Category: Aprire gli occhi sulle realtà invisibili

100/100 – Kdrama “Just Between Lovers” (“Rain or Shine”): non è facile trovare una storia d’amore così

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Trama: Nel kdrama Just Between Lovers (noto anche come Rain or Shine), sono passati ormai dieci anni dall’improvviso crollo di un centro commerciale a Seul che ha ucciso 48 persone e stravolto innumerevoli vite. Adesso, un’impresa vuole costruire un nuovo stabile su quello stesso terreno. A occuparsi del lavoro è il figlio dell’architetto che aveva progettato la struttura crollata. E finisce con il coinvolgere nell’impresa due ragazzi miracolosamente sopravvissuti alla tragedia.

Che cosa significa il titolo Just Between Lovers? Il titolo inglese del kdrama, Just Between Lovers (“semplicemente, quello che accade tra due innamorati”), ricalca quello originale coreano: “Semplicemente, una storia d’amore”. Il kdrama è noto anche con il titolo Rain or Shine, “pioggia o sole”.

Recensione: Non ci sono solo le vittime conteggiate. Quando accade qualcosa di brutto, tante vite restano segnate indelebilmente. In questo kdrama, il crollo di una struttura commerciale a distanza di dieci anni non lascia ancora in pace nessuna delle persone coinvolte: non solo i due ragazzi sopravvissuti e il figlio dell’architetto, ma anche i figli del costruttore, gli operai che ci lavorarono e le loro famiglie, e poi genitori, mogli, mariti, figli delle persone rimaste uccise.
Come se non ci si potesse mai liberare da un dolore così.
Eppure, nello stesso tempo, tra quelle persone c’è chi ce la mette tutta per vivere con pienezza. Convive col dolore, ne porta i segni e cerca di lenire quelli degli altri; ma al centro del suo cuore ci sono legami vitali, desideri profondi e tanta passione…
Just Between Lovers dev’essere stato scritto da qualcuno che sapeva di che cosa stava parlando, perché quello che succede tra i personaggi, i dialoghi, ogni singola parola usata sono straordinariamente appropriati. E quel che resta è la vita, non la morte. È uno spiraglio di luce.

Voto: 100/100
Su: Rakuten Viki, Netflix in inglese
Lingua: Sottotitolato
Durata: 16 episodi da 1h15’ circa
Anno: 2017
Casa di produzione: Celltrion entertainment
In: I preferiti – I più bei kdrama d’amore
Attori: Won Jin-A (la ragazza sopravvissuta al crollo: qui è al suo esordio, è stata scelta tra 120 aspiranti interpreti); Lee Joon-Ho o Junho (il ragazzo sopravvissuto al crollo: è un membro della boyband 2PM, qui è al suo primo ruolo da protagonista); Lee Ki-Woo (il giovane architetto); Kang Han-Na (la figlia del grande imprenditore); Na Moon-Hee (la nonna); Ahn Nae-Sang (il papà della protagonista); Han Seo-Jin (la sorellina della protagonista); Tae In-Ho (l’imprenditore).

Curiosità: L’evento evocato nel kdrama, il crollo di un centro commerciale a Seul, prende purtroppo spunto dalla realtà. Una delle tragedie che più hanno segnato la storia coreana recente è proprio il crollo del centro commerciale Sampoong, a Seul, il 29 giugno 1995: morirono 502 persone e quasi mille restarono ferite, solo per la malafede di proprietario e costruttori. Un incidente simile viene evocato anche in ARGON e in Chocolate.


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72/100 – Nel kdrama “A KOREAN ODYSSEY” c’è uno zombie bellissimo

Trama: Nel kdrama A KOREAN ODYSSEY, due creature mitiche con sembianze umane, il Re Scimmia e il re Demone, si contendono il profumatissimo sangue, dai poteri miracolosi, della giovane proprietaria di un’agenzia immobiliare. Tanti sentimenti diversi, e colpi di scena a base di braccialetti incantati, spiriti, fantasmi e quant’altro (c’è anche uno zombie fuori dal comune), trasformano il loro meschino perseguire ognuno i propri i scopi in una grande avventura. Un’odissea appunto. A KOREAN ODYSSEY è ispirato a un grande classico della letteratura cinese, Viaggio verso l’occidente, a cui si rifanno anche famosi manga come Dragon Ball.

Recensione: Che a questo mondo esistano cose che gli occhi umani non riescono a vedere, è uno dei temi ricorrenti, più affascinanti e ispirati dei kdrama. A KOREAN ODYSSEY parte da qui: ci sono spiriti, fantasmi, demoni, semidei, persino zombie. La cosa bella è che queste creature non sono né buone né cattive per definizione: crescono, cambiano, provano affetto, persino si innamorano o temono per la propria vita, si sacrificano, osano. Sono vive. E alcune, a cominciare dallo zombie, sono bellissime. C’è qualche scena un po’ vivida, ma nulla di troppo cruento. Purtroppo, però, non è un kdrama capace di fare sognare un po’. Nonostante lo spunto sia così ricco e nonostante sia stato realizzato con un budget esagerato, la trama confusa, a tratti inutilmente movimentata e, alla fine, inconcludente.

Voto: 72/100
Su: Netflix, Rakuten Viki
Lingua: Sottotitolato
Durata: 20 episodi da 1h15’-1h30′ circa
Anno: 2017
Casa di produzione: Studio Dragon, JSpictures
Attori: Lee Seung-gi (il re scimmia), Oh Yeon-seo (la proprietaria dell’agenzia immobiliare), Jang Gwang (il maggiordomo), Lee El (la segretaria del Re Demone)
Scritto da: Hong Jung-Eun e Hong Mi-Ran

Curiosità: I due attori principali di A KOREAN ODYSSEY hanno un passato da cantanti: dalla musica ai kdrama il passo è breve, nello showbiz coreano. I kdrama con attori che provengono dal palcoscenico vengono chiamati anche idol drama.


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70/100 – Nel kdrama “THE UNCANNY COUNTER”, i gestori di un ristorantino vanno a caccia di demoni

Trama Stagione 1: All’apparenza, gestiscono un ristorante di noodles. In realtà, i protagonisti del kdrama THE UNCANNY COUNTER sono “counter”, e cioè cupi mietitori. Hanno stretto un accordo con l’Aldilà: per poter continuare a vivere, cacciano i demoni che si impossessano degli esseri umani. Sono tutti dotati di super poteri. C’è chi riesce a percepire la presenza delle creature diaboliche a chilometri di distanza. E chi ha la capacità di guarire le ferite. Ma la lotta resta durissima. E tutto si complica quando a ricevere i poteri è uno studente orfano, con una disabilità, vittima di violenze e soprusi da parte dei compagni.

Recensione Stagione 1: In questo caso, è divertente l’idea dei gestori di un ristorantino, cupi mietitori part-time. Ed è catartica la riscossa di Mun, lo studente che riceve i poteri da “counter”. Dopo aver tanto sofferto per la disabilità, e dopo averne subite di tutti i colori, all’improvviso si ritrova una super forza e può mettersi a saltare da un tetto all’altro. Poi, quest’atmosfera da fumetto (THE UNCANNY COUNTER è tratto da un webtoon, vedi le Curiosità) piano piano si fa umanamente più intensa: c’è anche qualche scena un po’ cupa, ma se avete già visto kdrama come Vagabond andate tranquilli.
Nota a margine. Le dinamiche scolastiche che illumina sono agghiaccianti. Ci sono addirittura delle bande criminali, a orchestrare i soprusi sugli studenti. Ma soprattutto sono gli insegnanti a lasciare perplessi. Qui, come in altri kdrama diversissimi (da RUN ON a ITAEWON CLASS), le persone che sono chiamate a educare prendono sistematicamente le parti di chi è più ricco e potente, e non di chi è dalla parte del giusto.

Voto: 70/100
Su: Netflix
Lingua: Sottotitolato
Durata: S1: 16 episodi da 1h-1h10′ circa – S2: 12 episodi da 1h-1h15′ circa
Anno: 20202023
Casa di produzione: Sviluppato da Studio Dragon e prodotto da Neo Entertainment
Attori: Kim Se-Jeong (la ragazza cupa mietitrice), Yu Jun-Sang (l’ex poliziotto), Yum Hye-Ran (la guaritrice della squadra)

Curiosità: I cupi mietitori, figure che operano a metà tra questo mondo e l’Aldilà, sono tipiche dell’immaginario coreano e ricorrenti nei kdrama: ce ne sono, ad esempio, in Goblin e Tomorrow (ma hanno tutt’altro spessore).

Kim Se-Jeong ha alle spalle una lunga carriera televisiva e da cantante (è stata un membro della band femminile Gugudan). Da solista, ha interpretato diverse colonne sonore di successo: Lover di Mr. Sunshine, All my days di CRASH LANDING ON YOU, ancora What My Heart Says di Record of Youth

THE UNCANNY COUNTER è tratto dal webtoon Amazing Rumor di Jang Yi, pubblicato sul portale Daum.


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82/100 – Il kdrama “My Mister”, tra nostalgia e domande che bruciano

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Trama: Nel kdrama My Mister una ragazza giovanissima e molto povera deve badare alla nonna, che ha gravi disabilità, e subire i continui soprusi di uno strozzino. Finché un giorno assiste, per caso, a una scorrettezza compiuta da un suo superiore al lavoro. E decide di sfruttare la circostanza a suo vantaggio.

Recensione: La tentazione è di fermarsi alla prima puntata perché sembra cupo, triste. Non fatelo: andate avanti. All’improvviso la storia cambia volto, si rivela singolarmente toccante e ricca: lascia scorgere qualcosa della solidarietà umana ad esempio, di quanto sia potente; o ancora, qualcosa della fedeltà, di quanto sia difficile portarla avanti. L’atmosfera fa venire nostalgia: in una città che corre, aggressiva, ci sono oasi a misura d’uomo con amicizie e ricordi condivisi; in una grande azienda, tra affari internazionali e lotte di potere, c’è chi lavora con responsabilità e scrupolo anche a proprio discapito; in una famiglia comune, tra tradimenti, divorzi, disoccupazione, ci si prova comunque a prendere cura l’uno dell’altro.
P.S. Dopo la prima puntata, avevo deciso di non proseguire con My Mister. L’ho fatto su suggerimento di una lettrice, che ringrazio di cuore.

Voto: 82/100
Su: Rakuten Viki, Prime VideoNetflix in inglese
Lingua: Sottotitolato
Durata: 16 episodi da 1h15’-1h30′ circa 
Anno: 2018
Casa di produzione: Chorokbaem Media (creato da Studio Dragon).
In: I più bei kdrama d’amore
Attori: Lee Sun-Kyun (l’ingegnere protagonista), IU (la ventenne in difficoltà), Park Ho-San (il fratello che sta divorziando), Song Sae-Byeok (il fratello ex regista), Ko Du-Shim (la mamma dei tre fratelli), Kim Young-Min (il CEO dell’azienda dove lavorano i protagonisti), Jung Jae-Sung (il direttore dell’azienda), Jeon Kuk-Hwan (il direttore esecutivo), Oh Na-Ra (la proprietaria del bar).
Autore: Park Hae-Young.

Curiosità: Secondo Wikipedia, la prima puntata della serie fece gridare allo scandalo: in alcune battute si volle vedere quasi una giustificazione al fatto che un uomo attratto da una donna le usi violenza. Con l’andare delle puntate, My Mister ha svelato tutta la sua complessità, azzerando questi attacchi colmi di pregiudizi e retorica.


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80/100 – Il kdrama “Tomorrow” e le tante sfumature del Cupo mietitore (ma si parla anche delle “donne di conforto” coreane)

Trama: Nel kdrama Tomorrow, un ragazzo disoccupato finisce in coma tentando di salvare una persona decisa a togliersi la vita. Mentre è sospeso in questo limbo gli arriva una proposta dall’Aldilà: lavorare temporaneamente in una squadra speciale di Cupi mietitori. Fanno esattamente quello che ha provato a fare anche lui: cercano di salvare chi è pronto a farla finita.

Recensione: Piccola premessa. L’idea che al momento della morte non siamo soli, che dei Cupi mietitori (figure sospese tra questo mondo e quell’altro) siano lì al nostro fianco, torna in tanti kdrama.
Il kdrama Tomorrow va un po’ oltre. Racconta di una squadra di Cupi mietitori che, invece di traghettare le persone all’altro mondo, fa di tutto per salvare la vita a chi è sul punto di togliersela.
Attenzione: è uno spunto che non tutti potrebbero trovare opportuno, o gradire. Inoltre, è una storia che potrebbe un po’ incupire.
Proseguendo nella visione, Tomorrow è un kdrama drammatico e incalzante, ma capace di toni delicati e aperto alla speranza. Resta particolarmente impresso l’episodio 13. È dedicato alle cosiddette “donne di conforto”, quelle donne coreane che vennero rapite, schiavizzate e abusate dai soldati giapponesi durante la Seconda guerra mondiale (per saperne di più, cliccate qui): per questo, nelle caratteristiche sono state inserite anche Storia coreana e Occupazione giapponese.
Nota di stile: le giacche, gli accessori, ma in generale i look dell’attrice protagonista, sono notevoli.

Voto: 80/100
Su: Netflix
Lingua: Sottotitolato
Durata: 16 episodi da circa 1h
Anno: 2022
Casa di produzione: Studio N e Super Moon Pictures
Attori: Kim Hee-Seon (la cupa mietitrice a capo dell’unità speciale), Yun Ji-On (il secondo membro dell’unità), Ro Woon (il protagonista in coma, è un membro della boyband SF9), Lee Soo-Hyuk (il cupo mietitore ostile alla squadra anti-suicidi), Kim Hae-Suk (il capo supremo dell’Aldilà), Park Hoon (il boss degli inferi), Kim Young-Ok (protagonista dell’episodio sulle “donne di conforto”)

Curiosità: Il kdrama Tomorrow è tratto dal webcomic Naeil pubblicato sulla piattaforma Naver


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95/100 – Nel kdrama “Goblin”, gli occhi di un essere immortale ti ricordano che cos’è l’amore

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Trama: Da 900 anni per le strade della città cammina un essere leggendario che può fare anche miracoli. Il Goblin (in coreano Dokkaebi, una divinità speciale). Ha una spada conficcata nel petto ed è continuamente tormentato dal dolore e dal ricordo di coloro che ha perduto. Ma secondo la leggenda non è destinato a vivere per sempre. Quando apparirà la sua sposa, arriverà anche la sua fine.
Il titolo internazionale del kdrama Goblin è Guardian: The Lonely and Great God.

Recensione: È un personaggio così dolce, malinconico, intenso, il Goblin, da sembrare vero. O almeno, possibile.
Merito della bravura e del fascino del suo interprete, l’attore Gong Yoo.
Ma anche della magia di cui è intriso questo bellissimo kdrama.
In qualche modo, fa sembrare possibile che divinità dal cuore tenero vadano in giro per le città; che ci siano persone che possano vedere i fantasmi; che i Cupi Mietitori riempiano di senso il momento della morte; che abbiamo vissuto altre vite in passato.
Personalmente, guardando Goblin ho ricordato di quand’ero bambino e credevo che il vento fosse mio amico. Persino quel ricordo così privato, nell’andare di questa storia, ha trovato una spiegazione. Ovviamente incredibile. Eppure…
Ho letto da qualche parte che bisogna guardare Goblin almeno tre volte. Credo che sia vero. È un kdrama che piace e affascina d’impatto, ha riscosso anche un grande successo… Ma tante cose restano indietro alla prima visione. Forse l’autrice si è spinta oltre i suoi margini abituali, e a un certo punto ha dovuto lasciare andare il suo messaggio così com’era, sperando che in qualche modo giungesse a destinazione…

Voto: 95/100
Su: Rakuten Viki
Lingua: Sottotitolato
Durata: 19 episodi da circa 1h’/1h20
Anno: 2016
Casa di produzione: Hwa&Dam Pictures, sussidiaria dello Studio Dragon.
In: I preferiti – I più bei kdrama d’amoreI migliori su Netflix
Attori: Gong Yoo (il Goblin), Kim Go-Eun (la sposa del Goblin), Lee Dong-Wook (il cupo mietitore), Yoo In-Na (la ristoratrice), Yook Sung-Jae (il nipote del Goblin), Lee El (la vecchia venditrice ambulante e la signora in rosso), Yum Hye-Ran (la zia cattiva della protagonista), Kim Byung-Chul (il consigliere del re),
Jung Hae-In (il giocatore di baseball), Kim Hye-Yoon (cameo nell’episodio 15: è la donna che aspetta il ritorno del marito per 73 anni)
Autrice: Kim Eun-Sook
Regia: Lee Eung-bok

La sigla: La colonna sonora di Goblin ha vinto numerosi riconoscimenti. Sono molto belle le parole della sigla: «Ci rivedremo… Niente è andato come avrei voluto… Un giorno andrà meglio… Un giorno non troppo lontano». È l’inizio di un brano intitolato Round and Round, interpretato da Heize e Han Sono Ji.

Curiosità: Sembra che gli attori Gong Yoo e Kim Go-Eun si siano frequentati per un breve periodo dopo la fine delle riprese.

Citazioni: «Il mio cuore continua a rimbalzare tra il cielo e la terra.
È il mio primo amore»

«Come sai, la collera è ovunque e da nessuna parte»

«Credi anche in Dio, che non è visibile. Allora perché non riesci a credere nella disperazione umana? È chiamato il volere umano. Il potere che permette loro di cambiare il destino da soli!»

«La disperazione di un umano può aprire qualsiasi porta. Forse ogni tanto, una di quelle porte diventa una variabile nei piani di Dio. Quindi ho programmato di iniziare a cercare, ardentemente: a cercare quale porta devo aprire per farla diventare una variabile di Dio»

«Dio fa solo domande. Il destino è la domanda che pongo, la risposta la trovate voi»

«Il tempo che ho passato con te è stato magnifico. Siccome la giornata è stata bella… Siccome la giornata è stata brutta… Siccome la giornata è stata bella a sufficienza… Ho amato ogni giorno».

La video-presentazione:


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78/100 – Il kdrama “BULGASAL – ANIME IMMORTALI” è una caccia al demone dal finale inaspettato

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Trama: Nel kdrama BULGASAL – ANIME IMMORTALI, un uomo dà la caccia a un demone che 600 anni prima gli aveva rubato l’anima trasformandolo in un  mostro assetato di sangue, che non può morire.

Recensione: Anime che si reincarnano e continuano a riavvicinarsi l’una all’altra. Instaurano un rapporto diverso in ogni vita, a volte buono, a volte no. Ma i loro destini sono comunque legati per l’eternità. 
C’è quest’idea a fare da sfondo al kdrama BULGASAL – ANIME IMMORTALI. Ci sono scene cruente, e non ha la stessa poesia di altri kdrama che toccano temi simili, come Goblin. Ma appassiona. È venato di mistero. C’è una caccia alla verità serrata, complicata da uomini cattivi che sono reincarnazioni di mostri mitologici. C’è un’idea di famiglia che non c’entra con la parentela, e che scalda il cuore, con persone sole che costruiscono un piccolo rifugio di pace standosi vicine e aiutandosi. Ed è originale la trama di BULGASAL: è difficile immaginarne il (commovente) scioglimento. Anche se l’affascinante tema delle anime legate, in questo caso, rischia di immalinconire un po’.

Voto: 78/100
Su: Netflix
Lingua: Sottotitolato
Durata: 16 episodi da 1h-1h20′ circa
Anno: 2021
Casa di produzione: Studio Dragon
In: I migliori su Netflix
Attori: Lee Jin-Uk (l’immortale protagonista), Kwon Na-Ra (la protagonista), Gong Seung-Yeon (la sorella della protagonista), Lee Joon (l’altro immortale), Jung Jin-Young (il poliziotto), Park Myung-Shin (la commerciante)

Curiosità: Il nome Bulgasal rievoca il Bulgasari (vuol dire letteralmente “impossibile da uccidere”). Il Bulgasari è una creatura leggendaria della mitologia coreana risalente all’epoca Goryeo: ha un aspetto spaventoso e si nutre solo di metallo.
Un Bulgasari compare nel kdrama Tale of Nine-Taled, disponibile su Rakuten Viki e Prime Video

Bulgasari mostro mitologico


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100/100 – Serie coreana “Dr. Romantic 1 e 2″… in termini tecnici si dice: essere fichissimi

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Trama: In punizione per aver sbagliato un intervento a un vip, un giovane medico talentuoso e ambizioso viene spedito in campagna, nello scalcagnato ospedale Doldam: struttura fatiscente, attrezzature arretratissime e carenza di personale. Ma poi scopre le abilità eccezionali e il carattere indomito del capo-chirurgo, che tutti chiamano enigmaticamente «Maestro Kim»…
Il titolo internazionale della serie coreana Dr. Romantic è: Romantic Doctor, Teacher Kim

Recensione: È un kdrama sorprendente. Se non siete appassionati del genere medico, non preoccupatevi. È vero che è ambientato in un ospedale, e c’è qualche scena ambientata in sala operatoria. Ma se non le gradite, potete cavarvela chiudendo gli occhi per un momento. Non fatevi frenare, guardate questo kdrama, quella del Maestro Kim, il chirurgo protagonista, è un vita che ispira grandi cose. Dr. Romantic, in realtà, parla soprattutto di uno stile di vita, della scelta di stare al mondo in un certo modo. Ogni puntata è incorniciata da una lettura incredibilmente centrata di tante derive che prende il mondo, dalla società al lavoro (qualcuna è riportata alla fine di questo post, nelle Citazioni). Vedere come agisce in queste situazioni il chirurgo protagonista, il Maestro Kim, e ascoltare quello che dice, è un regalo.

Voto: 100/100
Su: Rakuten Viki, Netflix in inglese
Lingua: Sottotitolato
Durata: S1: 21 episodi da 50’/1h circa – S2: 16 episodi da 1h-1h10′ circa (l’ultimo dura 1h30′) 
Anno: 201620202023 (la stagione 3 è ancora inedita in Italia)
Casa di produzione: Samhwa Networks
In: I preferiti – I più bei kdrama d’amore
Attori: Han Suk-Kyu (il Maestro Kim in tutte le stagioni), Kim Min-Jae (l’infermiere Park in tutte le stagioni), So Ju-Yeon (la dottoressa Yoon, è nelle stagioni 2 e 3), Yoo Yeon-Seok (il dottor Kang, stagioni 1 e 3), Seo Hyun-Jin (la dottoressa Yoon, detta la “balena pazza”, stagione 1), Ahn Hyo-Seop (il dottor Seo, stagioni 2 e 3), Lee Sung-Kyung (la dottoressa Cha, stagioni 2 e 3), Kim Ju-Hun (il dottor Park, chirurgo rivale del Maestro Kim, stagioni 2 e 3), Jin Kyung (la capo infermiera in tutte le stagioni), Choi Jin-Ho (il direttore Do, stagioni 1 e 2), Yang Se-Jong (il figlio del direttore Do, stagioni 1 e 2)
Regia: Yu In-Sik
Scritto da: Kang Eun-Kyung

Citazioni: «La vita non è questione di mettersi confronto con gli altri,
ma una scelta».

«L’era della subordinazione. Anziché rispettare le persone per la loro abilità o unicità, il mondo le uniforma e le mette sulla bilancia in base alla loro funzione ed utilità. La virtù più alta è diventata la lealtà ad una fazione. Un cosiddetto gruppo di élite da manuale. E il mondo appartiene alle persone che sanno come controllare questo gruppo. Quelli competenti e fiduciosi vengono scartati senza pietà. Ecco com’è diventato strano questo periodo».

«Lavoro tanto che potrei morire. E questo ti dà fastidio?»
«Se sai solo come lavorare ma non la ragione per cui lo fai, allora quali sono i tuoi valori?»

«Il Maestro Kim dice che la forza più spaventosa che si può mostrare è fare quello che devi fare, non importa quale sia la situazione».

«Sai cosa? Preferisco le pietre angolari a quelle tonde. Avere degli angoli significa che si ha uno stile unico e un modo di pensare unico. Così, quando vanno a sbattere contro il mondo, trovano continuamente la loro strada, e questo mi piace. Piuttosto che lasciarsi trasportare dalla corrente, uno dovrebbe tenersi le proprie caratteristiche e il proprio modo di pensare, basandosi su ciò in cui crede per crearsi la propria strada».

«La regola del mantenimento del romanticismo. Sebbene molti sappiano che esista, poi pensano il contrario. I meravigliosi valori che si desidera che qualcuno protegga…»

«Vivere è percorrere ogni giorno una nuova strada. Affrontare la realtà ogni singolo giorno, che lo vogliamo o meno. Non possiamo sempre dare la risposta giusta, ma il Maestro Kim dice: “Perché viviamo? Per che cosa viviamo? Non smettete di chiedervelo. Nel momento in cui lo farete, anche il nostro romanticismo finirà. Capito?”»


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72/100 – Nel kdrama “THE KING: ETERNAL MONARCH” c’è una scena di guerra che dà una soddisfazione… !

Trama: C’è il nostro mondo, con la Corea del Nord e la Corea del Sud che tutti conosciamo. Ma nel kdrama THE KING: ETERNAL MONARCH c’è anche un altro mondo, parallelo al nostro, dove la Corea non si è mai divisa in Sud e Nord, ed è un impero molto potente e florido. In groppa al suo cavallo bianco, l’imperatore di questa Corea parallela oltrepassa inavvertitamente il confine tra i due mondi. Scoprendo che il suo destino è strettamente intrecciato all’esistenza di questo varco spazio-temporale.

Recensione: Il cast è notevole. Lei è Kim Go-eun, la protagonista di Goblin. Non è luminosa come in quel kdrama, ma è sempre bella e capace di coinvolgere. Lui è un Lee Min-ho (volto di tanti successi, come The Heirs) particolarmente fascinoso. Il kdrama è firmato dalla stessa autrice di Goblin e The Heirs, ovvero Kim Eun-sook. E anche se non è romantico come il primo, e non scorre via lieve e dolce come il secondo, ha due punti forti. Il primo è che mette in scena una sorta di riscatto nazionale: è come se nell’immaginario impero di Corea di THE KING: ETERNAL MONARCH si concretizzassero i sogni proibiti del popolo coreano, dalla storia così tormentata. Accadono cose a metà tra una fantasia di rivalsa contro gli invasori, e un desiderio profondo sempre vivo di rifarsi dai soprusi subiti. C’è qualche sequenza un po’ cupa. Ma una scena in particolare (episodio 6) emoziona molto: per chi è rimasto toccato da tanti tristi fatti storici raccontati nei kdrama, varrebbe la pena vedere THE KING anche solo per questa scena.
La serie mette a tema anche un altro spunto non banale, a proposito dell’amore: chi nella vita ha la fortuna di incontrarne uno vero, e decide di viverlo, deve essere disposto a fare dei sacrifici.

Voto: 72/100
Su: Netflix
Lingua: Sottotitolato
Durata: 16 episodi da 1h10’-1h15′ circa
Anno: 2020
Casa di produzione: Hwa&Dam Pictures, una controllata dello Studio Dragon
Attori: Kim Go-eun (la protagonista), Lee Min-ho (il re), Woo Do-Hwan (la guardia del corpo del re)
Regia: Jung Ji-Hyun
Scritto da: Kim Eun-sook


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