85/100 – Kdrama “Narcosantos”: la miniserie che quasi quasi faceva scoppiare una guerra
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Trama: Nel kdrama Narcosantos, un meccanico sudcoreano mantiene a stento la propria famiglia. Per migliorare le cose si trasferisce in Suriname: vuole avviare un’impresa per importare nel suo Paese le razze, una varietà di pesce disprezzata in Sudamerica ma amatissima in Corea. L’idea sembra buona. Tuttavia, non immagina quanto il piccolo Stato a nord del Brasile sia devastato dal narcotraffico, dalla violenza e dalla corruzione a tutti i livelli.
Recensione: Ben scritto e altrettanto ben girato, ma molto violento. Si fatica a credere che sia una storia vera. Si ispira alle vicende di un signore della droga coreano in questo piccolo Stato a nord del Brasile. Una storia a dir poco pazzesca. Ne dà la misura una dichiarazione del regista Yoon Jong-bin al KoreaHerald: ha ammesso di aver dovuto lasciare fuori dalla serie certi fatti perché erano così incredibili che sarebbero sembrati inventati. Da vedere assolutamente, a patto di non farvi preconcetti sul Suriname: come spiegato nella sezione Curiosità, questo aspetto della serie ha creato tensioni non da poco.
Voto: 85/100
Su: Netflix
Lingua: Doppiato in italiano
Durata: 6 episodi da circa 1h (il primo dura 51’ – l’ultimo 1h8’) – Maratona: 6h e 9′
Anno: 2022
Casa di produzione: Moonlight Film e Perfect Storm Film Inc
In: I migliori su Netflix
Attori: Hwang Jung-Min (il pastore) e Ha Jung-Woo (il meccanico che avvia un’impresa in Suriname), Yoo Yeon-Seok (l’avvocato consulente), Jo Woo-Jin (il braccio destro del pastore), Park Hae-Soo (il capo squadra dei servizi segreti), Choo Ja-Hyun (la moglie del protagonista)
Curiosità: Alla conferenza stampa di presentazione a Seul il regista Yoon Jong-bin ha rivelato che Narcosantos avrebbe dovuto essere un film. Solo quando ha letto la sceneggiatura ha cambiato idea e ha optato per una miniserie: si è reso conto che ridurre la storia in due ore avrebbe significato privarla degli aspetti che lo avevano interessato di più (fonte: TheKoreaTimes).
Il kdrama ha avuto un’ottima accoglienza su Netflix (fonte: IndiaTimes).
Ad accoglierlo negativamente è stato, invece, il Suriname, e cioè il piccolo Paese a nord del Brasile dov’è ambientato: «Il Suriname non è più lo Stato del narcotraffico come appare su Netflix», ha commentato Albert Ramdin, il ministro degli Esteri in carica quand’è uscita la serie, in una dichiarazione pubblicata sul sito web del Governo. Nella serie (in Corea del Sud s’intitola direttamente Suriname), il Paese appare intriso di violenza, spaccio e corruzione a tutti i livelli, dalle gang di quartiere alla polizia, ai palazzi della politica. «Sta creando una percezione negativa. Il mondo intero vede queste cose, quindi questo non va bene», ha polemizzato Ramdin. Non solo: ha minacciato azioni legali contro i produttori del kdrama e proteste diplomatiche al governo sudcoreano. Alla fine, l’ambasciata coreana in Venezuela (responsabile anche per il Suriname), si è sentita in dovere di avvertire i residenti coreani in Suriname di prestare particolare attenzione alla loro sicurezza (fonte: Reuters).
Il signor Moon
LA FORMICA MITOMANE © RIPRODUZIONE RISERVATA