprensione reciproca tra i due popoli. Ma non si tratta solo di questo. Mostra anche qualcosa di importantissimo sull’amore.
Trama: Una ricca imprenditrice della Corea Sud, uscita in parapendio, viene trascinata in Corea del Nord da una tromba d’aria. Per sua fortuna, incontra…
Recensione breve: La trama è appassionantissima, ma anche insolita e un po’ cupa, tra il sospetto sempre in agguato e gli omicidi seriali: potrebbe scoraggiare qualche spettatore. Ma se c’è una serie con cui rischiare un genere che di solito non si predilige, è questa.
Recensione breve: Questi medici non si sentono al di sopra delle persone che incontrano, né distaccati: sono semplicemente essere umani tra esseri umani, e cercano di fare la loro parte al meglio. Così entrano nel cuore di chi guarda il kdrama. E l’immagine solita che abbiamo degli ospedali, fatta di sofferenza, meccanismi freddi, a volte disumani, a poco a poco si sgretola: volendo, potrebbero essere luoghi molto diversi, pieni di vita.
Trama: Cinque medici sui 40 anni, amici dai tempi dell’università, per la prima volta si ritrovano a lavorare nello stesso ospedale. E lo trasformano in…
Recensione breve: Ha dei risvolti inquietanti. Ma poi lo vedi e lo rivedi perché è anche ricco di scorci preziosi: il coraggio e l’onestà della scrittrice, l’affetto che lega i due fratelli, l’intensa storia d’amore, l’ospedale psichiatrico così pieno d’umanità, e tanto altro ancora. È come un balsamo ristoratore.
Trama: Il destino di un’autrice di fiabe e di due fratelli rimasti orfani si intrecciano ad alcuni fatti misteriosi che accadono nell’ospedale psichiatrico del…
Recensione breve: Quello che succede tra i personaggi, i dialoghi, ogni singola parola usata sono straordinariamente appropriati. È uno spiraglio di luce.
Recensione breve: Anche solo la trama di per sé, con il ragazzo che ha la sindrome di Asperger, la ragazza vicina di casa che gli è così legata, lo zio ex galeotto che si sente un alieno precipitato in tutto questo, è inconsueta e toccante. Ma questo kdrama ha anche il merito di parlare della morte con poesia. Nessun melodramma, nessuna pesantezza, nessun rimestare gratuito nelle emozioni di chi guarda. Una piccola perla.
Recensione breve: Ci vuole un grandissimo coraggio per girare una serie tv su un postino pensionato che sogna di danzare sulle punte. E ci vuole la bravura del campione per riuscire a girarla così, scardinando luogo comune dopo luogo comune. Imperdibile.
Perchè non c’è Hyena o Sotto l’ombrello della regina? Troppo recenti?
Ciao, no, non sono troppo recenti: solo, non è ancora arrivato il loro turno. Resta sintonizzato.
Consiglio di vedere “Designated survivor 60 days”, “Chief of staff” , “Prison playback”.