Category: Sgretola definizioni e pregiudizi

100/100 – Kdrama “Flower of Evil”: se c’è una serie con cui rischiare un genere che di solito non si predilige, è questa

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Trama: Nel kdrama Flower of Evil (traduzione: fiore del male), un articolo giornalistico riporta al centro dell’attenzione una serie di omicidi avvenuti anni prima in un piccolo villaggio. Il serial killer si è suicidato da tempo, ma diversi misteri irrisolti aleggiano intorno al caso e finiscono con lo sconvolgere la vita apparentemente perfetta di una detective e della sua famiglia.

Recensione: È insolito che una storia d’amore tra due persone sposate sia così incredibilmente romantica. Ma questo kdrama svetta da tutti i punti di vista. Il protagonista è un personaggio emozionante, interpretato in modo impeccabile da Lee Joon-Gi, già al centro di Moon Lovers: Scarlet Heart Ryeo: con uno sguardo o un lieve tremore riesce a rendere sfumature di stato d’animo sottilissime (mandando all’aria, tra l’altro, ogni definizione sulle cosiddette personalità “anti-sociali”). E la moglie detective è indimenticabile. Fa venire voglia di urlare forte quanto lei, contro certe ingiustizie e disumanità. E la sua principale caratteristica («crede solo in quello che vede»), invece di rimandare alla chiusura e alla grettezza, apre alla comprensione e a una ricerca della verità instancabile.
La trama di Flower of Evil è mozzafiato e insolita: chi siano i veri mostri, è tutto da dimostrare. Forse l’atmosfera un po’ cupa, tra il sospetto sempre in agguato e gli omicidi seriali, all’inizio potrebbe scoraggiare qualche spettatore. Ma se c’è una serie con cui rischiare un genere che di solito non si predilige, è questa.

Voto: 100/100
Su: Rakuten Viki
Lingua: Sottotitolato
Durata: 16 episodi da circa 1h-1h20′
Anno: 2020
Casa di produzione: Monster Union (la serie è stata creata dallo Studio Dragon)
In: I preferiti – I più bei kdrama d’amore
Attori: Lee Joon-Gi (l’artigiano dei metalli), Moon Chae-Won (la detective), Seo Hyun-Woo (il giornalista), Choi Dae-Hoon (il capitano della squadra di polizia),
Choi Young-Joon (il collega anziano della detective).

Curiosità:
Per coincidenza, così come il protagonista Lee Joon-Gi è lo stesso di una delle due serie introvabili recensite in questo blog, Moon Lovers: Scarlet Haert Ryeo, il regista, Kim Cheol-Kyu, è lo stesso dell’altra introvabile, Chicago Typewriter.


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5,0 / 5
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100/100 – “CRASH LANDING ON YOU” e la vita in Corea del Nord: così un kdrama diventa operatore di pace

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Trama: Tra la Corea del Nord e la Corea del Sud, gli uccelli possono muoversi liberamente. Ma le persone, no. Per questo, nel kdrama CRASH LANDING ON YOU è un grosso guaio quando una ricca imprenditrice del Sud, uscita in parapendio, viene trascinata oltre il confine da una tromba d’aria. Per sua fortuna, si imbatte in un capitano delle Forze speciali nordcoreane che rinuncia a denunciarla alle autorità e accetta di nasconderla, mentre cerca di farla rimpatriare con ogni mezzo. 

Che cosa vuol dire CRASH LANDING ON YOU? Il titolo CRASH LANDING ON YOU è un gioco di parole romantico che prende spunto dalla trama del kdrama, dove la protagonista Yoon Se-Ri precipita con il parapendio. In inglese, l’espressione “crash landing” vuol dire “atterraggio di fortuna”. Quindi CRASH LANDING ON YOU vuol dire “atterraggio di fortuna su di te”. C’è un ulteriore gioco con la parola “crush“, che vuol dire anche cotta, infatuazione.
In coreano la serie si intitola 사랑의 불시착, Sarang-ui bulsichak, ovvero “L’atterraggio d’emergenza dell’amore”.

Dov’è stato girato CRASH LANDING ON YOU? La serie è stata girata per la gran parte in Corea del Sud. Ad esempio, il bosco dove Yoon Se-Ri precipita è una riserva dell’isola di Jeju; il villaggio nordcoreano del capitano Ri è a Taean, a tre ore da Seul; l’albergo di Pyongyang è il Commodore Hotel di Busan.
Le scene in Svizzera sono effettivamente state girate in Svizzera: tra le location, il molo di Iseltwald per la scena del pianoforte, il ponte panoramico di Sigriswil per la scena della foto, ancora Zurigo e Grindelwald.
Il viaggio in treno, invece, è stato girato nelle distese verdi della Mongolia.

Recensione: Prima di CRASH LANDING ON YOU, era difficile immaginare che una serie tv potesse cercare di fare tanto. E di farlo così bene. Dopo averla vista, ci si ritrova ad avere un pensiero nuovo, infinitamente più umano, sulla drammatica divisione delle due Coree e sulla Corea del Nord. CRASH mostra quello che c’è da mostrare su quel Paese, non addolcisce né risparmia nulla allo spettatore. Ma è come se, invece di calcare sulle divergenze inconciliabili con il Sud, e sul male, cercasse di aiutare la comprensione reciproca tra i due popoli, di riavvicinarli. Non a caso, la parola «riunificazione» viene pronunciata a più riprese dalla protagonista. Inaudito e grandioso: una serie tv operatrice di pace.
Ma non si tratta solo di questo. CRASH restituisce qualcosa di importantissimo sull’amore, quasi mai rappresentato con tale chiarezza. Ha a che fare con il fatto che nella vita si debbano fare delle scelte, che tutto non si possa avere, e che chi vuole vivere un amore così grande debba essere disposto a rinunciare a qualcosa… Ricorda i bellissimi discorsi sull’anima gemella (forse gli unici discorsi sull’anima gemella che valga la pena di conoscere e ricordare) di un’altra opera capolavoro, il manga Glass No Kamen di Miuchi Suzue.
Si percepisce quasi fisicamente quanta passione e serietà ci siano volute per girare un kdrama a questa altezza.

Voto: 100/100
Su: Netflix
Lingua: Doppiato in italiano
Durata: 16 episodi da 1h10′-1h50′
Anno: 2019
Casa di produzione: Studio Dragon e Culture Depot
In: I preferiti – I più bei kdrama d’amoreI migliori su Netflix
Attori: Hyun Bin (il capitano Ri), Son Ye-jin (Yoon Se-Ri), Seo Ji-Hye (Seo Dan, la figlia della proprietaria dei grandi magazzini nordcoreani), Yang Kyung-Won (il sergente, squadra del capitano Ri), Tang Joon-Sang (il soldato scelto, squadra del capitano Ri), Yoo Su-Bin (l’appassionato di kdrama sudcoreani, squadra del capitano Ri), Lee Shin-young (il bel tenente, squadra del capitano Ri), Ko Kyu-Pil (l’assistente personale di Se-Ri nell’azienda), Kim Jung-Nan (tra le donne del villaggio nordcoreano, è la moglie del tenente colonnello), Jang So-Yeon (tra le donne del villaggio nordcoreano, è la moglie della “talpa”), Cha Chung-Hwa (tra le donne del villaggio nordcoreano, è la parrucchiera), Kim Sun-Young (tra le donne del villaggio nordcoreano, è la capovillaggio), Jeon Kuk-Hwan e Jung Ae-Ri (i genitori del capitano Ri), Nam Kyung-Eup (papà di Se-Ri), Jang Hye-Jin (mamma di Seo Dan), Lim Chul-Soo (l’assicuratore), Choi Dae-Hoon (il maggiore dei fratellastri di Se-Ri).  
Autrice: Park Ji-Eun
Regia: Lee Jung-Hyo

Camei: Nell’episodio 11 di CRASH LANDING ON YOU fa un cameo Kim Soo-Hyun, anche protagonista di It’s Ok To Not Be Ok. Interpreta il suo personaggio del film del 2013 Secretly Greatly, una spia coreana che si finge un garzone di ristorante a Seul.

Kim Soo-Hyun cameo kdrama CRASH LANDING ON YOU

Fa un cameo, nei panni di uno dei tanti ex fidanzati di Yoon Se-Ri, anche Jung Kyung Ho di Hospital +  Playlist.

Jung Kyung Ho cameo kdrama CRASH LANDING ON YOU

Curiosità: Nota per i più romantici: dopo CRASH LANDING ON YOU, Hyun Bin e Son Ye-jin si sono fidanzati, si sono sposati (marzo 2022) e hanno concepito il loro primo figlio. 

Hyun Bin Son Ye-jin protagonisti kdrama CRASH LANDING ON YOU sposati genitori

CRASH LANDING ON YOU è stato il primo kdrama che ho visto, il motivo per cui mi sono appassionato tanto alle serie coreane da creare un blog per farle conoscere il più possibile.

Video-presentazione


Il signor Moon
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100/100 – Il kdrama “It’s Okay to Not Be Okay” e quella scrittrice di fiabe coraggiosa e onesta come nessuno

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Trama: Nel kdrama It’s Okay to Not Be Okay c’è un’autrice di fiabe geniali, che sembra lei stessa una principessa, per quanto è bella. Ma ha un carattere, e un modo di fare e di parlare così selvatici, quasi feroci, da sembrare folle. E poi ci sono due fratelli che vivono assieme, abituati a prendersi cura l’uno dell’altro fin da bambini. Il minore fa l’operatore sanitario, ha occhi luminosi ma uno sguardo sempre venato di tristezza, persino quando sorride. Il maggiore ha un disturbo dello spettro autistico e un talento per la pittura sorprendente. I loro destini si intrecciano ad alcuni fatti misteriosi che accadono nell’ospedale psichiatrico del paesino dove un tempo vivevano con i rispettivi genitori, sulla riva del mare.

Recensione: Ogni episodio di It’s Okay to Not Be Okay ha il titolo di una fiaba celebre, o di una delle cinque scritte dalla protagonista. Forse l’idea è quella di mostrare l’essenza delle fiabe, che sono tutto fuorché rassicuranti.
In effetti, alcuni passaggi di questo kdrama possono inquietare.
E ci sono personaggi che ne hanno passate davvero tante ma che, come se non bastasse, devono metterci ancora più coraggio e più forza di tutti gli altri per riuscire ad avere un piccolo assaggio di felicità.
Eppure, anche se suona un po’ paradossale, It’s Okay si può vedere e rivedere perché ci sono cose che consolano profondamente. Ad esempio, come i due fratelli si comportino l’uno con l’altro. O il modo di fare del direttore dell’ospedale psichiatrico o della cuoca. O la scrittrice di fiabe, un personaggio ancorato alla realtà ma coraggioso, schietto, eroico.
E poi le fiabe originali del kdrama sono efficacissime, alcune canzoni della colonna sono poesia pura… In sintesi, It’s Okay to Not Be Okay è uno dei kdrama per i quali essere più grati.

Voto: 100/100
Su: Netflix
Lingua: Sottotitolato
Durata: 16 episodi da circa 1h15’\1h20′
Anno: 2020
Casa di produzione: Studio Dragon
In: I preferiti – I più bei kdrama d’amoreI migliori su Netflix
Attori: Seo Yea-Ji (l’autrice di fiabe protagonista), Kim Soo-hyun (l’operatore sanitario), Oh Jung-se (il fratello artista), Kim Mi-Kyung (la cuoca), Kim Ju-hun (l’editore di fiabe), Kim Chang Wan (il direttore dell’ospedale), Lee Yoo-Mi (l’infermiera amica dell’operatore sanitario), Jang Young-Nam (la capo infermiera), Park Jin-joo (la squinternata direttrice artistica della casa editrice), Kim Ki-Cheon (l’anziano ricoverato che gioca a scacchi col direttore).
Autore: Jo Yong 

La canzone: Una delle cose più belle del kdrama It’s Okay to Not Be Okay, è la canzone Halleluja! di Kim Feel, interprete anche di alcuni brani della colonna sonora di Itaewon Class (un gioiello da ascoltare). Halleluja! combina musica e testo come una magia. Eccola, con la traduzione in inglese.

Le fiabe di Ko Mun-Yeong: Nel kdrama, le fiabe scritte da Ko Mun-yeong sono cinque. Sono disponibili sulla pagina Instagram, laformicamitomane.

Citazioni: «Scrivere fiabe è l’unico modo che Ko Mun-Yeong ha di comunicare con il mondo. È il solo modo per parlare e per respirare. Smettere di scrivere per lei significa morire».

«Una fiaba è una fantasia crudele che rappresenta la brutalità e la violenza del mondo in modo paradossale».

«Una fiaba non è un allucinogeno che regala sogni e speranze. È uno stimolante per affrontare la realtà. Vi invito a leggere moltissime fiabe per svegliarvi dai vostri sogni. Non guardate le stelle nel cielo notturno, ma i vostri piedi bloccati in una lurida fogna. Quando lo capirete e accetterete la realtà, everybody be happy».


Il signor Moon
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100/100 – Nel kdrama “HOSPITAL + PLAYLIST” ci sono i medici (e gli amici) come dovrebbero essere

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Trama: Nel kdrama HOSPITAL + PLAYLIST cinque medici sui 40 anni, ognuno con una specialità diversa, amici fin dai tempi dell’università, per la prima volta si ritrovano a lavorare nello stesso ospedale. E lo trasformano in un luogo straordinario.

Recensione: I cinque medici protagonisti si conoscono dai tempi dell’università, e sono amici. Ovvero, conoscono le passioni l’uno dell’altro, si comprendono in profondità, amano suonare e cantare assieme, si stimano a vicenda tantissimo, senza gelosie, e in tanti anni non si sono mai persi.
Vivono il loro lavoro ognuno in modo diverso, con il proprio stile: con i pazienti c’è chi è più espansivo e chi più secco. Ma danno tutti grande attenzione alle persone che hanno in cura, e innanzitutto le trattano con umanità. Si ricordano in ogni momento di quello che i pazienti stanno vivendo: quando trattano con loro tengono ben presente che sono persone che stanno male, sono in difficoltà. E poi cercano di restare aperti: considerano che una madre possa sembrare in un modo ed essere in un altro, che i rapporti familiari possano essere complicati, che la sofferenza per la perdita di una persona cara continui anche quando tutti gli altri se ne sono dimenticati.
Questi medici non si sentono al di sopra delle persone che incontrano, né distaccati: sono semplicemente essere umani tra esseri umani, e cercano di fare la loro parte al meglio.
Così entrano nel cuore di chi guarda il kdrama.
E l’immagine solita che abbiamo degli ospedali, fatta di storie di sofferenza e di meccanismi freddi, a volte disumani, a poco a poco si sgretola. Volendo, potrebbero essere luoghi molto diversi.

Voto: 100/100
Su: Netflix
Lingua: Sottotitolato
Durata: S1: 12 episodi da circa 1h30′ (l’ultimo dura quasi 2h) / S2: 12 episodi da circa 1h30′ (l’ultimo dura quasi 2h)
Anno: 20202021
Casa di produzione:  Egg Is Coming con CJ ENM
In: I preferiti – I più bei kdrama d’amoreI migliori su Netflix
Attori: Yoo Yeon-Seok (il chirurgo pediatrico), Cho Jung-Seok (il chirurgo epatopancreatico), Jeon Mi-do (la neurochirurga), Jung Kyung-ho (il cardiochirurgo), Kim Hae-suk(la madre del chirurgo pediatrico), Shin Hyun-Bin (la specializzanda in Chirurgia Generale), Moon Tae-Yoo (specializzando in neurochirurgia), Go Ara (interpreta se stessa), Kim Sun Young (paziente stagione 1).

Curiosità: Per evitare spoiler, sappiate solo questo: chi vedrà HOSPITAL + PLAYLIST si divertirà a scoprire che Jeon Mi-do (la neurochirurga) ha mosso i primi passi nel mondo dello spettacolo come cantante. Ha anche inciso una delle canzoni cantate nel kdrama.


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95/100 – Nel kdrama “Chocolate” un neurochirurgo e una cuoca lavorano fianco a fianco in un hospice

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Trama: Nel kdrama Chocolate, due cugini, entrambi neurochirurghi, si contendono la direzione dell’ospedale di famiglia. Tutto cambia quando uno dei due si ritrova a lavorare in una casa di cura per malati terminali, fianco a fianco con una giovane e talentuosa cuoca, che conosce da tanto tempo.

Recensione: Oltre a stravolgere completamente il significato che parole come “hospice” ed espressioni come “malato terminale” hanno abitualmente, Chocolate lascia come un senso di poesia. 
È un kdrama di grande respiro. Fa sognare di vivere nel porticciolo di Wando, in Corea. Fa viaggiare fino in Grecia, e poi in zone di guerra. Ricorda anche una delle tragedie che più hanno segnato la storia coreana recente, il crollo del centro commerciale Sampoong nel 1995 (502 persone morte e quasi mille ferite, solo per la malafede di proprietario e costruttori: si evoca anche in ARGON). E ancora, parla di malattia, di buon cibo, di traumi, di rapporti familiari, di morte e di amore, di talenti e di ambizione. Nessun elemento della narrazione è assoluto. Non ci sono occhi di bue puntati. È una polifonia. Davvero una visione saggia della vita.
A proposito dell’ambientazione. Scommettere su una serie tv ambientata in una struttura che ospita malati terminali è uno di quegli atti di coraggio tipici delle produzioni coreane. Ma se temete di rivivere le atmosfere di film Anni 90 psicologicamente devastanti, con Julia Roberts o Marisa Tomei innamorate perse di ragazzi in fin di vita, tranquillizzatevi. Nulla di più lontano. Questo kdrama è liberante e fuori da ogni schema. 

Voto: 95/100
Su: Netflix
Lingua: Sottotitolato
Durata:16 episodi da 1h circa
Anno: 2019
Casa di produzione: JYP Pictures e Jtbc (oggi SLL)
In: I preferiti – I più bei kdrama d’amoreI migliori su Netflix
Attori: Ha Ji-Won (la cuoca protagonista), Yoon Kye-Sang (il medico protagonista), Kim Won-Hae (il direttore della casa di cura)


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100/100 – Il kdrama “MOVE TO HEAVEN” e i ragionamenti che (senza) non avresti mai fatto sulla morte

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Trama: Nel kdrama MOVE TO HEAVEN, uno zio ex galeotto e un nipote con la sindrome di Asperger si ritrovano a gestire assieme una ditta di pulizia del trauma. Ovvero, devono riordinare e ripulire le case delle persone defunte, mettendo in salvo con cura i loro oggetti più cari, per consegnarli a chi spettano.

Recensione: La trama di per sé, con il ragazzo che ha la sindrome di Asperger, la ragazza vicina di casa che gli è così legata, lo zio ex galeotto che si sente un alieno precipitato in tutto questo, è inconsueta e toccante. Bella davvero. Ma MOVE TO HEAVEN ha soprattutto il grande merito di parlare della morte.
Ai nostri tempi, è un tabù. Tuttalpiù la morte è ridotta a numeri, statistiche e quant’altro. Per il resto, bisogna coinvolgere il prete.
Quasi nessuno ha il coraggio di soffermarsi sulla morte in sé. È così inconsueto, come argomento, che non si sa neanche bene come affrontarlo senza ridurlo o usarlo in qualche modo. 
Invece, i kdrama ci provano: le lasciano spazio partendo dagli spunti più disparati, dando modo a chi guarda di rifletterci su. E MOVE TO HEAVEN lo fa con poesia. Nessun melodramma, nessuna pesantezza, nessun rimestare gratuito nelle emozioni di chi guarda. Solo, tanta umanità. Una piccola perla. 

Voto: 100/100
Su: Netflix
Lingua: Sottotitolato
Durata: 10 episodi da circa 50′ – Maratona: 9h e 24′
Anno: 2021
Casa di produzione: Number Three Pictures e Page 1
In: I preferiti – I migliori su Netflix
Attori: Hong Seung-Hee (la vicina di casa), Ji Jin-Hee (il papà dei due ragazzi), Lee Je-hoon (lo zio), Tang Joon-sang (il ragazzo protagonista)
Autrice: Yoon Ji-ryeon

Curiosità: MOVE TO HEAVEN è tratto dal saggio Things Left Behind scritto da Kim Sae-byul, che faceva materialmente la pulizia del trauma in Corea.

Il kdrama dura 10 episodi da poco più o poco meno di 50 minuti. Secondo alcune fonti, la seconda stagione dovrebbe debuttare nel 2025.


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100/100 – “Navillera” e l’eroicità di girare un kdrama su un postino pensionato che sogna di danzare sulle punte

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Trama: Nel kdrama Navillera, dopo una vita di sacrifici, un ex postino settantenne vuole finalmente provare a realizzare il sogno che aveva da bambino: diventare un ballerino di danza classica. Nonostante l’ostruzionismo della moglie e dei figli, che provano imbarazzo al solo pensiero di vederlo in body e scarpette, inizia a seguire le lezioni di un giovane danzatore talentuoso, ma ancora molto immaturo. Dando una svolta imprevedibile alle vite di entrambi.

Recensione: Ci sono kdrama che ti cambiano: dopo averli visti, non sei più la stessa persona. Navillera è l’esempio perfetto. Bisogna essere davvero grati allo Studio Dragon. Ci vuole un grandissimo coraggio per girare una serie tv su un postino pensionato che non ha nulla di particolare, se non un vecchio sogno che appare ridicolo e imbarazzante persino alla sua stessa famiglia. E ci vuole la bravura del campione per riuscire a girarlo scardinando luogo comune dopo luogo comune (sulle persone anziane, su quelle giovani, sulla danza, sull’amicizia…), generando tanta speranza in chi lo guarda. Con una trama tanto poco pop, il casting era un’operazione delicatissima. Servivano attori capaci di richiamare il pubblico (e di recitare), vedi Song Kang, uno dei più belli e amati dalle giovanissime, già star di kdrama dal sapore adolescenziale come Love Alarm. Si è dimostrato all’altezza.

Voto: 100/100
Su: Netflix
Lingua: Sottotitolato
Durata: 12 episodi da 1h circa
Anno: 2021
Casa di produzione: Studio Dragon
In: I preferiti – I migliori su Netflix
Attori: Song Kang (il giovane ballerino), Park In-Hwan (il postino pensionato), Jo Bok-Rae (il figlio minore dell’anziano postino), Na Moon-Hee (la moglie del postino)


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