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98/100 – Il kdrama “La creatura di GyeongSeong 1 e 2” tra mostri, sangue e cuore

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Trama: La prima stagione del kdrama La creatura di GyeongSeong è ambientata nella Corea del 1945, ancora occupata dal Giappone. Nei sotterranei di un ospedale prestigioso riservato ai notabili giapponesi, sono stati segretamente imprigionati centinaia di coreani rapiti per condurre raccapriccianti esperimenti umani. Il proprietario di un banco dei pegni, all’apparenza cinico e interessato solo ai soldi, si ritrova suo malgrado coinvolto nella faccenda.
La seconda stagione è ambientata ai giorni nostri: invece che in un ospedale, gli esperimenti umani vengono condotti in segreto da un’azienda biotech.

Recensione 1° stagione: È proprio bello questo kdrama. Serve un po’ di stomaco forte almeno per un paio di puntate, ma poi ci si abitua. E nel frattempo la storia ti cattura. L’atmosfera profuma di fiori di ciliegio, il protagonista è simpaticissimo (dopo Itaewon, un’altra toccante interpretazione di Park Seo-Jun), c’è suspence, emozione, romanticismo. E sono belli i dialoghi, quello che mettono a fuoco della violenza, delle persone… È affascinante persino il mostro. È strano avere un senso di nostalgia per una serie horror. Eppure, La creatura di GyeongSeong fa questo effetto. Quando finisce la prima stagione, l’idea che ce ne sia una seconda consola.

Recensione 2° stagione: Non so se quello che dice sull’amore sia vero. Ma l’idea di due persone innamorate che si ritrovano dopo tanto tempo, e nel frattempo la vita ha cercato di farle diventare mostri, eppure loro non hanno dimenticato, è bellissima.
Alla fine della prima stagione avevo dato alla serie 90. Ma ora passa a 98/100.
P.S. Potrebbe diventare una triologia.

Voto: 98/100
Su: Netflix
Lingua: Doppiato in italiano
Durata: Stagione 1: 10 episodi da 1h10’ circa / S2: 7 episodi da 40′-50′ circa
Anno: 2023
Casa di produzione: Story & Pictures Media (ex AStory), Kakao Entertainment, Studio Dragon
Attori: Park Seo-Jun (il proprietario del banco dei pegni), Han So-Hee (la ragazza che lavora come segugio), Jo Han-Chul (il padre della ragazza, segugio anche lui), Kim Hae-Suk (l’impiegata del banco dei pegni), Wi Ha-Joon (il rivoluzionario, miglior amico del protagonista).
L’autrice: Kang Eun-Kyung.

Votazione: da 0 a 59: PERDIBILI – da 60 a 70: SCACCIAPENSIERI – da 71 a 80: PIACEVOLI SCOPERTE – da 81 a 90: CATTURANO E ISPIRANO; da 91 a 99: ARDITE, INASPETTATE, APRONO UN MONDO; 100: …E POI VORRAI VEDERE SOLO SERIE COREANE; 100 e lode: NON SONO SOLO BELLE, SONO FUORI DAGLI SCHEMI

Il signor Moon
LA FORMICA MITOMANE © RIPRODUZIONE RISERVATA

3,0 / 5
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98/100 – Nel kdrama “Chocolate” un neurochirurgo e una cuoca lavorano fianco a fianco in un hospice

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Trama: Nel kdrama Chocolate, due cugini, entrambi neurochirurghi, si contendono la direzione dell’ospedale di famiglia. Tutto cambia quando uno dei due si ritrova a lavorare in una casa di cura per malati terminali, fianco a fianco con una giovane e talentuosa cuoca, che conosce da tanto tempo.

Recensione: Oltre a stravolgere completamente il significato che parole come “hospice” ed espressioni come “malato terminale” hanno abitualmente, Chocolate lascia come un senso di poesia. 
È un kdrama di grande respiro. Fa sognare di vivere nel porticciolo di Wando, in Corea. Fa viaggiare fino in Grecia, e poi in zone di guerra. Ricorda anche una delle tragedie che più hanno segnato la storia coreana recente, il crollo del centro commerciale Sampoong nel 1995 (502 persone morte e quasi mille ferite, solo per la malafede di proprietario e costruttori: si evoca anche in ARGON). E ancora, parla di malattia, di buon cibo, di traumi, di rapporti familiari, di morte e di amore, di talenti e di ambizione. Nessun elemento della narrazione è assoluto. Non ci sono occhi di bue puntati. È una polifonia. Davvero una visione saggia della vita.
A proposito dell’ambientazione. Scommettere su una serie tv ambientata in una struttura che ospita malati terminali è uno di quegli atti di coraggio tipici delle produzioni coreane. Ma se temete di rivivere le atmosfere di film Anni 90 psicologicamente devastanti, con Julia Roberts o Marisa Tomei innamorate perse di ragazzi in fin di vita, tranquillizzatevi. Nulla di più lontano. Questo kdrama è liberante e fuori da ogni schema. 

Voto: 95/100
Su: Netflix
Lingua: Sottotitolato
Durata:16 episodi da 1h circa
Anno: 2019
Casa di produzione: JYP Pictures e Jtbc (oggi SLL)
Attori: Ha Ji-Won (la cuoca protagonista), Yoon Kye-Sang (il medico protagonista), Kim Won-Hae (il direttore della casa di cura)

Votazione: da 0 a 59: PERDIBILI – da 60 a 70: SCACCIAPENSIERI – da 71 a 80: PIACEVOLI SCOPERTE – da 81 a 90: CATTURANO E ISPIRANO; da 91 a 99: ARDITE, INASPETTATE, APRONO UN MONDO; 100: …E POI VORRAI VEDERE SOLO SERIE COREANE; 100 e lode: NON SONO SOLO BELLE, SONO FUORI DAGLI SCHEMI

Il signor Moon
LA FORMICA MITOMANE © RIPRODUZIONE RISERVATA