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70/100 – Kdrama “Lovely Runner”: il valore dei ricordi, la forza della speranza

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Trama: Nel kdrama Lovely Runner, una ragazza costretta sulla sedia a rotelle da un traumatico incidente, riesce a ritrovare la voglia di vivere grazie alle parole di una giovane star del pop. Anni dopo, è diventata una sua grande fan e sta per assistere a un suo concerto. Ma la serata tanto attesa subisce una svolta inaspettata e drammatica.

Recensione: È tra le serie coreane romantiche più amate e votate su Rakuten Viki. Ma non riesci a capire il perché finché non la finisci e ti viene voglia di rivederla, di ritrovare il sorriso dolcissimo di lui e la salda determinazione di lei, mentre continui a canticchiare la colonna sonora così tenera, che ti culla. E poi, anche se la trama e la sceneggiatura non sono da premio, ci sono tante piccole cose belle, come il personaggio della nonnina e le sue parole sul valore dei ricordi. Ma, forse, la cosa che più ti tocca è che, di fronte a un destino che spezza il cuore e pare inesorabile, si rincorre fino alla fine la speranza.

Voto: 70/100
Su: Rakuten Viki
Lingua: Sottotitolato
Durata: 16 episodi da circa 1h – 1h15′
Anno: 2024
Casa di produzione: Bon Factory
Attori: Byeon Woo-Seok (la popstar), Kim Hye-Yoon (la ragazza rimasta vittima dell’incidente), Song Geon-Hee (il compagno di scuola, primo amore della protagonista), Seo Hye-Won (la migliore amica della protagonista)

Che cosa significa Lovely Runner? Il titolo significa “adorabile corridore”.

Votazione: da 0 a 59: PERDIBILI – da 60 a 70: SCACCIAPENSIERI – da 71 a 80: PIACEVOLI SCOPERTE – da 81 a 90: CATTURANO E ISPIRANO; da 91 a 99: ARDITE, INASPETTATE, APRONO UN MONDO; 100: …E POI VORRAI VEDERE SOLO SERIE COREANE; 100 e lode: NON SONO SOLO BELLE, SONO FUORI DAGLI SCHEMI

Il signor Moon
LA FORMICA MITOMANE © RIPRODUZIONE RISERVATA

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70/100 – Nel kdrama “Big Mouth” un avvocato combina guai viene scambiato per un genio della truffa

Trama: Il protagonista del kdrama BIG MOUTH è un avvocato che fa grandi promesse ai clienti, ma non vince quasi mai (per questo è soprannominato «Big Mouth», bocca larga). All’improvviso, viene rinchiuso in galera: lo accusano di essere in realtà «Big Mouse», com’è soprannominato un famoso e misterioso truffatore internazionale, geniale e pericoloso. Con l’aiuto della moglie e del suocero, entrambi convinti della sua innocenza, l’avvocato si ritrova a dover combattere. Prima ancora che per ripristinare la propria reputazione, per uscirne vivo.

Recensione: Una brava persona che finisce invischiata con dei criminali, può cavarsela? La risposta si rincorre per tutte le 16 puntate di BIG MOUTH. E ci si diverte molto: le carte in tavola vengono rimescolate continuamente; i dubbi sorgono uno dopo l’altro; è simpatico l’avvocato protagonista (un bel ruolo per l’attore Lee Jong-Suk) e ancora di più la moglie. Qualche svolta della trama è prevedibile, e alcune scene ambientate nel carcere potrebbero turbare un po’. Ma BIG MOUTH resta un perfetto kdrama “succhia-neuroni”, tutto giallo e adreanalina: ottimo per non pensare a niente.

Voto: 70/100
Su: Disney Plus
Lingua: Doppiato in italiano
Durata: 16 episodi da 1h-1h15’ circa
Anno: 2022
Casa di produzione: AStory e Studio Dragon
Attori: Lee Jong-Suk (il protagonista), Lim Yoon-A (la moglie del protagonista), Kwak Dong-Yeon (giovane detenuto), Yang Hyung-Wook (il carcerato che legge i tarocchi), Kim Ju-Hun  (il sindaco), Jung Jae-Sung (il direttore del carcere), Jeon Kuk-Hwan (il fondatore del Forum), Yang Kyung-Won (l’ad del Forum), Hong Ji-Hee (la moglie del medico indagato)

Curiosità: I registi del kdrama BIG MOUTH sono Oh Choong-Hwan e Bae Hyun-Jin. Insieme hanno diretto Start-Up. Oh è anche il regista di Hotel Del Luna, While You Were Sleeping, My Love From the Star (il kdrama di esordio di Kim Soo-Hyun, su Rakuten Viki e Netflix in inglese); Bae ha girato la seconda stagione di Alchemy of Souls in coppia con Park Joon-Hwa.

Votazione: da 0 a 59: PERDIBILI – da 60 a 70: SCACCIAPENSIERI – da 71 a 80: PIACEVOLI SCOPERTE – da 81 a 90: CATTURANO E ISPIRANO; da 91 a 99: ARDITE, INASPETTATE, APRONO UN MONDO; 100: …E POI VORRAI VEDERE SOLO SERIE COREANE; 100 e lode: NON SONO SOLO BELLE, SONO FUORI DAGLI SCHEMI

Il signor Moon
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70/100 – Nel kdrama “A KOREAN ODYSSEY” c’è uno zombie bellissimo

Trama: Nel kdrama A KOREAN ODYSSEY, due creature mitiche con sembianze umane, il Re Scimmia e il re Demone, si contendono il profumatissimo sangue, dai poteri miracolosi, della giovane proprietaria di un’agenzia immobiliare. Tanti sentimenti diversi, e colpi di scena a base di braccialetti incantati, spiriti, fantasmi e quant’altro (c’è anche uno zombie fuori dal comune), trasformano il loro meschino perseguire ognuno i propri i scopi in una grande avventura. Un’odissea appunto. A KOREAN ODYSSEY è ispirato a un grande classico della letteratura cinese, Viaggio verso l’occidente, a cui si rifanno anche famosi manga come Dragon Ball.

Recensione: Che a questo mondo esistano cose che gli occhi umani non riescono a vedere, è uno dei temi ricorrenti, più affascinanti e ispirati dei kdrama. A KOREAN ODYSSEY parte da qui: ci sono spiriti, fantasmi, demoni, semidei, persino zombie. La cosa bella è che queste creature non sono né buone né cattive per definizione: crescono, cambiano, provano affetto, persino si innamorano o temono per la propria vita, si sacrificano, osano. Sono vive. E alcune, a cominciare dallo zombie, sono bellissime. C’è qualche scena un po’ vivida, ma nulla di troppo cruento. Purtroppo, però, non è un kdrama capace di fare sognare un po’. Nonostante lo spunto sia così ricco e nonostante sia stato realizzato con un budget esagerato, la trama confusa, a tratti inutilmente movimentata e, alla fine, inconcludente.

Voto: 70/100
Su: Netflix, Rakuten Viki
Lingua: Sottotitolato
Durata: 20 episodi da 1h15’-1h30′ circa
Anno: 2017
Casa di produzione: Studio Dragon, JSpictures
Attori: Lee Seung-gi (il re scimmia), Oh Yeon-seo (la proprietaria dell’agenzia immobiliare), Jang Gwang (il maggiordomo), Lee El (la segretaria del Re Demone)
Scritto da: Hong Jung-Eun e Hong Mi-Ran

Curiosità: I due attori principali di A KOREAN ODYSSEY hanno un passato da cantanti: dalla musica ai kdrama il passo è breve, nello showbiz coreano. I kdrama con attori che provengono dal palcoscenico vengono chiamati anche idol drama.

Votazione: da 0 a 59: PERDIBILI – da 60 a 70: SCACCIAPENSIERI – da 71 a 80: PIACEVOLI SCOPERTE – da 81 a 90: CATTURANO E ISPIRANO; da 91 a 99: ARDITE, INASPETTATE, APRONO UN MONDO; 100: …E POI VORRAI VEDERE SOLO SERIE COREANE; 100 e lode: NON SONO SOLO BELLE, SONO FUORI DAGLI SCHEMI

Il signor Moon
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70/100 – Nel kdrama “THE UNCANNY COUNTER”, i gestori di un ristorantino vanno a caccia di demoni

Trama Stagione 1: All’apparenza, gestiscono un ristorante di noodles. In realtà, i protagonisti del kdrama THE UNCANNY COUNTER sono “counter”, e cioè cupi mietitori. Hanno stretto un accordo con l’Aldilà: per poter continuare a vivere, cacciano i demoni che si impossessano degli esseri umani. Sono tutti dotati di super poteri. C’è chi riesce a percepire la presenza delle creature diaboliche a chilometri di distanza. E chi ha la capacità di guarire le ferite. Ma la lotta resta durissima. E tutto si complica quando a ricevere i poteri è uno studente orfano, con una disabilità, vittima di violenze e soprusi da parte dei compagni.

Recensione Stagione 1: In questo caso, è divertente l’idea dei gestori di un ristorantino, cupi mietitori part-time. Ed è catartica la riscossa di Mun, lo studente che riceve i poteri da “counter”. Dopo aver tanto sofferto per la disabilità, e dopo averne subite di tutti i colori, all’improvviso si ritrova una super forza e può mettersi a saltare da un tetto all’altro. Poi, quest’atmosfera da fumetto (THE UNCANNY COUNTER è tratto da un webtoon, vedi le Curiosità) piano piano si fa umanamente più intensa: c’è anche qualche scena un po’ cupa, ma se avete già visto kdrama come Vagabond andate tranquilli.
Nota a margine. Le dinamiche scolastiche che illumina sono agghiaccianti. Ci sono addirittura delle bande criminali, a orchestrare i soprusi sugli studenti. Ma soprattutto sono gli insegnanti a lasciare perplessi. Qui, come in altri kdrama diversissimi (da RUN ON a ITAEWON CLASS), le persone che sono chiamate a educare prendono sistematicamente le parti di chi è più ricco e potente, e non di chi è dalla parte del giusto.

Voto: 70/100
Su: Netflix
Lingua: Sottotitolato
Durata: S1: 16 episodi da 1h-1h10′ circa – S2: 12 episodi da 1h-1h15′ circa
Anno: 20202023
Casa di produzione: Sviluppato da Studio Dragon e prodotto da Neo Entertainment
Attori: Kim Se-Jeong (la ragazza cupa mietitrice), Yu Jun-Sang (l’ex poliziotto), Yum Hye-Ran (la guaritrice della squadra)

Curiosità: I cupi mietitori, figure che operano a metà tra questo mondo e l’Aldilà, sono tipiche dell’immaginario coreano e ricorrenti nei kdrama: ce ne sono, ad esempio, in Goblin e Tomorrow (ma hanno tutt’altro spessore).

Kim Se-Jeong ha alle spalle una lunga carriera televisiva e da cantante (è stata un membro della band femminile Gugudan). Da solista, ha interpretato diverse colonne sonore di successo: Lover di Mr. Sunshine, All my days di CRASH LANDING ON YOU, ancora What My Heart Says di Record of Youth

THE UNCANNY COUNTER è tratto dal webtoon Amazing Rumor di Jang Yi, pubblicato sul portale Daum.

Votazione: da 0 a 59: PERDIBILI – da 60 a 70: SCACCIAPENSIERI – da 71 a 80: PIACEVOLI SCOPERTE – da 81 a 90: CATTURANO E ISPIRANO; da 91 a 99: ARDITE, INASPETTATE, APRONO UN MONDO; 100: …E POI VORRAI VEDERE SOLO SERIE COREANE; 100 e lode: NON SONO SOLO BELLE, SONO FUORI DAGLI SCHEMI

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70/100 – Il kdrama “BLACK KNIGHT” e quei camion neri che rievocano “Brivido” e “Grosso guaio a Chinatown”

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Trama: Il kdrama BLACK KNIGHT è ambientato nel 2071: dopo la collisione con una cometa, l’aria sulla Terra è diventata irrespirabile. L’ossigeno viene prodotto da un macchinario e razionato. Ma solo una piccola parte della popolazione riesce a vivere un’esistenza decente. Gli altri, i cosiddetti “rifugiati”, sono esasperati da mancanza di aria, ingiustizie e stenti. E poi ci sono i corrieri. Il loro compito è consegnare l’ossigeno. Affrontando il deserto e ogni sorta di assalto.

Recensione: Altra bella prova d’attore di Kim Woo-bin, alla guida di un camion con perenne sigaretta alla Jigen in bocca. La trama ha qualche ingenuità, e in certi punti è prevedibile, ma la storia è avvincente: una Terra rimasta senza ossigeno, nuove tecnologie per sopravvivere, ricconi senza scrupoli, ingiustizie, pericoli, anziani che non si arrendono, ragazzini che sognano, persone che cercano di restare fedeli al bene nonostante tutto. E poi l’atmosfera è da fumetto, i panorami di roccia e polvere ricordano Star Wars, e quegli enormi camion neri che corrono per il deserto sembrano una citazione di cult Anni 80 come Grosso guaio a Chinatown o Brivido  (l’unico film diretto da Stephen King, con una mitica colonna sonora degli AC/DC). La durata contenuta (4 ore e 39 minuti) consente di vederla tutta d’un fiato. 

Voto: 70/100
Su: Netflix
Lingua: Sottotitolato
Durata: 6 episodi da 45’ circa – Maratona: 4h e 39’
Anno: 2023
Casa di produzione: Project 318
Attori: Kim Woo-Bin (il corriere protagonista), Kang You-Seok (il giovane aspirante corriere), Esom (l’ufficiale), Nam Kyung-Eup (l’inventore della tecnologia per l’ossigeno), Lee Sung-Wook (il direttore dell’azienda dell’ossigeno), Kim Eui-Sung (il “nonno” che si prende cura dei ragazzi rifugiati)

Curiosità: Il kdrama BLACK KNIGHT è tratto da un omonimo webtoon di Lee Yun-Kyun (clicca qui).

Votazione: da 0 a 59: PERDIBILI – da 60 a 70: SCACCIAPENSIERI – da 71 a 80: PIACEVOLI SCOPERTE – da 81 a 90: CATTURANO E ISPIRANO; da 91 a 99: ARDITE, INASPETTATE, APRONO UN MONDO; 100: …E POI VORRAI VEDERE SOLO SERIE COREANE; 100 e lode: NON SONO SOLO BELLE, SONO FUORI DAGLI SCHEMI

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70/100 – La serie coreana “VINCENZO” è il King Kong contro Godzilla della criminalità

Trama: Nella serie coreana VINCENZO, un consigliere della mafia (nato in Corea e poi adottato da un boss italiano) torna a Seul per recuperare un tesoro nascosto nel sotterraneo di un palazzo. A sbarrargli la strada c’è un’azienda coreana che definire criminale è poco… e un gruppo di condomini molto originali.  

Recensione: Viene da chiedersi come mai i coreani abbiano scelto come protagonista proprio un mafioso italiano, come se non avessero già abbastanza cattivi autoctoni ai quali ispirarsi. Che abbiano qualcosa di interessante da dire in materia… ? Assolutamente no. L’immaginario di riferimento è più che altro Il padrino. La mafia è evocata come un’entità tra il mitologico e il fiabesco. E il “consigliori” protagonista è proprio un bel tipo: ammazza a tutto spiano per i propri interessi, e senza alcun tipo di scrupolo, ma allo stesso tempo è intelligente, affascinante, divertente, e addirittura ogni tanto emergono buon cuore e senso di giustizia. Surreale.
A parte che qualcuno potrebbe infastidirsi nel vedere chiamata in ballo la mafia a questa maniera, e a parte qualche scena decisamente truce, VINCENZO si vede fino alla fine quasi d’un fiato, a tratti è molto divertente e persino romantico.
C’è uno scambio di battute che resta impresso e fa un po’ riflettere. A parlare sono proprio il “consigliori” Vincenzo Cassano e l’avvocato dei condomini, un uomo giusto, il primo a combattere contro la malvagia azienda coreana (le caratteristiche “L’avvocato dei sogni” e “Che cos’è il coraggio” fanno riferimento a lui). 
Vincenzo dice all’avvocato: «Smetta di combattere, sono mostri ai quali non importa della vita umana».
L’avvocato: «Se continuo a combattere un giorno vincerò, le persone possono sconfiggere i mostri».
E Vincenzo: «No, non è vero, succede solo nei miti».
In effetti, la mitologia greca è piena di uomini che sconfiggono mostri. Curiosamente, questi mostri mitologici hanno spesso fattezze umane e, magari, strane cose per la testa: ad esempio Medusa è una donna con la testa piena di serpi; il Minotauro è un uomo con la testa di un toro… Chissà se quei miti, in realtà, non volessero additare certe strade di malvagità, di sopraffazione del prossimo, di violenza, che finiscono col trasformare gli uomini in mostri; e se non volessero anche scolpire nella mente di tutti che, persino contro certi individui diventati mostri, è possibile lottare e cavarsela.

Voto: 70/100
Su: Netflix
Lingua: Sottotitolato
Durata: 20 episodi da 1h20’ circa
Anno: 2021
Casa di produzione: Logos Film
Attori: Song Joong-Ki (Vincenzo), Jeon Yeo-Bin (l’avvocata protagonista), Kim Yeo-Jin (l’ex procuratrice che diventa avvocato), Kwak Dong-Yeon (ad della Babel), Yoo Jae-Myung (padre dell’avvocata), Yoon Byung-Hee (assistente dello studio legale dei condomini), Yang Kyung-Won (inquilino “lottatore” del palazzo), Lim Chul-Soo (l’agente della sicurezza nazionale), Jo Han-Chul (presiede lo studio legale rivale)

Curiosità: La serie coreana VINCENZO si conclude dopo 20 episodi. Tuttavia, a grande richiesta, Sbs e TVn hanno ufficialmente confermato avrà una seconda stagione.

Votazione: da 0 a 59: PERDIBILI – da 60 a 70: SCACCIAPENSIERI – da 71 a 80: PIACEVOLI SCOPERTE – da 81 a 90: CATTURANO E ISPIRANO; da 91 a 99: ARDITE, INASPETTATE, APRONO UN MONDO; 100: …E POI VORRAI VEDERE SOLO SERIE COREANE; 100 e lode: NON SONO SOLO BELLE, SONO FUORI DAGLI SCHEMI

Il signor Moon
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70/100 – Nel kdrama “THE KING: ETERNAL MONARCH” c’è una scena di guerra che dà una soddisfazione… !

Trama: C’è il nostro mondo, con la Corea del Nord e la Corea del Sud che tutti conosciamo. Ma nel kdrama THE KING: ETERNAL MONARCH c’è anche un altro mondo, parallelo al nostro, dove la Corea non si è mai divisa in Sud e Nord, ed è un impero molto potente e florido. In groppa al suo cavallo bianco, l’imperatore di questa Corea parallela oltrepassa inavvertitamente il confine tra i due mondi. Scoprendo che il suo destino è strettamente intrecciato all’esistenza di questo varco spazio-temporale.

Recensione: Il cast è notevole. Lei è Kim Go-eun, la protagonista di Goblin. Non è luminosa come in quel kdrama, ma è sempre bella e capace di coinvolgere. Lui è un Lee Min-ho (volto di tanti successi, come The Heirs) particolarmente fascinoso. Il kdrama è firmato dalla stessa autrice di Goblin e The Heirs, ovvero Kim Eun-sook. E anche se non è romantico come il primo, e non scorre via lieve e dolce come il secondo, ha due punti forti. Il primo è che mette in scena una sorta di riscatto nazionale: è come se nell’immaginario impero di Corea di THE KING: ETERNAL MONARCH si concretizzassero i sogni proibiti del popolo coreano, dalla storia così tormentata. Accadono cose a metà tra una fantasia di rivalsa contro gli invasori, e un desiderio profondo sempre vivo di rifarsi dai soprusi subiti. C’è qualche sequenza un po’ cupa. Ma una scena in particolare (episodio 6) emoziona molto: per chi è rimasto toccato da tanti tristi fatti storici raccontati nei kdrama, varrebbe la pena vedere THE KING anche solo per questa scena.
La serie mette a tema anche un altro spunto non banale, a proposito dell’amore: chi nella vita ha la fortuna di incontrarne uno vero, e decide di viverlo, deve essere disposto a fare dei sacrifici.

Voto: 70/100
Su: Netflix
Lingua: Sottotitolato
Durata: 16 episodi da 1h10’-1h15′ circa
Anno: 2020
Casa di produzione: Hwa&Dam Pictures, una controllata dello Studio Dragon
Attori: Kim Go-eun (la protagonista), Lee Min-ho (il re), Woo Do-Hwan (la guardia del corpo del re)
Regia: Jung Ji-Hyun
Scritto da: Kim Eun-sook

Votazione: da 0 a 59: PERDIBILI – da 60 a 70: SCACCIAPENSIERI – da 71 a 80: PIACEVOLI SCOPERTE – da 81 a 90: CATTURANO E ISPIRANO; da 91 a 99: ARDITE, INASPETTATE, APRONO UN MONDO; 100: …E POI VORRAI VEDERE SOLO SERIE COREANE; 100 e lode: NON SONO SOLO BELLE, SONO FUORI DAGLI SCHEMI

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70/100 – Nel kdrama “RUN ON”, un atleta dall’aria stralunata si innamora di un’autrice di sottotitoli per film

Trama: Il kdrama RUN ON (traduzione: “andare avanti”) racconta la storia d’amore tra un’intraprendente traduttrice cinematografica (cura i sottotitoli dei film per l’estero) e un atleta, un corridore talentuoso così bello da fare anche il modello, con l’aria di chi vive sulle nuvole, ma in realtà molto attento alle cose importanti: non si tira indietro davanti ai problemi, e ha sempre il coraggio di affrontare la verità.  

Recensione: La storia d’amore non è particolarmente incisiva, ma è gradevole. Ed è una bella idea dare risalto al mestiere del traduttore cinematografico, e cioè alle persone che scrivono i sottotitoli di film e serie tv per l’estero, aiutando le produzioni coreane a farsi conoscere nel mondo (una professione che meriterebbe un Oscar a parte, a parere del sottoscritto!).
Inoltre RUN ON, più di altri kdrama, offre un assaggio di quanto sia complessa la società coreana. Ad esempio: sui quotidiani si legge di tanto in tanto quanto siano frequenti e feroci gli episodi di bullismo e nonnismo in Corea del Sud. Ma guardando kdrama come RUN ON ti viene il dubbio che non si tratta davvero di “episodi”. Nella stragrande maggioranza dei kdrama, bullismo e nonnismo sono elementi ambientali fissi, come possono esserlo le ciotole di riso o le bacchette: viene da pensare, piuttosto, che in Corea gli abusi commessi da chi è ricco o possieda una qualsiasi forma di potere, o ancora l’obbedienza/sottomissione di chi non ha mezzi o agganci, e tutta la violenza e la corruzione che ne conseguono, siano considerati più “normali” di quanto non lo siano qui da noi (ovviamente, questa è solo una delle sfumature che si possono cogliere vedendo il kdrama: non c’è nessuna intenzione di ridurre la Corea del Sud a terra delle ingiustizie sociali).

Voto: 70/100
Su: Netflix
Lingua: Sottotitolato
Durata: 16 episodi da 1h10′ circa
Anno: 2020
Casa di produzione: Jtbc (ora SLL)
Attori: Im Si-Wan (il corridore), Shin Sae-kyeong (l’autrice di sottotitoli), Kang Tae-oh (l’artista simpatico), Choi Soo-Young (l’agente)

Votazione: da 0 a 59: PERDIBILI – da 60 a 70: SCACCIAPENSIERI – da 71 a 80: PIACEVOLI SCOPERTE – da 81 a 90: CATTURANO E ISPIRANO; da 91 a 99: ARDITE, INASPETTATE, APRONO UN MONDO; 100: …E POI VORRAI VEDERE SOLO SERIE COREANE; 100 e lode: NON SONO SOLO BELLE, SONO FUORI DAGLI SCHEMI

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70/100 – Il kdrama “My Country: THE NEW AGE” è un “Trono di spade” alla coreana. Cioè, più bello

Trama: Il kdrama My Country: THE NEW AGE è ambientato alla fine del 1300, quando al periodo Goryeo sta per succedere la dinastia Joseon (che regnerà fino al ‘900). Segue le vicende di due amici che sognano la carriera militare. Uno è figlio di un ufficiale accusato di tradimento e giustiziato; l’altro di un funzionario statale ricco e potente. Il ricco è talentuoso con spada e arco e frecce; ma il povero lo è ancora di più. Entrambi si invaghiscono della stessa ragazza. Intanto, i tempi si fanno sempre più bui e una guerra incombe.

Recensione: Kdrama intenso. Gli scontri con spade, archi e frecce e arti marziali sono appassionanti, e soprattutto sono uno dopo l’altro: ogni puntata fa più morti di un film di John Woo. E i personaggi spiccano. In mezzo a tanti spargimenti di sangue e a una feroce lotta per il trono, l’espressione buona del protagonista e il rapporto che lo lega ai suoi tre alleati-amici ti fanno affezionare alla storia.

Voto: 70/100
Su: Netflix
Lingua: Sottotitolato
Durata: 16 episodi da 1h10’-1h20′ circa
Anno: 2019
Casa di produzione: Jtbc (ora SLL)
Attori: Yang Se-Jong (il protagonista), Woo Do-Hwan (il migliore amico e rivale).

Votazione: da 0 a 59: PERDIBILI – da 60 a 70: SCACCIAPENSIERI – da 71 a 80: PIACEVOLI SCOPERTE – da 81 a 90: CATTURANO E ISPIRANO; da 91 a 99: ARDITE, INASPETTATE, APRONO UN MONDO; 100: …E POI VORRAI VEDERE SOLO SERIE COREANE; 100 e lode: NON SONO SOLO BELLE, SONO FUORI DAGLI SCHEMI

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