Category: Quando hai dei genitori allucinanti

62/100 – Il kdrama “La Valigia” (“The Trunk”): sesso, bugie e videocamere

Trama: Un ricchissimo produttore musicale, vittima di un’infanzia traumatica, è preda di una profonda crisi esistenziale, divorato da ansia e solitudine. Disposto a tutto pur di salvare il suo matrimonio, accetta di stipulare un contratto matrimoniale di un anno con una moglie “professionista”, fornita da una singolare agenzia. Finendo in vortice di segreti e misteri.

Recensione: Netflix lo definisce psicologico e romantico, e io mi chiedo come si possa definire romantico questo kdrama. È vero che ruota attorno a una strana storia d’amore. Ma la trama è tutto fuorché romantica: sfilano una serie di personaggi apparentemente squilibrati, e non si capisce di quale avere più paura, mentre si allude a un chissà che di intricato, profondo, misterioso… In realtà, è tutto molto più scontato e ingenuo di quanto non si pensi. Più che altro è l’ambientazione ad alimentare l’aura di mistero, ma solo perché i contorni sono poco definiti: come funzioni esattamente questa agenzia di matrimoni a contratto, e che persone siano quelli che la gestiscono, non è mai chiaro fino in fondo. D’altra parte, il produttore in crisi è interpretato da Gong Yoo, che sa infondergli spessore e anima: vederlo all’opera merita.

Voto: 62/100
Su: Netflix
Lingua: Sottotitolato
Durata: 8 episodi da circa 1h-1h15′ – Maratona: 8h23′
Anno: 2024
Casa di produzione: Project 318, GTist
Attori: Gong Yoo (il produttore musicale), Seo Hyun-Jin (la moglie professionista), Lee Ki-Woo (l’ex della moglie professionista), Jung Kyung-ho (è solo un cameo: è uno dei precedenti mariti a contratti)
Regia: Kim Kyu-Tae

Votazione: da 0 a 59: PERDIBILI – da 60 a 70: SCACCIAPENSIERI – da 71 a 80: PIACEVOLI SCOPERTE – da 81 a 90: CATTURANO E ISPIRANO; da 91 a 99: ARDITE, INASPETTATE, APRONO UN MONDO; 100: …E POI VORRAI VEDERE SOLO SERIE COREANE; 100 e lode: NON SONO SOLO BELLE, SONO FUORI DAGLI SCHEMI

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75/100 – Il kdrama “Mr. Plankton” tra l’andare, il restare, il desiderare…

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Trama: Un tuttofare scanzonato e spericolato riceve una diagnosi che gli stravolge la vita. Per reazione, decide di partire alla ricerca del suo vero padre, coinvolgendo una ex fidanzata in procinto di sposarsi con l’unico figlio di una ricca famiglia…

Che cosa significa il titolo? Il titolo Mr. Plankton fa riferimento al plancton marino, citato dal protagonista negli episodi finali.

Recensione: È strano, ma in un momento di guerre e terrificanti ingiustizie e sofferenze inferte a milioni di persone innocenti, questa serie, che con le guerre non c’entra nulla, riesce a rendere palpabili le domande “perché a me?”, “che cosa ho fatto per meritarmi questo?”. Non dipende dalla trama, non è la prima serie con un protagonista che ha un male all’apparenza incurabile, e non è la prima serie che fa aleggiare nell’aria queste domande. Ma qui, caso più unico che raro, non sono fatte di retorica: diventano in qualche modo di carne, di sguardi e gesti. Mr. Plankton è lieve e molto dolce, con una grande colonna sonora e straordinariamente recitato anche da attori che finora non hanno sempre avuto il ruolo di protagonisti, e chissà se la scelta è stata casuale o voluta. Delle “secondo scelte”, “volti secondari” che finalmente hanno spazio e voce, che hanno una storia, un dolore, degli affetti, dei desideri profondi. E finalmente si sente il loro “perché?”.

Voto: 75/100
Su: Netflix
Lingua: Sottotitolato
Durata: 10 episodi da circa 1h-1h15′ – Maratona: 10h13′
Anno: 2024
Casa di produzione: Base Story, HighZium Studio
In: I più bei kdrama d’amoreI migliori su Netflix
Attori: Woo Do-Hwan (il tuttofare protagonista), Lee Yoo-Mi (l’ex fidanzata), Oh Jung-Se (il futuro marito dell’ex fidanzata), Kim Hae-Suk (la futura suocera dell’ex fidanzata), Kim Min-Suk (l’assistente del tuttofare), Lee El (la migliore amica del tuttofare)
Autore: Jo Yong 

Votazione: da 0 a 59: PERDIBILI – da 60 a 70: SCACCIAPENSIERI – da 71 a 80: PIACEVOLI SCOPERTE – da 81 a 90: CATTURANO E ISPIRANO; da 91 a 99: ARDITE, INASPETTATE, APRONO UN MONDO; 100: …E POI VORRAI VEDERE SOLO SERIE COREANE; 100 e lode: NON SONO SOLO BELLE, SONO FUORI DAGLI SCHEMI

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100 e Lode – Kdrama “Flower of Evil”: se c’è una serie con cui rischiare un genere che di solito non si predilige, è questa

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Trama: Nel kdrama Flower of Evil (traduzione: fiore del male), un articolo giornalistico riporta al centro dell’attenzione una serie di omicidi avvenuti anni prima in un piccolo villaggio. Il serial killer si è suicidato da tempo, ma diversi misteri irrisolti aleggiano intorno al caso e finiscono con lo sconvolgere la vita apparentemente perfetta di una detective e della sua famiglia.

Recensione: Non lasciatevi spaventare da questo kdrama… La trama sembra cupa, ma è una storia che sfiora vette e profondità inimmaginabili. Il protagonista è unico: non ho mai visto un personaggio così complesso raccontato a un tempo con tanta precisione, anche per il più piccolo tremito o respiro, e tanta delicatezza. E di personaggi bellissimi ce ne sono anche altri. La moglie detective, ad esempio. Fa venire voglia di urlare forte quanto lei, contro certe ingiustizie e disumanità. E la sua principale caratteristica («crede solo in quello che vede»), invece di rimandare alla chiusura e alla grettezza, apre alla comprensione e a una ricerca della verità instancabile. Ci sono anche la figlia piccola, che è come la cartina di tornasole dei cuori ai quali si stringe, il poliziotto più anziano, la sorella del protagonista, il giornalista… Tutti personaggi che si svelano a poco a poco e finiscono col toccarti tantissimo.
Oltre a loro, a restare impressa è l’idea di questa straordinaria storia, che mostra tanto del male e soprattutto delle sue conseguenze; ma mostra anche che nella vita si può trovare tanto, tanto di più.

Voto: 100 e Lode
Su: Rakuten Viki
Lingua: Sottotitolato
Durata: 16 episodi da circa 1h-1h20′
Anno: 2020
Casa di produzione: Monster Union (la serie è stata creata dallo Studio Dragon)
In: I preferiti – I più bei kdrama d’amore
Attori: Lee Joon-Gi (l’artigiano dei metalli), Moon Chae-Won (la detective), Seo Hyun-Woo (il giornalista), Choi Dae-Hoon (il capitano della squadra di polizia),
Choi Young-Joon (il collega anziano della detective).

Curiosità:
Per coincidenza, così come il protagonista Lee Joon-Gi è lo stesso di una delle due serie introvabili recensite in questo blog, Moon Lovers: Scarlet Haert Ryeo, il regista, Kim Cheol-Kyu, è lo stesso dell’altra introvabile, Chicago Typewriter.

Votazione: da 0 a 59: PERDIBILI – da 60 a 70: SCACCIAPENSIERI – da 71 a 80: PIACEVOLI SCOPERTE – da 81 a 90: CATTURANO E ISPIRANO; da 91 a 99: ARDITE, INASPETTATE, APRONO UN MONDO; 100: …E POI VORRAI VEDERE SOLO SERIE COREANE; 100 e lode: NON SONO SOLO BELLE, SONO FUORI DAGLI SCHEMI

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85/100 – La serie coreana “Snowdrop” ha i ritmi della “Casa di carta”. Ma è mille volte più bella

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Trama: La serie coreana Snowdrop si svolge nel 1987, alla vigilia dei Giochi di Seul. Una matricola universitaria, ospite di un collegio femminile, si invaghisce di un ragazzo incontrato a un appuntamento al buio. Una sera, quel ragazzo si intrufola nel collegio femminile dalla finestra, coperto di sangue…

Recensione: La vera rivelazione è l’ambientazione storica. Al di là delle polemiche sull’esattezza della ricostruzione (vedi la sezione “Curiosità”), fa luce sul difficile periodo della transizione di fine Anni 80, quando la Corea del Sud passò da un regime ai primi singulti di democrazia. Ma riesce anche a far emergere molto degli stati d’animo dei protagonisti, coinvolgendo ed emozionando. La storia d’amore ha qualcosa di così innocente che incanta.

Voto: 85/100
Su: Disney Plus
Lingua: Doppiato in italiano
Durata: 16 episodi da 1h30’ circa
Anno: 2021
Casa di produzione: Jtbc (oggi SLL)
In: I più bei kdrama d’amore
Attori: Jung Hae-In (il ragazzo protagonista), Kim Ji-Soo (la studentessa protagonista: è un membro delle Blackpink, famosissima band femminile di Kpop), Jang Seung-Jo (l’agente sudcoreano), Yoo In-Na (la dottoressa), Kim Jung-Nan (la matrigna della protagonista), Jung Ae-Ri (la segretaria dell’alto ufficiale nordcoreano), Park Sung-Woong (il politico che cerca di fare carriera), Baek Ji-Won (la modista), Heo Jun-Ho (il padre della protagonista), Yoon Se-Ah (la direttrice del collegio), Kim Hye-Yoon (la segretaria del collegio), Song Geon-Hee (il fratello soldato della protagonista)

Che cosa significa il titolo Snowdrop? Snowdrop è una parola inglese, vuol dire bucaneve. È il nome del noto fiore che sboccia bucando il gelo.

Curiosità: Molti attori hanno recitato anche in un altro kdrama dove si parla molto di Corea del Nord, CRASH LANDING ON YOU: Kim Jung-Nan è una delle amiche nordcoreane di Yoon Se-Ri; Jung Ae-Ri interpreta la mamma del capitano Ri; Park Sung-Woong è il tassista che canta in macchina.

Snowdrop è stata oggetto di polemiche dalla ferocia inimmaginabile (per noi) riguardanti l’esattezza della ricostruzione storica.
In Corea, l’argomento della fedeltà storica dei kdrama è particolarmente sentito (le serie hanno anche la “mission” di valorizzare e far conoscere la storia del Paese), tanto più quando si tocca un periodo doloroso e ancora così vivo nella memoria di tanti. Nel 1987 era in carica quello che sarebbe stato l’ultimo di una serie di governi nati da colpi di Stato militari. Si andava verso la cosiddetta democraticizzazione della Corea del Sud. Ma quello che ancora accadeva, i soprusi, la repressione, era feroce.
Secondo la Yonhap News Agency (agenzia stampa coreana), i problemi per Snowdrop sono iniziati ancora prima della messa in onda, quando sono trapelate parte della trama e la descrizione dei protagonisti. L’accusa principale era che il kdrama denigrasse il valore del Movimento democratico dando invece un’immagine positiva dell’intelligence statale (accusata in realtà di abusi di potere a non finire, compresa la tortura e la persecuzione di dissidenti politici e attivisti dagli Anni 60 agli Anni 80). Di più: secondo i critici, Snowdrop avrebbe potuto indurre gli spettatori a credere che ci fossero le spie nordcoreane dietro le rivolte pro-democrazia, finendo con l’avallare la scusa usata dai governi autoritari del Sud per reprimere nel sangue ogni tentativo di protesta.
La produzione del kdrama ha cercato di minimizzare. Alla conferenza stampa di presentazione, il regista Jo Hyun -tak ha raccontato che sì, il progetto aveva preso spunto da una storia vera (la sceneggiatrice Yoo Hyun-mi si era ispirata a un libro di memorie di un disertore nordcoreano, fuggito da un campo di prigionia politico). Ma le vicende narrate, ad eccezione appunto della cornice storica, ovvero che nel 1987 il Paese fosse sotto un regime militare e che fosse imminente l’elezione di un presidente, erano tutte fittizie.
Tuttavia, le proteste, le petizioni per chiedere che il kdrama fosse cancellato, sono andate avanti. Tanto che alcuni investitori pubblicitari hanno preferito ritirare i loro prodotti e persino location della serie hanno chiesto di non essere citate nei credits. Snowdrop alla fine è stata trasmessa per intero, anche se sembra che la Jtbc ne abbia “accelerato” la messa in onda raggruppando più episodi alla volta, pur di chiudere al più presto l’intero capitolo.

Votazione: da 0 a 59: PERDIBILI – da 60 a 70: SCACCIAPENSIERI – da 71 a 80: PIACEVOLI SCOPERTE – da 81 a 90: CATTURANO E ISPIRANO; da 91 a 99: ARDITE, INASPETTATE, APRONO UN MONDO; 100: …E POI VORRAI VEDERE SOLO SERIE COREANE; 100 e lode: NON SONO SOLO BELLE, SONO FUORI DAGLI SCHEMI

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75/100 – Kdrama “Ti piace Brahms?”: una storia di musica, amore e coraggio

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Trama: Nel kdrama Ti piace Brahms?, una trentenne laureata in Economia decide di lasciare la strada intrapresa per studiare il violino al Conservatorio, nonostante l’opposizione della sua famiglia e la difficoltà di ritrovarsi tra studenti molto più giovani di lei, che però suonano il violino da tutta la vita. Durante uno stage, conosce un pianista famoso a livello internazionale, rientrato in Corea dopo una lunga serie di concerti all’estero per concedersi un anno sabatico.

Recensione: Il titolo è ispirato a un vecchio film (Le piace Brahms?, 1961) splendidamente interpretato da Ingrid Bergman e Anthony Perkins, ma dal sapore molto amaro: una donna di mezza età, trascurata dal suo amante spregiudicato, si innamora di un ragazzo molto più giovane di lei ma non riesce a liberarsi dal pregiudizio per la loro differenza d’età…
Qui la storia è tutt’altra. A cominciare dal fatto che i due protagonisti hanno la stessa età. Parla del desiderio di amare. Non solo un’altra persona. Ma la vita e quello che si fa. E poi i brani di classica che si ascoltano sono tanto belli (sotto trovate l’elenco); così come le storie sulla musica, soprattutto quella dei sentimenti che legarono Robert Schumann, la moglie Clara e Johannes Brahms.
A tratti è un po’ lento, ma tutto quest’insieme è toccante.

Voto: 75/100
Su: Rakuten VikiNetflix in inglese
Lingua: Sottotitolato
Durata: 16 episodi da circa 1h
Anno: 2020
Casa di produzione: Studio S
In: I preferitiI più bei kdrama d’amore
Attori: Park Eun-Bin (l’aspirante violinista), Kim Min-Jae (il pianista), Seo Jung-Yeon (la direttrice della Fondazione).
Regia: Jo Young-Min, lo stesso regista del noiosissimo The Interest of love (girato subito dopo). Evidentemente ha una passione per la riprese lente. Per fortuna, qui la storia è talmente più bella che compensa.

Musica:
Per chi volesse riascoltare i brani di musica classica suonati nella serie, ecco l’elenco:
*Schumann: Kinderszenen (Scene infantili), Op.15 No.07, Träumerei
*Brahms: 16 Waltzes (valzer), Op.39 No.15 in A-flat major (La Bemolle maggiore)
*Rachmaninov: Piano Concerto No.2 in C minor (Do minore)
*Franck: Violin Sonata in A major (La maggiore)
*Bach: Partita No.2 in D minor (Re minore) per Violin Solo
*Beethoven: Piano Sonata No.14 in C sharp minor (Do diesis minore), Moonlight (Sonata al chiaro di luna)
*Brahms: Klavierstück (pianoforte), Op.118, No.2
*Schumann/Liszt: Op.25 No.1 (Arr. Liszt, S.566a), Dedicata
*Brahms: Sonata F.A.E in C minor (Do minore)
*Mendelssohn: Piano Trio No.1 in D minor (Re minore), Op.49
*Brahms: Symphony No.1 in C minor (Do minore), Op.68
*Brahms: Symphony No.3 in F major (Fa maggiore), Op.90
*Brahms: Symphony No.4 in E minor (Mi minore), Op.98
*Brahms: Piano Concerto No.1 in D minor (Re minore), Op.15
*Brahms: Double Concerto for Violin, Cello and Orchestra in A minor (La minore), Op.102
*Brahms: Violin Concerto in D major (Re maggiore), Op.77 (Cadenza di Kreisler)

Votazione: da 0 a 59: PERDIBILI – da 60 a 70: SCACCIAPENSIERI – da 71 a 80: PIACEVOLI SCOPERTE – da 81 a 90: CATTURANO E ISPIRANO; da 91 a 99: ARDITE, INASPETTATE, APRONO UN MONDO; 100: …E POI VORRAI VEDERE SOLO SERIE COREANE; 100 e lode: NON SONO SOLO BELLE, SONO FUORI DAGLI SCHEMI

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75/100 – Il kdrama “DOCTOR SLUMP” e la dolcezza del farsi vicini gli uni agli altri

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Trama: Nel kdrama DOCTOR SLUMP, un chirurgo plastico e un’anestesista si ritrovano nei guai. Erano partiti entrambi alla grande (in gioventù frequentavano la stessa scuola e si contendevano il titolo di migliore studente su scala nazionale); ma, adesso, lei è finita sotto il giogo di un professore che la maltratta e la sfrutta in modo bieco; e lui sotto processo, con l’infamante (e ingiusta) accusa di aver causato la morte di una paziente. Per un caso, si ritrovano ad abitare nella stessa palazzina.

Che cosa significa il titolo? Slump, in inglese, vuol dire crisi, crollo. Il titolo del kdrama DOCTOR SLUMP vuol dire “dottore in crisi”.

Recensione del kdrama DOCTOR SLUMP: È un kdrama che scombina le aspettative.
I protagonisti sono due medici, ma non è ambientato in un ospedale, non è quel tipo di kdrama.
In un modo o nell’altro, entrambi i medici vivono una situazione da incubo, da Processo di Kafka, e non riescono a farsi ascoltare… si lambiscono anche temi delicati come la depressione e tutto quello che le gira intorno.
Ma la storia è luminosa. Tra ferite, sentimenti, coraggio, lascia un senso di dolcezza.

Voto: 75/100
Su: Netflix
Lingua: Sottotitolato
Durata: 16 episodi da 1h-1h10′ circa
Anno: 2024
Casa di produzione: SLL (già JTBC)
In: I più bei kdrama d’amoreI migliori su Netflix
Attori: Park Hyung-Sik (il chirurgo plastico), Park Shin-Hye (l’anestesista), Yoon Park (l’altro chirurgo estetico), Hyun Bong-Sik (lo zio ristoratore), Lee Seung-Joon (lo psichiatra).

Curiosità: I due protagonisti hanno già lavorato insieme ai loro esordi, in un kdrama che ha lanciato diversi attori: The Heirs (lei era la protagonista, lui l’amico con la passione per le foto). Due chicche: nel 2003, a soli 13 anni, lei esordì nel famosissimo kdrama Starway To Heaven, stra-citato in CRASH LANDING ON YOU; lui, tra l’altro, è il giovane truffatore di Suits, versione coreana del 2018 dell’omonima serie americana di Netflix (quella che diede la popolarità all’attuale duchessa di Sussex, Meghan Markle, moglie del principe Harry d’Inghilterra).

Votazione: da 0 a 59: PERDIBILI – da 60 a 70: SCACCIAPENSIERI – da 71 a 80: PIACEVOLI SCOPERTE – da 81 a 90: CATTURANO E ISPIRANO; da 91 a 99: ARDITE, INASPETTATE, APRONO UN MONDO; 100: …E POI VORRAI VEDERE SOLO SERIE COREANE; 100 e lode: NON SONO SOLO BELLE, SONO FUORI DAGLI SCHEMI

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75/100 – Kdrama “My First, First Love”: la delicata storia di un primissimo amore

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Trama: Come regalo di compleanno, un ventenne di buona famiglia ottiene il permesso di andare a vivere da solo nella vecchia casa dei nonni ormai vuota. Presto, questa bella villetta con giardino inizia a diventare un rifugio per amici in difficoltà con le famiglie: uno è stato picchiato e scacciato perché si rifiuta di impegnarsi nella carriera che i genitori cercano di imporgli; un’altra è scappata di nascosto da una madre iper controllante… E così via. La situazione più critica la vive senz’altro la più vecchia amica d’infanzia del protagonista: il papà è morto e la mamma se n’è andata, abbandonandola in un mare di debiti.
Il titolo del kdrama My First, First Love vuole dire “il mio primissimo amore”.

Recensione: È un kdrama molto dolce. I protagonisti sono tutti ragazzi universitari animati da più che buoni sentimenti. C’è desiderio di conoscersi, di stare insieme, di appartenersi. Una di quelle situazioni dove la tua vera famiglia sono gli amici. Di più: dove gli amici sono essenziali per sopravvivere alle follie della famiglia.
Toni color pastello, strappa più di un sorriso. Solo, se possibile, evitate di vederlo doppiato. Perde tantissimo dell’atmosfera e dello spessore.

Voto: 75/100
Su: Netflix
Lingua: Doppiato in italiano
Durata: stagione 1: 8 episodi da 50’ circa / s2: 8 episodi da 45’ circa
Anno: 2019
Casa di produzione: AStory
In: I più bei kdrama d’amoreI migliori su Netflix
Attori: Ji Soo (il ventenne protagonista), Jung Chae-Yeon (la sua migliore amica), Jin Young (il ragazzo bravo a scuola), Choi Ri (la “fuggitiva”), Kang Tae-Oh (l’aspirante attore).

Votazione: da 0 a 59: PERDIBILI – da 60 a 70: SCACCIAPENSIERI – da 71 a 80: PIACEVOLI SCOPERTE – da 81 a 90: CATTURANO E ISPIRANO; da 91 a 99: ARDITE, INASPETTATE, APRONO UN MONDO; 100: …E POI VORRAI VEDERE SOLO SERIE COREANE; 100 e lode: NON SONO SOLO BELLE, SONO FUORI DAGLI SCHEMI

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55/100 – Kdrama “Doona!”: la bella cornice non basta

Trama: Nel kdrama Doona!, un ragazzo si trasferisce a Seul per frequentare l’università. Dovrà anche trovare il modo di mantenersi per non gravare sulla madre e la sorella, che hanno già pochi mezzi e problemi difficili da affrontare. Ha scovato una soffitta in affitto in un villino, già abitato da altri due ragazzi. Quando arriva, scopre che c’è anche una terza inquilina, una ragazza bellissima dall’aria vagamente familiare. Lei è Doona, una idol che si è ritirata da poco per motivi ignoti. Ha affittato per sé un intero piano e sembra molto sola: fuma di continuo, ignora le chiamate di sua madre e scrive messaggi a qualcuno che non le risponde mai…

Recensione: Non sa di molto… Il regista è Lee Jung-Hyo, lo stesso di CRASH LANDING ON YOU. E forse l’idea era quella di girare un’altra storia d’amore tra due persone che appartengono a mondi diversi, e che si incrociano solo per un caso fortuito. Ma la magia di CRASH non scaturisce soltanto dalla cornice (chi sono i protagonisti, le circostanze del loro incontro, eccetera). È un’alchimia: c’entrano il contenuto, la natura dei personaggi, il modo di vivere l’amore, la visione del mondo, e molto altro ancora. Quel kdrama ha un cuore. Invece, Doona!, nonostante abbia la protagonista perfetta, bellissima, e il protagonista con la faccia da pezzo di pane, ideale per questo tipo di trama, in fondo è un po’ vuoto.

Voto: 55/100
Su: Netflix
Lingua: Doppiato in italiano
Durata: 9 episodi dai 42’ ai 49′ – Maratona: 6h e 55′
Anno: 2023
Casa di produzione: Studio Dragon
Attori: Bae Suzy (Doona), Yang Se-Jong (il conquilino del quale si innamora), Lee Jin-Uk (il manager)

Curiosità: È tratto dal webcomic Lee Doo-Na! di Min Song-Ah (pubblicato dal 17 luglio 2019 al 13 luglio 2022 su Naver).

Votazione: da 0 a 59: PERDIBILI – da 60 a 70: SCACCIAPENSIERI – da 71 a 80: PIACEVOLI SCOPERTE – da 81 a 90: CATTURANO E ISPIRANO; da 91 a 99: ARDITE, INASPETTATE, APRONO UN MONDO; 100: …E POI VORRAI VEDERE SOLO SERIE COREANE; 100 e lode: NON SONO SOLO BELLE, SONO FUORI DAGLI SCHEMI

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100/100 – Il kdrama “It’s Okay to Not Be Okay” e quella scrittrice di fiabe coraggiosa e onesta come nessuno

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Trama: Nel kdrama It’s Okay to Not Be Okay c’è un’autrice di fiabe geniali, che sembra lei stessa una principessa, per quanto è bella. Ma ha un carattere, e un modo di fare e di parlare così selvatici, quasi feroci, da sembrare folle. E poi ci sono due fratelli che vivono assieme, abituati a prendersi cura l’uno dell’altro fin da bambini. Il minore fa l’operatore sanitario, ha occhi luminosi ma uno sguardo sempre venato di tristezza, persino quando sorride. Il maggiore ha un disturbo dello spettro autistico e un talento per la pittura sorprendente. I loro destini si intrecciano ad alcuni fatti misteriosi che accadono nell’ospedale psichiatrico del paesino dove un tempo vivevano con i rispettivi genitori, sulla riva del mare.

Recensione: Ogni episodio di It’s Okay to Not Be Okay ha il titolo di una fiaba celebre, o di una delle cinque scritte dalla protagonista. Forse l’idea è quella di mostrare l’essenza delle fiabe, che sono tutto fuorché rassicuranti.
In effetti, alcuni passaggi di questo kdrama possono inquietare.
E ci sono personaggi che ne hanno passate davvero tante ma che, come se non bastasse, devono metterci ancora più coraggio e più forza di tutti gli altri per riuscire ad avere un piccolo assaggio di felicità.
Eppure, anche se suona un po’ paradossale, It’s Okay si può vedere e rivedere perché ci sono cose che consolano profondamente. Ad esempio, come i due fratelli si comportino l’uno con l’altro. O il modo di fare del direttore dell’ospedale psichiatrico o della cuoca. O la scrittrice di fiabe, un personaggio ancorato alla realtà ma coraggioso, schietto, eroico.
E poi le fiabe originali del kdrama sono efficacissime, alcune canzoni della colonna sono poesia pura… In sintesi, It’s Okay to Not Be Okay è uno dei kdrama per i quali essere più grati.

Voto: 100/100
Su: Netflix
Lingua: Sottotitolato
Durata: 16 episodi da circa 1h15’\1h20′
Anno: 2020
Casa di produzione: Studio Dragon
In: I preferiti – I più bei kdrama d’amoreI migliori su Netflix
Attori: Seo Yea-Ji (l’autrice di fiabe protagonista), Kim Soo-hyun (l’operatore sanitario), Oh Jung-se (il fratello artista), Kim Mi-Kyung (la cuoca), Kim Ju-hun (l’editore di fiabe), Kim Chang Wan (il direttore dell’ospedale), Lee Yoo-Mi (l’infermiera amica dell’operatore sanitario), Jang Young-Nam (la capo infermiera), Park Jin-joo (la squinternata direttrice artistica della casa editrice), Kim Ki-Cheon (l’anziano ricoverato che gioca a scacchi col direttore).
Autore: Jo Yong 

La canzone: Una delle cose più belle del kdrama It’s Okay to Not Be Okay, è la canzone Halleluja! di Kim Feel, interprete anche di alcuni brani della colonna sonora di Itaewon Class (un gioiello da ascoltare). Halleluja! combina musica e testo come una magia. Eccola, con la traduzione in inglese.

Le fiabe di Ko Mun-Yeong: Nel kdrama, le fiabe scritte da Ko Mun-yeong sono cinque. Sono disponibili sulla pagina Instagram, laformicamitomane.

Citazioni: «Scrivere fiabe è l’unico modo che Ko Mun-Yeong ha di comunicare con il mondo. È il solo modo per parlare e per respirare. Smettere di scrivere per lei significa morire».

«Una fiaba è una fantasia crudele che rappresenta la brutalità e la violenza del mondo in modo paradossale».

«Una fiaba non è un allucinogeno che regala sogni e speranze. È uno stimolante per affrontare la realtà. Vi invito a leggere moltissime fiabe per svegliarvi dai vostri sogni. Non guardate le stelle nel cielo notturno, ma i vostri piedi bloccati in una lurida fogna. Quando lo capirete e accetterete la realtà, everybody be happy».

Votazione: da 0 a 59: PERDIBILI – da 60 a 70: SCACCIAPENSIERI – da 71 a 80: PIACEVOLI SCOPERTE – da 81 a 90: CATTURANO E ISPIRANO; da 91 a 99: ARDITE, INASPETTATE, APRONO UN MONDO; 100: …E POI VORRAI VEDERE SOLO SERIE COREANE; 100 e lode: NON SONO SOLO BELLE, SONO FUORI DAGLI SCHEMI

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78/100 – Il kdrama “Piccole donne” è un noir con scene violente (ma le sorelle sono quelle del romanzo)

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Trama: Il kdrama Piccole donne è ambientato nella Seul di oggi. Delle sorelle in ristrettezze economiche per la sconsiderata condotta dei genitori cercano comunque di trovare la propria strada nella vita, contando l’una sull’altra. Ma una morte improvvisa, un mucchio di soldi e una famiglia potente le trascinano in vortice. Dove nulla è come sembra. 

Recensione: Quando guardi kdrama come questi, ti ricordi perché continui a dare fiducia alle produzioni coreane. Non sono sempre dei capolavori assoluti come Crash Landing on You o il Dr. Romantic 1 e 2; ma capita spesso che riescano a fare qualcosa di originale, qualcosa che prima non c’era. 
In particolare, gli autori e gli interpreti di questa serie hanno inseguito e raggiunto una classica chimera letteraria e cinematografica: prendere i personaggi di un’opera famosa e farli rivivere in tutt’altra storia. È una magia che non riesce facilmente.
Questa volta sì. Per ambientazione e trama, il kdrama Piccole donne è agli antipodi del romanzo ottocentesco di Louisa May Alcott. È un noir metropolitano dei giorni nostri, con scene violente. Eppure, ci sono le sorelle March (anche se si chiamano Oh), le loro ambizioni, il loro carattere, il loro affetto reciproco, il loro stile, l’impronta che lasciano. Non importa che l’epoca, i fatti e i destini siano completamente diversi. Non si era mai vista una trasposizione su schermo delle protagoniste di Piccole donne così infedele all’apparenza e così fedele nell’essenza.
Un risultato che spicca ancora di più se messo a confronto con certe storture cinematografiche (ad esempio, il Piccole donne di Greta Gerwig, 2019), dove l’ambientazione è precisa al dettaglio, ci sono i ricevimenti e gli ampi vestiti, ma le povere sorelle sono ridotte a icone della retorica del momento (nel caso di Gerwig, pseudo-femminista)… 
Per questo motivo, il voto della recensione è così alto.

Voto: 78/100
Su: Netflix
Lingua: Sottotitolato
Durata: 12 episodi da circa 1h10’-1h20’
Anno: 2022
Casa di produzione: Studio Dragon
In: I migliori su Netflix
Attori: Kim Go-Eun (la sorella maggiore), Nam Ji-Hyun (la sorella giornalista), Park Ji-Hu (sorella artista), Wi Ha-Joon (il protagonista maschile).

Votazione: da 0 a 59: PERDIBILI – da 60 a 70: SCACCIAPENSIERI – da 71 a 80: PIACEVOLI SCOPERTE – da 81 a 90: CATTURANO E ISPIRANO; da 91 a 99: ARDITE, INASPETTATE, APRONO UN MONDO; 100: …E POI VORRAI VEDERE SOLO SERIE COREANE; 100 e lode: NON SONO SOLO BELLE, SONO FUORI DAGLI SCHEMI

Il signor Moon
LA FORMICA MITOMANE © RIPRODUZIONE RISERVATA

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