Category: L’avvocato dei sogni

72/100 – Kdrama “HELLBOUND 1 e 2”: l’attesa valeva la pena

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Trama: Nel kdrama HELLBOUND (traduzione: patto con l’inferno) iniziano a diventare virali su Internet degli agghiaccianti filmati dove le persone vengono fatte fuori in modo violentissimo da mostri ultraterreni apparsi improvvisamente dal nulla. Si scopre che la data esatta e l’ora di queste esecuzioni erano state preannunciate alle vittime da misteriose apparizioni incorporee.
Il leader di una setta chiamata “La nuova verità” interpreta questi eventi come una punizione divina; un detective (che ha una storia personale molto dolorosa) cerca di indagare con obiettività; un’avvocata prende a cuore le vittime predestinate. Intanto, le morti atroci si susseguono e il mondo precipita a poco a poco in un caos, tra fanatici, persone che lucrano sulla disperazione altrui, e un governo che non riesce più a tenere le redini.

Recensione: Capita che una serie coreana all’inizio ti lasci un po’ interdetto, ma poi riesca a sorprenderti. Succede anche con HELLBOUND. Nella prima stagione, la scarica di adrenalina è piuttosto scarsa. Non sembra all’altezza di Kingdom, Squid Game (anche se quando uscì fu più acclamata) e nemmeno di serie americane modello Stranger Things. Unica nota un po’ intrigante: più dei mostri assassini, a inquietare sono le persone pronte a tutto, persino a uccidere, pur di non doversi fare delle domande. Nella seconda stagione, uscita tre anni dopo, non solo arrivano delle risposte nient’affatto scontate, ma il messaggio finale è pieno di senso, ed è molto commovente.

Voto: 72/100
Su: Netflix
Lingua: Doppiato in italiano
Durata: S1: 6 episodi da 42′ a 1h – S2: 6 episodi da 40′ a 57′
Anno: 20212024
Casa di produzione: Climax Studio
In: I migliori su Netflix
Attori: Yoo Ah-In (il leader della setta La nuova verità, stagione 1), Kim Sung-Cheol (il leader della setta La nuova verità, stagione 2), Kim Hyun-Joo (l’avvocata), Yang Ik-June (il detective), Ryoo Kyung-Soo (l’apostolo più infervorato della Nuova verità), Lee Re (la figlia del detective).

Curiosità:
Nella seconda stagione, Yoo Ah-In è stato rimpiazzato da Kim Sung-Cheol perché è stato messo sotto indagine: secondo il Korea Times, era sospettato di aver usato abitualmente farmaci che inducono il sonno per scopi non medici, in violazione alla legge sul controllo degli stupefacenti.

Il regista è Yeon Sang-Ho, lo stesso di Train To Busan, il famoso horror con Gong Yoo.

La serie è tratta da un manhwa (fumetto coreano), di cui esiste una versione cartacea anche in Italia (due volumi pubblicati da Panini). Per leggere la versione webtoon, clicca qui. Gli autori del manhwa, Yeon Sang-ho e Choi Kyu-sok, hanno collaborato anche alle serie tv. Ma tra le due opere ci sono delle differenze, come la conclusione della prima stagione del kdrama.


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65/100 – La serie coreana “Avvocata Woo”, le difficoltà legate all’autismo e il rischio di scadere nella macchietta

Trama: Nella serie coreana Avvocata Woo, un prestigioso studio legale assume come tirocinante una giovane avvocata che ha difficoltà legate all’autismo. Ha un modo tutto suo di compiere azioni comuni (come entrare nelle stanze) e di rapportarsi con gli altri. E un talento unico come difensore.

Recensione: È difficile essere critici nei confronti di Avvocata Woo, perché è una serie piena di buoni sentimenti e buoni propositi. Si può vedere con serenità, e alcune cause che l’avvocata Woo discute (ad esempio quella sul Movimento di liberazione dei bambini) restano molto impresse per le realtà che denunciano… Ma le sofferenze di chi si ritrova alle prese con le difficoltà legate all’autismo, e di quanti vogliono loro bene, avrebbero meritato un’attenzione e una delicatezza diverse, non solo simpatia e tenerezza… Forse, un’altra interprete sarebbe stata capace di trasmettere qualcosa in più. Ma nel kdrama così com’è, il risvolto sentimentale appare improbabile e in alcuni punti si scade nella macchietta. Niente a che vedere con altre serie coreane che trattano (tra le altre cose) il tema, come It’s Okay to Not Be Okay o Move to Heaven.

Voto: 65/100
Su: Netflix
Lingua: Sottotitolato
Durata: 16 episodi da circa 1h10’-1h20′
Anno: 2022
Casa di produzione: AStory, KT Studio Genie, Nangman Crew
Attori: Park Eun-Bin (l’avvocata Woo), Kang Tae-Oh (l’assistente legale), Kang Ki-Young (il capo dell’avvocata Woo), Jeon Bae-Su (il papà dell’avvocata Woo)
Regia: Yu In-Sik


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85/100 – Il kdrama “IL DIVORZISTA” e quell’avvocato che non dimenticherete

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Trama: Il kdrama IL DIVORZISTA racconta le avventure professionali di un avvocato all’apparenza molto eccentrico. Ha uno studio vetusto e sottosopra, amici un po’ scombinati e abitudini curiose, come ascoltare struggenti canzoni romantiche con uno stereo dalle casse gigantesche. In realtà, è un professionista abile, con uno stile molto ispirato e un passato che lo motiva a non desistere mai.

Recensioni: Ci sono persone che riescono a non farsi frenare dal prezzo: se sentono che è giusto fare qualcosa, se l’hanno a cuore, la fanno, anche se devono rinunciare ai propri talenti, al proprio progetto di vita. Vanno fino in fondo. L’avvocato protagonista di Il divorzista è fatto di questa pasta. E non tratta così solo i suoi affari personali, ma anche quelli di lavoro: si ritrova in mezzo alle brutte storie altrui, si sforza di capire quale pezzo può fare per aiutare, e lo fa. Affascinante, anche grazie all’interpretazione di Cho Seung-Woo
Tra le altre cose, questa serie racconta di una bellissima amicizia.

Voto: 85/100
Su: Netflix
Lingua: Sottotitolato
Durata: 12 episodi da circa 1h-1h10′ (l’ultimo dura 1h24’)
Anno: 2023
Casa di produzione: SLL, il nuovo nome della Jtbc.
In: I migliori su Netflix
Attori: Cho Seung-Woo (l’avvocato protagonista), Han Hye-Jin (la prima assistita), Jung Moon-Sung (l’agente immobiliare), Kim Sung-Kyun (l’assistente legale). Kim Hae-Suk (la mamma della ristoratrice), Kang Mal-Geum (la ristoratrice), Jang So-Yeon (l’ex moglie dell’assistente legale), Jeon Bae-Su (l’avvocato rivale).

Curiosità: IL DIVORZISTA è tratto da Sacred, Divorce, un webcomic (fumetto realizzato per il web), come riporta AnimeClick.


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70/100 – La serie coreana “VINCENZO” è il King Kong contro Godzilla della criminalità

Trama: Nella serie coreana VINCENZO, un consigliere della mafia (nato in Corea e poi adottato da un boss italiano) torna a Seul per recuperare un tesoro nascosto nel sotterraneo di un palazzo. A sbarrargli la strada c’è un’azienda coreana che definire criminale è poco… e un gruppo di condomini molto originali.  

Recensione: Viene da chiedersi come mai i coreani abbiano scelto come protagonista proprio un mafioso italiano, come se non avessero già abbastanza cattivi autoctoni ai quali ispirarsi. Che abbiano qualcosa di interessante da dire in materia… ? Assolutamente no. L’immaginario di riferimento è più che altro Il padrino. La mafia è evocata come un’entità tra il mitologico e il fiabesco. E il “consigliori” protagonista è proprio un bel tipo: ammazza a tutto spiano per i propri interessi, e senza alcun tipo di scrupolo, ma allo stesso tempo è intelligente, affascinante, divertente, e addirittura ogni tanto emergono buon cuore e senso di giustizia. Surreale.
A parte che qualcuno potrebbe infastidirsi nel vedere chiamata in ballo la mafia a questa maniera, e a parte qualche scena decisamente truce, VINCENZO si vede fino alla fine quasi d’un fiato, a tratti è molto divertente e persino romantico.
C’è uno scambio di battute che resta impresso e fa un po’ riflettere. A parlare sono proprio il “consigliori” Vincenzo Cassano e l’avvocato dei condomini, un uomo giusto, il primo a combattere contro la malvagia azienda coreana (le caratteristiche “L’avvocato dei sogni” e “Che cos’è il coraggio” fanno riferimento a lui). 
Vincenzo dice all’avvocato: «Smetta di combattere, sono mostri ai quali non importa della vita umana».
L’avvocato: «Se continuo a combattere un giorno vincerò, le persone possono sconfiggere i mostri».
E Vincenzo: «No, non è vero, succede solo nei miti».
In effetti, la mitologia greca è piena di uomini che sconfiggono mostri. Curiosamente, questi mostri mitologici hanno spesso fattezze umane e, magari, strane cose per la testa: ad esempio Medusa è una donna con la testa piena di serpi; il Minotauro è un uomo con la testa di un toro… Chissà se quei miti, in realtà, non volessero additare certe strade di malvagità, di sopraffazione del prossimo, di violenza, che finiscono col trasformare gli uomini in mostri; e se non volessero anche scolpire nella mente di tutti che, persino contro certi individui diventati mostri, è possibile lottare e cavarsela.

Voto: 70/100
Su: Netflix
Lingua: Sottotitolato
Durata: 20 episodi da 1h20’ circa
Anno: 2021
Casa di produzione: Logos Film
Attori: Song Joong-Ki (Vincenzo), Jeon Yeo-Bin (l’avvocata protagonista), Kim Yeo-Jin (l’ex procuratrice che diventa avvocato), Kwak Dong-Yeon (ad della Babel), Yoo Jae-Myung (padre dell’avvocata), Yoon Byung-Hee (assistente dello studio legale dei condomini), Yang Kyung-Won (inquilino “lottatore” del palazzo), Lim Chul-Soo (l’agente della sicurezza nazionale), Jo Han-Chul (presiede lo studio legale rivale)

Curiosità: La serie coreana VINCENZO si conclude dopo 20 episodi. Tuttavia, a grande richiesta, Sbs e TVn hanno ufficialmente confermato avrà una seconda stagione.


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