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65/100 – Il kdrama “SQUID GAME 1 e 2” e le occasioni perdute (come la seconda stagione)

Trama: Nella stagione 1 del kdrama SQUID GAME, 456 persone accettano di partecipare a un misterioso gioco. Devono affrontare diverse prove, per lo più giochi da bambini come “Un, due, tre: Stella!”. Al vincitore spetta un montepremi da oltre 30 milioni di euro. A tutti gli altri la morte. Nella stagione 2, il vincitore non ha dimenticato la carneficina e il dolore: è deciso a rintracciare gli organizzatori per far saltare, una volta per tutte, il sanguinario gioco.

Recensione stagioni 1 e 2: Sul versante horror, SQUID GAME è fatto davvero bene. L’idea che “Un, due, tre: stella!” possa finire in una carneficina è forte. La cornice da scuola materna, poi, con pastelli, formine e persino il personale con le uniformi fucsia, acuisce l’inquietudine. Funziona in entrambe le stagioni.
Tuttavia, se nella stagione 1 SQUID GAME sembrava avere anche ambizioni di critica sociale e riflessione (ma non riusciva a fare il salto, restava solo una delle possibili fotografie della disperazione umana), nella 2 ambisce solo, e in modo palese, a diventare una lunga serialità. Il ritmo rallenta, se non frena, si gettano le basi per una stagione 3 (in uscita nel 2025, pare), senza, però, che in questa 2 succeda veramente qualcosa. Peggio ancora, la sceneggiatura perde originalità, punta sempre sulle stesse trovate e molti colpi di scena sono addirittura prevedibili. Peccato perché il cast, già notevole, si è arricchito di bravi attori, da Im Si-Wan protagonista di RUN ON, a Lee Jin-Uk, protagonista di BULGASAL. Il consiglio, al momento, è di fermarvi alla stagione 1.

Voto: 65/100
Su: Netflix
Lingua: Doppiato in italiano
Durata: 
S1: 9 episodi da circa 1h (uno dura 33’)
S2: 7 episodi da 51′ a 1h16′
Anno: 20212024
Casa di produzione: Siren Pictures Inc
Attori: Personaggi fissi: Lee Jung-Jae (il concorrente 456), Lee Byung-Hun (Front Man), Wi Ha-Joon (il poliziotto), Gong Yoo (il reclutatore).
Stagione 1: Park Hae-Soo (l’amico laureato), Oh Young-Soo (l’anziano, il concorrente n. 001), Tripathi Anupam (il ragazzo pakistano), Heo Sung-Tae (il capo della gang), Kim Young-Ok (l’anziana madre del protagonista).
Stagione 2: Im Si-Wan (il venditore di criptovalute), Kang Ha-Neul (l’ex soldato della marina), Park Sung-Hoon (l’ex soldato che sta cambiando sesso), Lee Jin-Uk (il pittore con la figlia ammalata di leucemia).

Curiosità: Secondo primaonline.it, la stagione 1 di questa serie coreana è stata da record: ha conquistato 111 milioni di utenti in tutto il mondo nei primi 28 giorni, arrivando a totalizzare 1,6 miliardi di ore di visualizzazioni. Anche la stagione 2 ha iniziato all’insegna del record, superando le 50 milioni di visualizzazioni nei primi quattro giorni.

Sebbene in un’intervista video a Variety, il creatore Hwang Dong-hyuk avesse spiegato che il kdrama SQUID GAME inizialmente non prevedeva un sequel, ha poi annunciato la seconda stagione con una lettera pubblicata sul profilo Instagram della serie: «Inizia un nuovo turno di gioco. Ci sono voluti dodici anni per dar vita a SQUID GAME lo scorso anno, ma sono bastati dodici giorni per farne la serie Netflix più popolare di sempre. In qualità di sceneggiatore, regista e produttore di SQUID GAME, rendo omaggio ai fan di tutto il mondo. Grazie per aver guardato e apprezzato la nostra serie. Gi-hun sta tornando. Front Man sta tornando. È in arrivo la seconda stagione. Potrebbe riapparire l’uomo in giacca e cravatta con i ddakji. E conoscerai anche Cheol-su, il fidanzato di Young-hee. Continua a seguirci per un nuovo turno di gioco».
La stagione 2 ha debuttato il 26 dicembre 2024. Seguirà una stagione 3 nel 2025. E non è detto che la saga finisca.
Intanto, il 22 novembre 2023 è uscito su Netflix un reality ispirato alla serie tv, Squid Game: La sfida (clicca qui).


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Le serie tv coreane doppiate in italiano

Ecco gli elenchi, sempre aggiornati, dei kdrama doppiati in italiano su Netflix, Disney Plus, Prime Video. Oltre all’elenco dei kdrama doppiati recensiti su questo blog.

KDRAMA DOPPIATI IN ITALIANO: TUTTE LE RECENSIONI


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3,0 / 5
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60/100 – Kdrama “I segugi”, scazzottate e adrenalina

Trama: Due bravi ragazzi, pugili promettenti, finiscono col combattere uno strozzino spietato contando sull’aiuto di un ex strozzino redento.

Recensione: È una miniserie simpatica, ideale per ravvivare una giornata uggiosa. Ha un impianto un po’ sgangherato, sembra indecisa tra la violenza dura e le gag alla Bud Spencer e Terence Hill. Ma, a meno che le scene di violenza non vi diano fastidio (e allora lasciate perdere, non vale di sforzarsi), basta godersi lo svago senza chiedere troppo.

Voto: 60/100
Su: Netflix
Lingua: Doppiato in italiano
Durata: 8 episodi da 1h circa – Maratona: 8h e 3′
Anno: 2023
Casa di produzione: Studio N, Seed Film, Seven Osix
Attori: Woo Do-Hwan (il pugile protagonista), Lee Sang-Yi (il pugile co-protagonista), Park Sung-Woong (lo strozzino cattivo).


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48/100 – Kdrama “Kiss Sixth Sense”: il futuro in un bacio

Trama: Nel kdrama Kiss Sixth Sense (traduzione: Bacio al sesto senso), una pubblicitaria è lanciata nella carriera ma frenata nella vita personale, causa piccolo inconveniente legato ai suoi baci: fin da piccola, quando le sue labbra sfiorano qualcun altro, ha delle visioni sul futuro. I suoi rapporti sentimentali finiscono con l’andare tutti a monte: se bacia il fidanzato di turno, vede come andrà tra loro e lo molla; se non lo bacia, è il fidanzato a mollare lei. Le cose si complicano ancora di più quando, inciampando, finisce labbra a labbra con il suo capo. Un uomo molto freddo e distaccato, all’apparenza; ma, in realtà, iper sensibile agli stimoli esterni. Il loro futuro, nella visione, appare piuttosto vivace.

Recensione: Piuttosto esile, questo kdrama. Peccato perché il cast è molto buono. Lui è il chirurgo protagonista di Chocolate, lei una delle stelle di CRASH LANDING ON YOU: parliamo di ruoli intensi e di kdrama capolavori, capaci di cambiare il modo di vedere le cose. Ma Kiss Sixth Sense non è lontanamente paragonabile. La trama è più che altro confusa, soprattutto nella parte finale. Nessuna intuizione, nessuno sguardo originale da regalare allo spettatore: la preveggenza della protagonista è solo un artificio che non ha ragione di essere, se non quella di aggiungere almeno un tocco di mistero a questo affastellarsi di eventi.

Voto: 48/100
Su: Disney Plus
Lingua: Doppiato in italiano
Durata: 12 episodi da 1h10’ circa
Anno: 2022
Casa di produzione: Arc Media
Attori: Yoon Kye-Sang (il pubblicitario), Seo Ji-Hye (la pubblicitaria che vede il futuro), Kim Ji-Suk (il regista), Lee Jae-Wook (fa un cammeo: è uno degli attori che recita nel film del regista coprotagonista)


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68/100 – Kdrama “Pachinko – La moglie coreana”: molto rumore per nulla

Trama Stagione 1: Il kdrama Pachinko – La moglie coreana alterna due piani temporali. Nella Corea degli Anni 30, occupata dai giapponesi, la figlia di una modesta locandiera si innamora di un gangster e finisce col ritrovarsi in un guaio. Alla fine degli Anni 80 negli Stati Uniti, un ambizioso impiegato giapponese di un gruppo alberghiero si offre di tornare a Tokyo per convincere un’anziana signora a vendere la sua proprietà, in modo che il gruppo possa costruire un nuovo hotel.

Recensione Stagione 1: Pachinko, in origine, era un romanzo del 2017 scritto dalla giornalista Min Jin Lee: una saga familiare coreana che attraversa le epoche, best seller e in lizza per innumerevoli premi. Questo kdrama è la sua versione televisiva, realizzata in quattro anni, costata tantissimo e reclamizzata come un kolossal. Ma, alla fine della Stagione 1, viene da pensare che il risultato finale non sia stato all’altezza di tanto investimento. È come una collana di sole perle, senza il filo.
Cominciando dalle perle, si concentra su un frammento di storia interessante e toccante: il destino delle persone coreane che, durante l’occupazione giapponese, furono costrette ad andare a vivere in Giappone tra enormi difficoltà, dalla feroce discriminazione in giù (a questo proposito, la fine del kdrama è arricchita da un contributo extra molto bello). Tutte le ambientazioni sono curate e piene di atmosfera: rendono benissimo quanto, nell’arco della vita della protagonista, il mondo sia cambiato incredibilmente. Anche gli attori, a cominciare da quel Lee Min-ho che fece innamorare una generazione con Boys over Flowers e The Heirs, sono bravi, incisivi. Per tutti questi motivi, vedere Pachinko non si può dire che sia tempo sprecato.
Tuttavia, questa Stagione 1 lascia la bocca amara. I motivi sono diversi. A cominciare dalla sigla iniziale a dir poco surreale: spoglia di qualunque solennità storia e personaggi. La trovata dell’alternanza continua Anni 30-Anni 80 (il romanzo ha uno svolgimento lineare) è più che altro un fuoco d’artificio: rispetto alla trama, lascia insoddisfatti su entrambi i piani temporali, e delude soprattutto nell’epilogo. Infine, il motivo per cui la storia si intitola così (il pachinko è la sala giochi giapponese) si perde: non è affatto chiaro, soprattutto per una platea di spettatori internazionali.

Voto: 68/100
Su: Apple Tv
Lingua: Doppiato in italiano
Durata: St.1: 8 episodi da 45’-1h’ circa – St.2: 8 episodi da 47’-1h’ circa
Anno: 20222023
Casa di produzione: Media Res, Blue Marble Pictures
Attori: Kim Min-Ha (la protagonista che si innamora del gangster), Lee Min-Ho (il gangster), Jung Eun-Chae (la cognata della protagonista)

Curiosità: Il kdrama si prende molte libertà rispetto al romanzo, non solo perché ha introdotto l’alternanza dei piani temporali. La puntata dedicata all’infanzia del gangster, ad esempio, e tanti tratti della personalità di questo personaggio sono un’invenzione degli autori tv.


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72/100 – Kdrama “My First, First Love”: la delicata storia di un primissimo amore

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Trama: Come regalo di compleanno, un ventenne di buona famiglia ottiene il permesso di andare a vivere da solo nella vecchia casa dei nonni ormai vuota. Presto, questa bella villetta con giardino inizia a diventare un rifugio per amici in difficoltà con le famiglie: uno è stato picchiato e scacciato perché si rifiuta di impegnarsi nella carriera che i genitori cercano di imporgli; un’altra è scappata di nascosto da una madre iper controllante… E così via. La situazione più critica la vive senz’altro la più vecchia amica d’infanzia del protagonista: il papà è morto e la mamma se n’è andata, abbandonandola in un mare di debiti.
Il titolo del kdrama My First, First Love vuole dire “il mio primissimo amore”.

Recensione: È un kdrama molto dolce. I protagonisti sono tutti ragazzi universitari animati da più che buoni sentimenti. C’è desiderio di conoscersi, di stare insieme, di appartenersi. Una di quelle situazioni dove la tua vera famiglia sono gli amici. Di più: dove gli amici sono essenziali per sopravvivere alle follie della famiglia.
Toni color pastello, strappa più di un sorriso. Solo, se possibile, evitate di vederlo doppiato. Perde tantissimo dell’atmosfera e dello spessore.

Voto: 72/100
Su: Netflix
Lingua: Doppiato in italiano
Durata: stagione 1: 8 episodi da 50’ circa / s2: 8 episodi da 45’ circa
Anno: 2019
Casa di produzione: AStory
In: I più bei kdrama d’amoreI migliori su Netflix
Attori: Ji Soo (il ventenne protagonista), Jung Chae-Yeon (la sua migliore amica), Jin Young (il ragazzo bravo a scuola), Choi Ri (la “fuggitiva”), Kang Tae-Oh (l’aspirante attore).


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50/100 – Kdrama “Doona!”: la bella cornice non basta

Trama: Nel kdrama Doona!, un ragazzo si trasferisce a Seul per frequentare l’università. Dovrà anche trovare il modo di mantenersi per non gravare sulla madre e la sorella, che hanno già pochi mezzi e problemi difficili da affrontare. Ha scovato una soffitta in affitto in un villino, già abitato da altri due ragazzi. Quando arriva, scopre che c’è anche una terza inquilina, una ragazza bellissima dall’aria vagamente familiare. Lei è Doona, una idol che si è ritirata da poco per motivi ignoti. Ha affittato per sé un intero piano e sembra molto sola: fuma di continuo, ignora le chiamate di sua madre e scrive messaggi a qualcuno che non le risponde mai…

Recensione: Non sa di molto… Il regista è Lee Jung-Hyo, lo stesso di CRASH LANDING ON YOU. E forse l’idea era quella di girare un’altra storia d’amore tra due persone che appartengono a mondi diversi, e che si incrociano solo per un caso fortuito. Ma la magia di CRASH non scaturisce soltanto dalla cornice (chi sono i protagonisti, le circostanze del loro incontro, eccetera). È un’alchimia: c’entrano il contenuto, la natura dei personaggi, il modo di vivere l’amore, la visione del mondo, e molto altro ancora. Quel kdrama ha un cuore. Invece, Doona!, nonostante abbia la protagonista perfetta, bellissima, e il protagonista con la faccia da pezzo di pane, ideale per questo tipo di trama, in fondo è un po’ vuoto.

Voto: 50/100
Su: Netflix
Lingua: Doppiato in italiano
Durata: 9 episodi dai 42’ ai 49′ – Maratona: 6h e 55′
Anno: 2023
Casa di produzione: Studio Dragon
Attori: Bae Suzy (Doona), Yang Se-Jong (il conquilino del quale si innamora), Lee Jin-Uk (il manager)

Curiosità: È tratto dal webcomic Lee Doo-Na! di Min Song-Ah (pubblicato dal 17 luglio 2019 al 13 luglio 2022 su Naver).


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68/100 – Nel kdrama “LOVE ALARM” c’è una app capace di rilevare l’amore

Trama: Il kdrama LOVE ALARM racconta le reazioni di un gruppo di liceali al lancio di una nuova app per i telefonini, che in breve tempo conquista tutto il Paese. Se la installi, l’app LOVE ALARM è in grado di rilevare se ti piace qualcuno nel raggio di 10 metri. Nello stesso momento, quel qualcuno riceverà più o meno questa notifica: «Hai un ammiratore nelle immediate vicinanze». Nascondere quello che si prova diventa quasi impossibile. Con conseguenze inimmaginabili.

Recensione: Lo spunto è interessante e sarebbe bello discuterne con chi l’ha visto. L’idea che possa esistere un dispositivo del genere incuriosisce e inquieta; come quando guardi Matrix e ti chiedi come andrebbe se il mondo fosse davvero così, come dicono loro. Ma se la prima stagione ti coinvolge e ti interroga, la seconda si perde tra le complicazioni sentimentali. Peccato.

Voto: 68/100
Su: Netflix
Lingua: Doppiato in italiano
Durata: S1: 8 episodi da 50′ – S2: 6 episodi da 40’/60′ – Maratona: 12h e 4′ 
Anno: 20192021
Casa di produzione: Studio Dragon (è il primo kdrama prodotto su commissione per Netflix)
Attori: Song Kang (l’innamorato ricco), Kim So-Hyun (la protagonista), Jung Ga-Ram (l’innamorato con pochi mezzi)


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