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85/100 – Serie coreana “STRANGER”: inseguire la verità e marciare verso la giustizia

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Trama: Nella serie coreana STRANGER, un procuratore con una storia personale difficile e una poliziotta tenace e attenta iniziano a indagare su un caso d’omicidio. Ma si ritrovano di fronte a scenari di volta in volta più intricati, e la corruzione delle istituzioni non aiuta. La serie è conosciuta anche con il titolo Secret Forest.

Recensione: «Inseguire con determinazione la verità e marciare verso la giustizia sono processi che non hanno mai fine. Fermarsi, anche solo per un istante, significa fallire. Percorrere la strada del cambiamento è come avere due aghi nei piedi e un filo invisibile che ti segue, senza mai poterti fermare a prendere fiato. Un barlume di speranza è meglio della disperazione totale, e sapendo questo, noi proseguiamo risoluti. Ancora una volta». Basterebbe anche solo questa citazione per raccontare STRANGER. In fondo, questo bellissimo kdrama mostra che cosa significhino concretamente queste parole, grazie a due personaggi d’eccezione. Un procuratore che ha subito un intervento al cervello, e secondo i medici ha sviluppato un’intelligenza fuori dal comune ma non è più in grado di esprimere emozioni. E una poliziotta capace di intuire anche quello che il procuratore non esprime, armate di una determinazione e di una lealtà che sono come un muro al quale appoggiarsi. Nelle due indagini che portano avanti nella prima e nella seconda stagione, tra gli ambienti corrotti della procura e della polizia, delle aziende e della politica, inseguire la verità significa scegliere continuamente di non farsi accecare da false piste, pregiudizi e desideri personali; allo stesso modo, sono letteralmente infinite le occasioni che si presentano loro di prendere scorciatoie all’apparenza innocue, ma che prima o poi porteranno all’ingiustizia. Si parla di «processi infiniti» perché il procuratore e la poliziotta devono continuamente scegliere di portarli avanti, senza fermarsi mai: i bivi, le possibilità alternative, non hanno mai fine e basta un’esitazione per rischiare di perdersi per sempre. Soffocando quel barlume di speranza, che invece è necessario che continui ad esistere: STRANGER riesce a mostrare concretamente persino questo. 
Solo due raccomandazioni. Uno. L’alta tensione spinge a divorare gli episodi. Ma le riflessioni sulla giustizia (specie nella seconda stagione) sono bellissime: tenendo conto che il sistema giudiziario coreano è diverso dal nostro, per apprezzarle appieno è meglio seguire i dialoghi con attenzione. Due. Cho Seung-Woo (il procuratore) è un attore incredibile, cambia radicalmente di ruolo in ruolo: consiglio la visione di STRANGER in abbinata con SISYPHUS e IL DIVORZISTA.

Voto: 85/100
Su: Netflix e Prime Video
Lingua: Sottotitolato
Durata: S1: 16 episodi da 1h10’/1h15’ (l’ultimo dura 1h26’) – S2: 16 episodi da 1h/1h10
Anno: 20172020
Casa di produzione: Studio Dragon
In: I migliori su Netflix
Attori: Cho Seung-Woo (il procuratore protagonista), Bae Doo-Na (la poliziotta), Yoo Jae-Myung (il procuratore capo, stagione 1), Tae In-Ho (il reporter)
Regia: Ahn Gil-Ho
Scritto da: Lee Soo-Yeon


Il signor Moon
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65/100 – Nella serie coreana “RECORD OF YOUTH” una truccatrice, un aspirante attore (e un nonno) lottano per i loro sogni

Trama: Nella serie coreana RECORD OF YOUTH (traduzione: ricordi di gioventù), un ragazzo che proviene da una famiglia molto semplice lavora come modello e intanto cerca di realizzare il sogno di diventare attore. Incontra mille difficoltà (dai familiari che non lo sostengono alla malafede di alcuni agenti dello spettacolo), ma al suo fianco ha un caro amico con le sue stesse ambizioni, una truccatrice talentuosa, un fotografo un po’ maldestro e un nonno sognatore.

Recensione: Non è una serie sconvolgente, ma la passione della truccatrice per il suo lavoro è molto coinvolgente, riesce a far sembrare davvero bello quello che fa e far apprezzare certe potenzialità della Rete. Non si può dire lo stesso dell’aspirante attore e del nonno: sarà perché gli interpreti mancano della grinta e dell’incisività necessarie, ma non arriva mai un momento di vera emozione, di batticuore… Niente a che vedere con il postino pensionato e l’aspirante ballerino classico di Navillera, un vero capolavoro.

Voto: 65/100
Su: Netflix
Lingua: Sottotitolato
Durata: 16 episodi da circa 1h10’/1h20’
Anno: 2020
Casa di produzione: Pan Entertainment.
Attori:Park Bo-Gum (il protagonista aspirante attore), Park So-Dam (la truccatrice), Byeon Woo-Seok (il migliore amico del protagonista), Kwon Soo-Hyun (il fotografo)
Regia: Ahn Gil-Ho


Il signor Moon
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82/100 – La serie tv coreana “MEMORIES of the ALHAMBRA” incanta e spaventa con la realtà aumentata

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Trama: Nella serie tv coreana MEMORIES of the ALHAMBRA, il CEO di un’azienda di investimento, animato da una grandissima passione per il suo lavoro, resta stregato da un videogioco di realtà aumentata ricevuto via email da un ragazzino di Granada, in Spagna. Basta indossare delle lenti a contatto (ipertecnologiche) e la città spagnola diventa un luogo magico: le statue scendono dai piedistalli per combattere, nei bar si danno convegno i pirati, nei bagni si trovano spade medievali… Ma una serie di misteri ruota attorno a questa incredibile invenzione.

Recensione: È davvero difficile interrompere e rimandare a domani l’episodio successivo. MEMORIES of the ALHAMBRA è molto coinvolgente con scene da brivido (niente di troppo cupo). Da un lato, c’è città di Granada che, grazie a queste lenti a contatto hi-tech, all’improvviso si popola di visioni suggestive, trabocca di emozioni e di magia; dall’altra, c’è un terribile pericolo sempre più incombente. Come sempre brava ed espressiva Park Shin-Hye, interprete della proprietaria della locanda spagnola. Ma il valore aggiunto di questo kdrama è senz’altro Hyun Bin: nei panni del CEO appassionato e pronto a tutto (lo spunto è il magnate Elon Musk dei primissimi tempi), dà vita a un personaggio bellissimo, all’apparenza semplice, lineare; ma capace di irritare, commuovere, ispirare, spaventare.

Voto: 82/100
Su: Netflix
Lingua: Sottotitolato
Durata: 16 episodi da 1h circa
Anno: 2018
Casa di produzione: Studio Dragon e Chorokbaem Media
In: I più bei kdrama d’amoreI migliori su Netflix
Attori: Hyun Bin (il Ceo), Park Shin-Hye (la proprietaria della locanda)
Regia: Ahn Gil-ho

Curiosità: Per inventare queste lenti a contatto strabilianti, gli autori del kdrama hanno preso spunto dall’invenzione del videogioco Pokemon Go: forse qualcuno ricorderà quante polemiche scatenò quando divenne di moda, nell’estate del 2016 (ma è ancora molto amato). Un’app sul cellulare indicava la presenza, in diversi punti della città, di Pokemon da catturare: le persone andavano a caccia con il naso incollato al telefonino, dimenticando di guardare dove mettevano i piedi. Pare che la media degli incidenti stradali fosse aumentata sensibilmente (leggi). MEMORIES of the ALHAMBRA va decisamente oltre, mostrando potenzialità e risvolti inquietanti della realtà aumentata.

Il primo ruolo significativo della brava Park Shin-Hye è stato nel cast di Starway to Heaven, un kdrama di grande successo trasmesso tra il 2003 e il 2004. È noto ai fan di CRASH LANDING ON YOU perché è il preferito di uno dei soldati fedeli al capitano Ri. Choi Ji-woo, la protagonista, fa anche un cammeo commovente in CRASH.


Il signor Moon
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