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100/100 – Nel kdrama “HOSPITAL + PLAYLIST” ci sono i medici (e gli amici) come dovrebbero essere. E arriva anche lo spin-off: “Resident Playbook”

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Trama: Nel kdrama HOSPITAL + PLAYLIST cinque medici sui 40 anni, ognuno con una specialità diversa, amici fin dai tempi dell’università, per la prima volta si ritrovano a lavorare nello stesso ospedale. E lo trasformano in un luogo straordinario.

Recensione: Hospital+Playlist è un kdrama che fa bene al cuore. I cinque medici protagonisti non si atteggiano a supereroi o semi-dei: sono cinque amici che si vogliono molto bene, si stimano a vicenda, si divertono tantissimo a suonare insieme come una band rock (cover da ascoltare e riascoltare, tra l’altro!), e intanto cercano di fare la loro parte come medici al meglio. C’è chi è più espansivo e chi più secco, ma tutti trattano i pazienti con umanità, ricordandosi in ogni momento che sono i pazienti a vivere un momento di grande difficoltà, a stare male, a essere bisognosi del massimo aiuto e della massima comprensione…
Così conquistano chi guarda il kdrama.
E l’esperienza che tanti di noi hanno, purtroppo, degli ospedali, fatta di attese sterminate, meccanismi disumani e indifferenza, a poco a poco si sgretola. Volendo, nonostante carenze di personale e tecniche, potrebbero essere luoghi molto diversi.

Voto: 100/100
Su: Netflix
Lingua: Sottotitolato
Durata: S1: 12 episodi da circa 1h30′ (l’ultimo dura quasi 2h) / S2: 12 episodi da circa 1h30′ (l’ultimo dura quasi 2h)
Anno: 20202021
Casa di produzione:  Egg Is Coming con CJ ENM
Attori: Yoo Yeon-Seok (il chirurgo pediatrico), Cho Jung-Seok (il chirurgo epatopancreatico), Jeon Mi-do (la neurochirurga), Jung Kyung-ho (il cardiochirurgo), Kim Hae-suk(la madre del chirurgo pediatrico), Shin Hyun-Bin (la specializzanda in Chirurgia Generale), Moon Tae-Yoo (specializzando in neurochirurgia), Go Ara (interpreta se stessa), Kim Sun Young (paziente stagione 1).

Curiosità: Per evitare spoiler, sappiate solo questo: chi vedrà HOSPITAL + PLAYLIST si divertirà a scoprire che Jeon Mi-do (la neurochirurga) ha mosso i primi passi nel mondo dello spettacolo come cantante. Ha anche inciso una delle canzoni cantate nel kdrama.

Spin-off: Si chiama Resident Playbook, ed è lo spin-off di Hospital+Playlist in uscita il 12 aprile, ambientato nello stesso ospedale Yulije. Racconta di un gruppo di giovani specializzandi alle prese con gli imprevisti del lavoro e della vita.

Votazione: da 0 a 59: PERDIBILI – da 60 a 70: SCACCIAPENSIERI – da 71 a 80: PIACEVOLI SCOPERTE – da 81 a 90: CATTURANO E ISPIRANO; da 91 a 99: ARDITE, INASPETTATE, APRONO UN MONDO; 100: …E POI VORRAI VEDERE SOLO SERIE COREANE; 100 e lode: NON SONO SOLO BELLE, SONO FUORI DAGLI SCHEMI

Il signor Moon
LA FORMICA MITOMANE © RIPRODUZIONE RISERVATA

100/100 – Kdrama “Just Between Lovers” (“Rain or Shine”): non è facile trovare una storia d’amore così

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Trama: Nel kdrama Just Between Lovers (noto anche come Rain or Shine), sono passati ormai dieci anni dall’improvviso crollo di un centro commerciale a Seul che ha ucciso 48 persone e stravolto innumerevoli vite. Adesso, un’impresa vuole costruire un nuovo stabile su quello stesso terreno. A occuparsi del lavoro è il figlio dell’architetto che aveva progettato la struttura crollata. E finisce con il coinvolgere nell’impresa due ragazzi miracolosamente sopravvissuti alla tragedia.

Che cosa significa il titolo Just Between Lovers? Il titolo inglese del kdrama, Just Between Lovers (“semplicemente, quello che accade tra due innamorati”), ricalca quello originale coreano: “Semplicemente, una storia d’amore”. Il kdrama è noto anche con il titolo Rain or Shine, “pioggia o sole”.

Recensione: Non ci sono solo le vittime conteggiate. Quando accade qualcosa di brutto, tante vite restano segnate indelebilmente. In questo kdrama, il crollo di una struttura commerciale a distanza di dieci anni non lascia ancora in pace nessuna delle persone coinvolte: non solo i due ragazzi sopravvissuti e il figlio dell’architetto, ma anche i figli del costruttore, gli operai che ci lavorarono e le loro famiglie, e poi genitori, mogli, mariti, figli delle persone rimaste uccise.
Come se non ci si potesse mai liberare da un dolore così.
Eppure, nello stesso tempo, tra quelle persone c’è chi ce la mette tutta per vivere con pienezza. Convive col dolore, ne porta i segni e cerca di lenire quelli degli altri; ma al centro del suo cuore ci sono legami vitali, desideri profondi e tanta passione…
Just Between Lovers dev’essere stato scritto da qualcuno che sapeva di che cosa stava parlando, perché quello che succede tra i personaggi, i dialoghi, ogni singola parola usata sono straordinariamente appropriati. E quel che resta è la vita, non la morte. È uno spiraglio di luce.

Voto: 100/100
Su: Rakuten Viki, Netflix in inglese
Lingua: Sottotitolato
Durata: 16 episodi da 1h15’ circa
Anno: 2017
Casa di produzione: Celltrion entertainment
Attori: Won Jin-A (la ragazza sopravvissuta al crollo: qui è al suo esordio, è stata scelta tra 120 aspiranti interpreti); Lee Joon-Ho o Junho (il ragazzo sopravvissuto al crollo: è un membro della boyband 2PM, qui è al suo primo ruolo da protagonista); Lee Ki-Woo (il giovane architetto); Kang Han-Na (la figlia del grande imprenditore); Na Moon-Hee (la nonna); Ahn Nae-Sang (il papà della protagonista); Han Seo-Jin (la sorellina della protagonista); Tae In-Ho (l’imprenditore).

Curiosità: L’evento evocato nel kdrama, il crollo di un centro commerciale a Seul, prende purtroppo spunto dalla realtà. Una delle tragedie che più hanno segnato la storia coreana recente è proprio il crollo del centro commerciale Sampoong, a Seul, il 29 giugno 1995: morirono 502 persone e quasi mille restarono ferite, solo per la malafede di proprietario e costruttori. Un incidente simile viene evocato anche in ARGON e in Chocolate.

Votazione: da 0 a 59: PERDIBILI – da 60 a 70: SCACCIAPENSIERI – da 71 a 80: PIACEVOLI SCOPERTE – da 81 a 90: CATTURANO E ISPIRANO; da 91 a 99: ARDITE, INASPETTATE, APRONO UN MONDO; 100: …E POI VORRAI VEDERE SOLO SERIE COREANE; 100 e lode: NON SONO SOLO BELLE, SONO FUORI DAGLI SCHEMI

Il signor Moon
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100/100 – Il kdrama “It’s Okay to Not Be Okay” e quella scrittrice di fiabe coraggiosa e onesta come nessuno

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Trama: Nel kdrama It’s Okay to Not Be Okay c’è un’autrice di fiabe geniali, che sembra lei stessa una principessa, per quanto è bella. Ma ha un carattere, e un modo di fare e di parlare così selvatici, quasi feroci, da sembrare folle. E poi ci sono due fratelli che vivono assieme, abituati a prendersi cura l’uno dell’altro fin da bambini. Il minore fa l’operatore sanitario, ha occhi luminosi ma uno sguardo sempre venato di tristezza, persino quando sorride. Il maggiore ha un disturbo dello spettro autistico e un talento per la pittura sorprendente. I loro destini si intrecciano ad alcuni fatti misteriosi che accadono nell’ospedale psichiatrico del paesino dove un tempo vivevano con i rispettivi genitori, sulla riva del mare.

Recensione: Ogni episodio di It’s Okay to Not Be Okay ha il titolo di una fiaba celebre, o di una delle cinque scritte dalla protagonista. Forse l’idea è quella di mostrare l’essenza delle fiabe, che sono tutto fuorché rassicuranti.
In effetti, alcuni passaggi di questo kdrama possono inquietare.
E ci sono personaggi che ne hanno passate davvero tante ma che, come se non bastasse, devono metterci ancora più coraggio e più forza di tutti gli altri per riuscire ad avere un piccolo assaggio di felicità.
Eppure, anche se suona un po’ paradossale, It’s Okay si può vedere e rivedere perché ci sono cose che consolano profondamente. Ad esempio, come i due fratelli si comportino l’uno con l’altro. O il modo di fare del direttore dell’ospedale psichiatrico o della cuoca. O la scrittrice di fiabe, un personaggio ancorato alla realtà ma coraggioso, schietto, eroico.
E poi le fiabe originali del kdrama sono efficacissime, alcune canzoni della colonna sono poesia pura… In sintesi, It’s Okay to Not Be Okay è uno dei kdrama per i quali essere più grati.

Voto: 100/100
Su: Netflix
Lingua: Sottotitolato
Durata: 16 episodi da circa 1h15’\1h20′
Anno: 2020
Casa di produzione: Studio Dragon
Attori: Seo Yea-Ji (l’autrice di fiabe protagonista), Kim Soo-hyun (l’operatore sanitario), Oh Jung-se (il fratello artista), Kim Mi-Kyung (la cuoca), Kim Ju-hun (l’editore di fiabe), Kim Chang Wan (il direttore dell’ospedale), Lee Yoo-Mi (l’infermiera amica dell’operatore sanitario), Jang Young-Nam (la capo infermiera), Park Jin-joo (la squinternata direttrice artistica della casa editrice), Kim Ki-Cheon (l’anziano ricoverato che gioca a scacchi col direttore).
Autore: Jo Yong 

La canzone: Una delle cose più belle del kdrama It’s Okay to Not Be Okay, è la canzone Halleluja! di Kim Feel, interprete anche di alcuni brani della colonna sonora di Itaewon Class (un gioiello da ascoltare). Halleluja! combina musica e testo come una magia. Eccola, con la traduzione in inglese.

Le fiabe di Ko Mun-Yeong: Nel kdrama, le fiabe scritte da Ko Mun-yeong sono cinque. Sono disponibili sulla pagina Instagram, laformicamitomane.

Citazioni: «Scrivere fiabe è l’unico modo che Ko Mun-Yeong ha di comunicare con il mondo. È il solo modo per parlare e per respirare. Smettere di scrivere per lei significa morire».

«Una fiaba è una fantasia crudele che rappresenta la brutalità e la violenza del mondo in modo paradossale».

«Una fiaba non è un allucinogeno che regala sogni e speranze. È uno stimolante per affrontare la realtà. Vi invito a leggere moltissime fiabe per svegliarvi dai vostri sogni. Non guardate le stelle nel cielo notturno, ma i vostri piedi bloccati in una lurida fogna. Quando lo capirete e accetterete la realtà, everybody be happy».

Votazione: da 0 a 59: PERDIBILI – da 60 a 70: SCACCIAPENSIERI – da 71 a 80: PIACEVOLI SCOPERTE – da 81 a 90: CATTURANO E ISPIRANO; da 91 a 99: ARDITE, INASPETTATE, APRONO UN MONDO; 100: …E POI VORRAI VEDERE SOLO SERIE COREANE; 100 e lode: NON SONO SOLO BELLE, SONO FUORI DAGLI SCHEMI

Il signor Moon
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100/100 – Il kdrama “MOVE TO HEAVEN” e i ragionamenti che (senza) non avresti mai fatto sulla morte

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Trama: Nel kdrama MOVE TO HEAVEN, uno zio ex galeotto e un nipote con la sindrome di Asperger si ritrovano a gestire assieme una ditta di pulizia del trauma. Ovvero, devono riordinare e ripulire le case delle persone defunte, mettendo in salvo con cura i loro oggetti più cari, per consegnarli a chi spettano.

Recensione: La trama di per sé, con il ragazzo che ha la sindrome di Asperger, la ragazza vicina di casa che gli è così legata, lo zio ex galeotto che si sente un alieno precipitato in tutto questo, è inconsueta e toccante. Bella davvero. Ma MOVE TO HEAVEN ha soprattutto il grande merito di parlare della morte.
Ai nostri tempi, è un tabù. Tuttalpiù la morte è ridotta a numeri, statistiche e quant’altro. Per il resto, bisogna coinvolgere il prete.
Quasi nessuno ha il coraggio di soffermarsi sulla morte in sé. È così inconsueto, come argomento, che non si sa neanche bene come affrontarlo senza ridurlo o usarlo in qualche modo. 
Invece, i kdrama ci provano: le lasciano spazio partendo dagli spunti più disparati, dando modo a chi guarda di rifletterci su. E MOVE TO HEAVEN lo fa con poesia. Nessun melodramma, nessuna pesantezza, nessun rimestare gratuito nelle emozioni di chi guarda. Solo, tanta umanità. Una piccola perla. 

Voto: 100/100
Su: Netflix
Lingua: Sottotitolato
Durata: 10 episodi da circa 50′ – Maratona: 9h e 24′
Anno: 2021
Casa di produzione: Number Three Pictures e Page 1
Attori: Hong Seung-Hee (la vicina di casa), Ji Jin-Hee (il papà dei due ragazzi), Lee Je-hoon (lo zio), Tang Joon-sang (il ragazzo protagonista)
Autrice: Yoon Ji-ryeon

Curiosità: MOVE TO HEAVEN è tratto dal saggio Things Left Behind scritto da Kim Sae-byul, che faceva materialmente la pulizia del trauma in Corea.

Il kdrama dura 10 episodi da poco più o poco meno di 50 minuti. Secondo alcune fonti, la seconda stagione dovrebbe debuttare nel 2025.

Votazione: da 0 a 59: PERDIBILI – da 60 a 70: SCACCIAPENSIERI – da 71 a 80: PIACEVOLI SCOPERTE – da 81 a 90: CATTURANO E ISPIRANO; da 91 a 99: ARDITE, INASPETTATE, APRONO UN MONDO; 100: …E POI VORRAI VEDERE SOLO SERIE COREANE; 100 e lode: NON SONO SOLO BELLE, SONO FUORI DAGLI SCHEMI

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100/100 – “Navillera” e l’eroicità di girare un kdrama su un postino pensionato che sogna di danzare sulle punte

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Trama: Nel kdrama Navillera, dopo una vita di sacrifici, un ex postino settantenne vuole finalmente provare a realizzare il sogno che aveva da bambino: diventare un ballerino di danza classica. Nonostante l’ostruzionismo della moglie e dei figli, che provano imbarazzo al solo pensiero di vederlo in body e scarpette, inizia a seguire le lezioni di un giovane danzatore talentuoso, ma ancora molto immaturo. Dando una svolta imprevedibile alle vite di entrambi.

Recensione: Ci sono kdrama che ti cambiano: dopo averli visti, non sei più la stessa persona. Navillera è l’esempio perfetto. Bisogna essere davvero grati allo Studio Dragon. Ci vuole un grandissimo coraggio per girare una serie tv su un postino pensionato che non ha nulla di particolare, se non un vecchio sogno che appare ridicolo e imbarazzante persino alla sua stessa famiglia. E ci vuole la bravura del campione per riuscire a girarlo scardinando luogo comune dopo luogo comune (sulle persone anziane, su quelle giovani, sulla danza, sull’amicizia…), generando tanta speranza in chi lo guarda. Con una trama tanto poco pop, il casting era un’operazione delicatissima. Servivano attori capaci di richiamare il pubblico (e di recitare), vedi Song Kang, uno dei più belli e amati dalle giovanissime, già star di kdrama dal sapore adolescenziale come Love Alarm. Si è dimostrato all’altezza.

Voto: 100/100
Su: Netflix
Lingua: Sottotitolato
Durata: 12 episodi da 1h circa
Anno: 2021
Casa di produzione: Studio Dragon
Attori: Song Kang (il giovane ballerino), Park In-Hwan (il postino pensionato), Jo Bok-Rae (il figlio minore dell’anziano postino), Na Moon-Hee (la moglie del postino)

Votazione: da 0 a 59: PERDIBILI – da 60 a 70: SCACCIAPENSIERI – da 71 a 80: PIACEVOLI SCOPERTE – da 81 a 90: CATTURANO E ISPIRANO; da 91 a 99: ARDITE, INASPETTATE, APRONO UN MONDO; 100: …E POI VORRAI VEDERE SOLO SERIE COREANE; 100 e lode: NON SONO SOLO BELLE, SONO FUORI DAGLI SCHEMI

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