Category: Che cosa vuol dire essere determinati

78/100 – Il kdrama “START-UP” e quei due pretendenti che ti conquistano

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Trama: Il kdrama START-UP racconta la competizione tra due sorelle. Una è cresciuta con la madre, un patrigno ricco e ogni opportunità; l’altra, con la nonna paterna, a forza di pane, amore e sacrifici. Entrambe sognano di diventare Ceo di un’azienda. Parte la sfida. La sorella ricca è avvantaggiata da formazione ed esperienza. La sorella povera, dalla sua, ha solo una grande determinazione. Ma può contare sulla nonna, che fa di tutto per aiutarla, e su un informatico geniale desideroso di accontentarla. C’è anche una terza persona che l’aiuta, ma lei non lo sa (effetto Cyrano de Bergerac)… 

Recensione: Gioca sull’effetto Cyrano de Bergerac: il romantico e appassionato Cyrano, nell’ombra, faceva di tutto pur di far felice la sua Rossana. Ma era l’insipido Cristiano a prendersi ogni merito. In realtà, in START-UP finisci con l’affezionarti a entrambi i pretendenti della protagonista. Devi solo decidere per quale dei due fare il tifo.
Nota bene. Il kdrama apre uno scorcio sul mondo delle aziende tecnologiche che muovono i primi passi ed è capace di offrire un punto di vista molto umano sul progresso a oltranza.

Voto: 78/100
Su: Netflix
Lingua: Sottotitolato
Durata: 16 episodi da 1h20’ circa
Anno: 2020
Casa di produzione: Studio Dragon
In: I più bei kdrama d’amoreI migliori su Netflix
Attori: Bae Suzy (la sorella in ristrettezze), Kang Han-Na (la sorella ricca), Kim Seon-ho (lo scopritore di talenti), Nam Joo-Hyuk (il giovane programmatore protagonista), Kim Hae-suk (la nonna delle sorelle).

Curiosità: Bae Suzy è nata come idol, cantante della band al femminile miss A, e poi è diventata attrice. È una carriera tipica nello showbiz della Corea del Sud: infatti, i kdrama dove recitano queste star sono anche detti “idol drama”.


Il signor Moon
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80/100 – Nella serie tv coreana “Rookie Historian Goo Hae-Ryung” si parla di scrittura, verità e sentimenti

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Trama: Ambientata nel 1800 (epoca Joseon), la serie tv coreana Rookie Historian Goo Hae-Ryung apre uno scorcio su delle figure chiave della storia coreana: gli storici di corte, ovvero coloro che registravano ogni evento e conversazione a Palazzo con i pennelli sui registri, per tramandarli ai posteri. Per la prima volta in 400 anni, quattro donne vengono autorizzate a ricoprire il ruolo. E ogni cosa si scombussola.

Che cosa significa il titolo Rookie Historian Goo Hae-Ryung? Goo Hae-Ryung è il nome della protatogonista: Rookie Historian Goo Hae-Ryung vuol dire “La storica novellina Goo Hae-Ryung”.

Recensione: Un pregio delle produzioni coreane è quello di saper valorizzare la storia del proprio Paese, combinando l’accuratezza delle ricostruzioni con trame fantasiose anche lievi. Un equilibrio raggiunto a forza di tentativi. Rookie Historian Goo Hae-Ryung è uno dei titoli più riusciti. Ha il pregio di illuminare uno scorcio importantissimo della storia coreana, e di alternare con sapienza toni romantici e comici con altri più seri. La storia d’amore si segue con piacere e dà soddisfazione.

Voto: 80/100
Su: Netflix
Lingua: Sottotitolato
Durata: 20 episodi da poco più di 1h
Anno: 2019
Casa di produzione: Chorokbaem Media
In: I più bei kdrama d’amoreI migliori su Netflix
Attori: Shin Sae-Kyeong (la storica di corte protagonista), Park Ki-Woong (il fratello del principe protagonista, Kim Yeo-Jin (la regina madre).

Curiosità:

Cha Eun-Woo serie tv coreana Rookie Historian Goo Hae-Ryung

Impressionante la somiglianza tra Cha Eun-Woo (il principe protagonista), e l’attore cinese Dylan Wang, il mitico Daoming Sì della serie cinese Meteor Garden, trasposizione di Boys over Flowers

Citazioni: «Anche se mi tagli la gola, i nostri pennelli non smetteranno di scrivere. Se muoio io, un altro storico prenderà il mio posto; se uccidi quello storico, un altro prenderà il suo posto. Anche se uccidi ogni storico di questa terra, e ti porti via tutta la carta e i pennelli, non sarai in grado di fermarci. Di bocca in bocca, dall’insegnante allo studente, dall’anziano al bambino, la storia sarà raccontata. Questo è il potere della verità».


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98/100 – Il kdrama “La creatura di GyeongSeong 1 e 2” tra mostri, sangue e cuore

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Trama: La prima stagione del kdrama La creatura di GyeongSeong è ambientata nella Corea del 1945, ancora occupata dal Giappone. Nei sotterranei di un ospedale prestigioso riservato ai notabili giapponesi, sono stati segretamente imprigionati centinaia di coreani rapiti per condurre raccapriccianti esperimenti umani. Il proprietario di un banco dei pegni, all’apparenza cinico e interessato solo ai soldi, si ritrova suo malgrado coinvolto nella faccenda.
La seconda stagione è ambientata ai giorni nostri: invece che in un ospedale, gli esperimenti umani vengono condotti in segreto da un’azienda biotech.

Recensione 1° stagione: È proprio bello questo kdrama. Serve un po’ di stomaco forte almeno per un paio di puntate, ma poi ci si abitua. E nel frattempo la storia ti cattura. L’atmosfera profuma di fiori di ciliegio, il protagonista è simpaticissimo (dopo Itaewon, un’altra toccante interpretazione di Park Seo-Jun), c’è suspence, emozione, romanticismo. E sono belli i dialoghi, quello che mettono a fuoco della violenza, delle persone… È affascinante persino il mostro. È strano avere un senso di nostalgia per una serie horror. Eppure, La creatura di GyeongSeong fa questo effetto. Quando finisce la prima stagione, l’idea che ce ne sia una seconda consola.

Recensione 2° stagione: Non so se quello che dice sull’amore sia vero. Ma l’idea di due persone innamorate che si ritrovano dopo tanto tempo, e nel frattempo la vita ha cercato di farle diventare mostri, eppure loro non hanno dimenticato, è bellissima.
Alla fine della prima stagione avevo dato alla serie 90. Ma ora passa a 98/100.
P.S. Potrebbe diventare una triologia.

Voto: 98/100
Su: Netflix
Lingua: Sottotitolato
Durata: Stagione 1: 10 episodi da 1h10’ circa / S2: 7 episodi da 40′-50′ circa
Anno: 2023
Casa di produzione: Story & Pictures Media (ex AStory), Kakao Entertainment, Studio Dragon
In: I preferiti – I più bei kdrama d’amoreI migliori su Netflix
Attori: Park Seo-Jun (il proprietario del banco dei pegni), Han So-Hee (la ragazza che lavora come segugio), Jo Han-Chul (il padre della ragazza, segugio anche lui), Kim Hae-Suk (l’impiegata del banco dei pegni), Wi Ha-Joon (il rivoluzionario, miglior amico del protagonista).
L’autrice: Kang Eun-Kyung.


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78/100 – Kdrama “Ti piace Brahms?”: una storia di musica, amore e coraggio

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Trama: Nel kdrama Ti piace Brahms?, una trentenne laureata in Economia decide di lasciare la strada intrapresa per studiare il violino al Conservatorio, nonostante l’opposizione della sua famiglia e la difficoltà di ritrovarsi tra studenti molto più giovani di lei, che però suonano il violino da tutta la vita. Durante uno stage, conosce un pianista famoso a livello internazionale, rientrato in Corea dopo una lunga serie di concerti all’estero per concedersi un anno sabatico.

Recensione: Il titolo è ispirato a un vecchio film (Le piace Brahms?, 1961) splendidamente interpretato da Ingrid Bergman e Anthony Perkins, ma dal sapore molto amaro: una donna di mezza età, trascurata dal suo amante spregiudicato, si innamora di un ragazzo molto più giovane di lei ma non riesce a liberarsi dal pregiudizio per la loro differenza d’età…
Qui la storia è tutt’altra. A cominciare dal fatto che i due protagonisti hanno la stessa età. Parla del desiderio di amare. Non solo un’altra persona. Ma la vita e quello che si fa. E poi i brani di classica che si ascoltano sono tanto belli (sotto trovate l’elenco); così come le storie sulla musica, soprattutto quella dei sentimenti che legarono Robert Schumann, la moglie Clara e Johannes Brahms.
A tratti è un po’ lento, ma tutto quest’insieme è toccante.

Voto: 78/100
Su: Rakuten VikiNetflix in inglese
Lingua: Sottotitolato
Durata: 16 episodi da circa 1h
Anno: 2020
Casa di produzione: Studio S
In: I preferitiI più bei kdrama d’amore
Attori: Park Eun-Bin (l’aspirante violinista), Kim Min-Jae (il pianista), Seo Jung-Yeon (la direttrice della Fondazione).
Regia: Jo Young-Min, lo stesso regista del noiosissimo The Interest of love (girato subito dopo). Evidentemente ha una passione per la riprese lente. Per fortuna, qui la storia è talmente più bella che compensa.

Musica:
Per chi volesse riascoltare i brani di musica classica suonati nella serie, ecco l’elenco:
*Schumann: Kinderszenen (Scene infantili), Op.15 No.07, Träumerei
*Brahms: 16 Waltzes (valzer), Op.39 No.15 in A-flat major (La Bemolle maggiore)
*Rachmaninov: Piano Concerto No.2 in C minor (Do minore)
*Franck: Violin Sonata in A major (La maggiore)
*Bach: Partita No.2 in D minor (Re minore) per Violin Solo
*Beethoven: Piano Sonata No.14 in C sharp minor (Do diesis minore), Moonlight (Sonata al chiaro di luna)
*Brahms: Klavierstück (pianoforte), Op.118, No.2
*Schumann/Liszt: Op.25 No.1 (Arr. Liszt, S.566a), Dedicata
*Brahms: Sonata F.A.E in C minor (Do minore)
*Mendelssohn: Piano Trio No.1 in D minor (Re minore), Op.49
*Brahms: Symphony No.1 in C minor (Do minore), Op.68
*Brahms: Symphony No.3 in F major (Fa maggiore), Op.90
*Brahms: Symphony No.4 in E minor (Mi minore), Op.98
*Brahms: Piano Concerto No.1 in D minor (Re minore), Op.15
*Brahms: Double Concerto for Violin, Cello and Orchestra in A minor (La minore), Op.102
*Brahms: Violin Concerto in D major (Re maggiore), Op.77 (Cadenza di Kreisler)


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48/100 – Il kdrama “Palpito d’amore” è la storia di un vampiro pronto a tutto pur di riuscire ad amare

Trama: Il protagonista del kdrama Palpito d’amore è un vampiro centenario. In un lontano passato era stato profondamente amato da una donna poi morta per proteggerlo, e da allora culla il sogno di diventare umano per provare in prima persona un amore che gli faccia palpitare il cuore. Uno spirito millenario gli suggerisce come riuscirci: trascorrere cento anni chiuso in una bara di biancospino. Dopo aver affidato la sua villa e i suoi averi ai suoi due migliori amici (vampiri) e al fidatissimo maggiordomo (umano), decide di provarci.

Recensione: Da vedere solo se vi va bene di tutto, purché ci sia un vampiro.
È pieno di buoni ingredienti, ma sconclusionato. TaecYeon nei panni del vampiro buono e garbato è molto affascinante; i suoi migliori amici (interpretati da caratteristi di spessore come Yoon Byung-Hee di Vincenzo e Ko Kyu-Pil di CRASH LANDING ON YOU) sono divertenti; la protagonista è ben interpretata da Won Ji-An. Anche lo spunto, provare un amore che ti fa battere forte il cuore, è molto romantico. Ma la trama è un colabrodo. Troppi dettagli non tornano, troppi nodi restano sciolti solo a metà e le parabole di alcuni personaggi vengono liquidate in modo sbrigativo. Annacquando completamente l’effetto del kdrama.

Voto: 48/100
Su: Prime Video
Lingua: Sottotitolato
Durata: 16 episodi da 1h circa
Anno: 2023
Casa di produzione: Kbs
Attori: TaecYeon (il vampiro protagonista), Won Ji-An (l’infermiera), Yoon Byung-Hee (l’amico vampiro spendaccione), Ko Kyu-Pil (l’amico vampiro che apre un bar)


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50/100 – Kdrama “ROOKIE COPS”: all’accademia di polizia coreana tra indagini e sentimenti

Trama: Nel kdrama ROOKIE COPS (significa “poliziotti alle prime armi”), una giovane diplomata sogna più di ogni altra cosa di essere ammessa alla Korea National Police University, l’accademia di Polizia più esclusiva del Paese. Non per vocazione: il suo scopo è stare vicino al ragazzo del quale è innamorata da anni. Ma una volta entrata, le cose cambiano.

Recensione: L’inizio è divertente e la denuncia dei metodi brutali in uso nell’addestramento delle reclute suona realistica (non ci sono scene eccessivamente crude). La protagonista ha un entusiasmo che contagia, ed è carino anche il giovane idol Kang Daniel, per la prima volta nel cast principale di un kdrama. Peccato che a metà strada ROOKIE COPS inizi a perdersi, tanto che alla fine si arriva con fatica. Oltretutto, considerati certi colpi di scena assolutamente inutili, forse sarebbe meglio non arrivarci affatto.

Voto: 50/100
Su: Disney Plus
Lingua: Doppiato in italiano
Durata: 16 episodi da 1h circa
Anno: 2022
Casa di produzione: Studio&NEW e The Walt Disney Company (Korea)
Attori: Kang Daniel (l’allievo protagonista), Chae Soo-Bin (l’allieva protagonista), Lee Sin-Youn (il miglior amico del protagonista), Park Yoo-Na (l’allieva più misteriosa della scuola), Seo Yi-sook (la direttrice della scuola)


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72/100 – Il kdrama “CELEBRITY” e la vita da influencer tra desideri e segreti

Trama: Nel kdrama CELEBRITY una famosa influencer, che tutti credono morta, inizia una scioccante diretta web. Annuncia che svelerà come sia riuscita a diventare famosa tanto velocemente, i segreti più oscuri delle sue colleghe influencer, e le scabrosità che si nascondono dietro la lussuosa vetrina dei social. Ma quello che tutti attendono con più ansia è che venga finalmente alla luce la verità sulla sua morte.

Recensione: L’effetto iniziale è un po’ quello del Diavolo veste Prada: bei vestiti, feste e glamour ti attraggono e ti rapiscono. E poi ci sono la storia d’amore, il mistero della diretta web. CELEBRITY si guarda volentieri fino alla fine, anche tutto in un giorno. Ti fa immergere in un altro mondo.
Ma chi confidava che una produzione Studio Dragon (al quale dobbiamo capolavori come CRASH LANDING ON YOU, Navillera o Chocolate) offrisse innanzitutto un punto di vista originale sul mondo degli influencer resterà deluso. Non lo fa. Si limita a criticarlo ferocemente puntando perlopiù su una serie di cliché.

Voto: 72/100
Su: Netflix
Lingua: Doppiato in italiano
Durata: 12 episodi da 37’a 53′ l’uno – Maratona: 9h e 02′
Anno: 2023
Casa di produzione: Studio Dragon, Kim Jong-hak Production, SLL (ex Jtbc)
In: I preferiti – I più bei kdrama d’amoreI migliori su Netflix
Attori: Park Gyu-Young (l’influencer che fa la diretta web), Kang Min-Hyuk (il cheabol, il rampollo, affascinante), Moon Tae-Yoo (il capo dell’agenzia di pr che lancia la protagonista), Nam Gi-Ae (la madre della protagonista)


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65/100 – Nella serie coreana “RECORD OF YOUTH” una truccatrice, un aspirante attore (e un nonno) lottano per i loro sogni

Trama: Nella serie coreana RECORD OF YOUTH (traduzione: ricordi di gioventù), un ragazzo che proviene da una famiglia molto semplice lavora come modello e intanto cerca di realizzare il sogno di diventare attore. Incontra mille difficoltà (dai familiari che non lo sostengono alla malafede di alcuni agenti dello spettacolo), ma al suo fianco ha un caro amico con le sue stesse ambizioni, una truccatrice talentuosa, un fotografo un po’ maldestro e un nonno sognatore.

Recensione: Non è una serie sconvolgente, ma la passione della truccatrice per il suo lavoro è molto coinvolgente, riesce a far sembrare davvero bello quello che fa e far apprezzare certe potenzialità della Rete. Non si può dire lo stesso dell’aspirante attore e del nonno: sarà perché gli interpreti mancano della grinta e dell’incisività necessarie, ma non arriva mai un momento di vera emozione, di batticuore… Niente a che vedere con il postino pensionato e l’aspirante ballerino classico di Navillera, un vero capolavoro.

Voto: 65/100
Su: Netflix
Lingua: Sottotitolato
Durata: 16 episodi da circa 1h10’/1h20’
Anno: 2020
Casa di produzione: Pan Entertainment.
Attori:Park Bo-Gum (il protagonista aspirante attore), Park So-Dam (la truccatrice), Byeon Woo-Seok (il migliore amico del protagonista), Kwon Soo-Hyun (il fotografo)
Regia: Ahn Gil-Ho


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60/100 – Kdrama “Venticinque e ventuno”: nati per amare, sognare e lottare

Trama: Il kdrama Venticinque e ventuno è ambientato a fine Anni 90, durante la crisi finanziaria asiatica. Si incrociano le strade di una liceale appassionata di scherma, alla quale la crisi finisce con l’offrire una grande opportunità, e di un ventenne costretto a rinunciare ai propri sogni per mantenere la sua famiglia caduta in miseria.   

Recensione: Parafrasando una battuta di Gilmore Girls, vedere il kdrama Venticinque e ventuno è come cadere per 1000 metri verso la morte. Divertente per i primi 999. Ma l’ultimo metro è un vero schifo.
Per spiegarmi meglio: in questo kdrama non c’è nulla che possa turbare o impressionare e ha tanti lati positivi. I due personaggi protagonisti, ad esempio, sono molto bene interpretati: Kim Tae-Ri sa infondere grande grinta e un tocco di spensieratezza alla sua schermitrice; Nam Joo-Hyuk calca sulla vena un po’ malinconica che già sfrutta in START-UP, e in questo caso è perfetta.
Poi, però, arrivi all’ultimo episodio, capisci qual è l’immagine dell’amore che la serie vuole dare (anche perché viene espressa in modo quasi didascalico, neanche a scuola…), e pensi che non meritava venti ore del tuo tempo.

Voto: 60/100
Su: Netflix
Lingua: Sottotitolato
Durata: 16 episodi da 1h10’/1h30’
Anno: 2022
Casa di produzione: Hwa&Dam Pictures
Attori: Kim Tae-Ri (la schermitrice protagonista), Nam Joo-Hyuk (il protagonista che fa di tutto per riuscire a mantenere i suoi familiari)
Regia: Jung Ji-Hyun


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85/100 – Il kdrama “Piccole donne” è un noir con scene violente (ma le sorelle sono quelle del romanzo)

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Trama: Il kdrama Piccole donne è ambientato nella Seul di oggi. Delle sorelle in ristrettezze economiche per la sconsiderata condotta dei genitori cercano comunque di trovare la propria strada nella vita, contando l’una sull’altra. Ma una morte improvvisa, un mucchio di soldi e una famiglia potente le trascinano in vortice. Dove nulla è come sembra. 

Recensione: Quando guardi kdrama come questi, ti ricordi perché continui a dare fiducia alle produzioni coreane. Non sono sempre dei capolavori assoluti come Crash Landing on You o il Dr. Romantic 1 e 2; ma capita spesso che riescano a fare qualcosa di originale, qualcosa che prima non c’era. 
In particolare, gli autori e gli interpreti di questa serie hanno inseguito e raggiunto una classica chimera letteraria e cinematografica: prendere i personaggi di un’opera famosa e farli rivivere in tutt’altra storia. È una magia che non riesce facilmente.
Questa volta sì. Per ambientazione e trama, il kdrama Piccole donne è agli antipodi del romanzo ottocentesco di Louisa May Alcott. È un noir metropolitano dei giorni nostri, con scene violente. Eppure, ci sono le sorelle March (anche se si chiamano Oh), le loro ambizioni, il loro carattere, il loro affetto reciproco, il loro stile, l’impronta che lasciano. Non importa che l’epoca, i fatti e i destini siano completamente diversi. Non si era mai vista una trasposizione su schermo delle protagoniste di Piccole donne così infedele all’apparenza e così fedele nell’essenza.
Un risultato che spicca ancora di più se messo a confronto con certe storture cinematografiche (ad esempio, il Piccole donne di Greta Gerwig, 2019), dove l’ambientazione è precisa al dettaglio, ci sono i ricevimenti e gli ampi vestiti, ma le povere sorelle sono ridotte a icone della retorica del momento (nel caso di Gerwig, pseudo-femminista)… 
Per questo motivo, il voto della recensione è così alto.

Voto: 85/100
Su: Netflix
Lingua: Sottotitolato
Durata: 12 episodi da circa 1h10’-1h20’
Anno: 2022
Casa di produzione: Studio Dragon
In: I migliori su Netflix
Attori: Kim Go-Eun (la sorella maggiore), Nam Ji-Hyun (la sorella giornalista), Park Ji-Hu (sorella artista), Wi Ha-Joon (il protagonista maschile).


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